Antologia in omaggio A TE0CRITO Postfazione di M.Longo

Perché Teocrito ?

Giuseppe La Delfa , siracusano di adozione perché ennese di Assoro , da attento cultore della poesia e di teatro ha raccolto in questo testo-omaggio più e quanto del siracusano Teocrito ci è stato dato a conoscere dalla lacunosità dei frammenti biografici e culturali.
Ha voluto però che fossi io a collaborarle da siracusano doc e da storico del teatro siciliano, alla completa biografia del sommo corregionale , per fare conoscere l’arte greca che lo distinse nel suo secolo . Dalla vasta produzione di Teocrito restano infatti carmi ed epigoni di vario argomento , soprattutto IDILLI, scritti
in esametri , in cui il monologo passa al dialogo e la strofa (cioè stornelli) canta di erotismo , epiteti, dediche liriche denigratorie, motivi cioè dedicati a persone e fatti della vita quotidiana .Dai titoli si capisce a chi erano indirizzati,.
Gli IDILLI erano anche musicali, nella loro formulazione poetica (rilegga stornelli) e per questo restano l’opera sua più importante, più classica, tant’è che poi il poeta Virgilio ne trasse il genere bucolico .
Il lettore sappi che Teocrito , con altri poeti siracusani del suo stampo (Epicarmo ,Sofrone ,Rintone ) ispirò il secolo dei moralisti e spiritosi, al quale aderì nei nostri giorni il commediografo Francesco Lanza di Valguarnera (Enna)
Tra gli IDILLi resta quasi intero “Le Siracusane” del quale traduco la parte iniziale della sua ortografia , a dimostrare quanto il testo è pari al nostro copione dialettale. Il miniambo –ripeto <scena della vita quotidiana, composta , con crudo realismo in giambi, cioè metrica ritmica>, descrive due donne (Gorgò e Prassimoa) che, dopo essersi incontrate e fatte belle , vanno ad assistere alla sfilata in onore di Adone , divinità della fertilità e della vegetazione: discutono strada
facendo e si lamentano del caos che la gente e gli animali provocano, fino a infastidirle:, come ai nostri giorni, si direbbe…

Mauro Longo
fine prima parte