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Quale il vostro pensiero in merito alla J ?
4 partecipanti
FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: LINGUA SICILIANA :: Grammatica della Lingua siciliana
Pagina 1 di 1
Re: Quale il vostro pensiero in merito alla J ?
Inseriamo il contributo di Giuseppe Li Voti ...:
Le lettere dell’alfabeto siciliano sono 23, e precisamente:
A a B b C c D d- Dd-----dd E e F f
G g H h I i J j L l M m N n O o
P p Q q R r S s T t U u V v Z z
Le vocali invece sono sei:
a e i j o u
La lettera J, chiamata gei dall’inglese “Jay” a mio modesto parere è un vero rompicapo per quanti si accingono o amano scrivere in siciliano, in quanto la troviamo tra le lettere dell’alfabeto, ora con il suono di vocale, Es. Vaiu a casa, ‘u misi di maiu è ‘u misi d’i scecchi, pi cusiri sta vistina ci vosiru cincu iorna., ora con quello di consonante. Ma in quest’ultimo caso c’è quando suona gni, e quando suona ghi. Es.: un gnornu mi dissi me patri, dumani ti portu a Missina., San Gnapicu fici un miraculu, don Gnachino mi desi un panaru di pira, e fin qui abbiamo una sequela di esempi.
Ma se io dico sta simana travagghiavi tri ghiorna in questa frase suona ghi, perché spiega il Camilleri segue una parola foneticamente accentata, o un monosillabo aferesato.
Ora io mi chiedo, perché si è venuto a creare questo caso rendendendo complicato l’uso della gei? secondo me perché ci troviamo dinanzi ad una lettera di origine straniera, ed allora sarebbe opportuno eliminarla, perché il suo uso non è indispensabile nella lingua siciliana, in quanto i suoni di gn. e gh si ottengono anche con la lettera dell’alfabeto siciliano g, che se accompagnata dalla lettera n ha un suono dolce, mentre se accompagnata dalla h, ha un suono duro, come ben si nota dal modo di parlare, ed anche nella lingua italiana, che deriva dal siciliano. Questo il mio modesto parere in merito.
Approfitto di questa considerazione per farne un'altra, che verrebbe ad essere la seguente. Noi abbiamo nella lingua siciliana una sillaba che ora ha il suo dolce ed ora invece il suono duro, sillaba della cui differenza di suono, stando a quanto mi risulta, nessuno ne abbia mai parlato. Si tratta precisamente della sillaba chi, e su nessuna grammatica ho trovato evidenziata questa differenza. Veniamo al dunque, se io scrivo chitarra, machina, , pacchi, tacchi, scecchi, sicchi, ecc. la sillaba “chi” ha un suono duro. Es. ‘a machina è sfasciata, ‘u paccu è pisanti, ‘i tacchi su’ rutti, ‘i scecchi si manciunu ‘a pagghia, ‘i sciuri su’ sicchi. Ma se scrivo occhi, macchi, vecchi, ecc. la sillaba chi ha un suono dolce, Es. Mi fannu mali l’occhi, ‘a campagna è tutta macchi, ‘i vecchi su’ pirsunu saggi, allora dovremmo fare una distinzione come tra la “dd “ di Turiddu e la “dd” di addulurata.
La lingua siciliana essendo frutto della cultura dei diversi popoli che hanno conquistato la Sicilia
è la più ricca, la più espressiva, ma io direi anche la più difficile, e poiché sappiamo tutti che è in continua evoluzione, farebbero bene gli studiosi a rivisitarla apportando i dovuti aggiornamenti.
Giuseppe Li Voti
Le lettere dell’alfabeto siciliano sono 23, e precisamente:
A a B b C c D d- Dd-----dd E e F f
G g H h I i J j L l M m N n O o
P p Q q R r S s T t U u V v Z z
Le vocali invece sono sei:
a e i j o u
La lettera J, chiamata gei dall’inglese “Jay” a mio modesto parere è un vero rompicapo per quanti si accingono o amano scrivere in siciliano, in quanto la troviamo tra le lettere dell’alfabeto, ora con il suono di vocale, Es. Vaiu a casa, ‘u misi di maiu è ‘u misi d’i scecchi, pi cusiri sta vistina ci vosiru cincu iorna., ora con quello di consonante. Ma in quest’ultimo caso c’è quando suona gni, e quando suona ghi. Es.: un gnornu mi dissi me patri, dumani ti portu a Missina., San Gnapicu fici un miraculu, don Gnachino mi desi un panaru di pira, e fin qui abbiamo una sequela di esempi.
Ma se io dico sta simana travagghiavi tri ghiorna in questa frase suona ghi, perché spiega il Camilleri segue una parola foneticamente accentata, o un monosillabo aferesato.
Ora io mi chiedo, perché si è venuto a creare questo caso rendendendo complicato l’uso della gei? secondo me perché ci troviamo dinanzi ad una lettera di origine straniera, ed allora sarebbe opportuno eliminarla, perché il suo uso non è indispensabile nella lingua siciliana, in quanto i suoni di gn. e gh si ottengono anche con la lettera dell’alfabeto siciliano g, che se accompagnata dalla lettera n ha un suono dolce, mentre se accompagnata dalla h, ha un suono duro, come ben si nota dal modo di parlare, ed anche nella lingua italiana, che deriva dal siciliano. Questo il mio modesto parere in merito.
Approfitto di questa considerazione per farne un'altra, che verrebbe ad essere la seguente. Noi abbiamo nella lingua siciliana una sillaba che ora ha il suo dolce ed ora invece il suono duro, sillaba della cui differenza di suono, stando a quanto mi risulta, nessuno ne abbia mai parlato. Si tratta precisamente della sillaba chi, e su nessuna grammatica ho trovato evidenziata questa differenza. Veniamo al dunque, se io scrivo chitarra, machina, , pacchi, tacchi, scecchi, sicchi, ecc. la sillaba “chi” ha un suono duro. Es. ‘a machina è sfasciata, ‘u paccu è pisanti, ‘i tacchi su’ rutti, ‘i scecchi si manciunu ‘a pagghia, ‘i sciuri su’ sicchi. Ma se scrivo occhi, macchi, vecchi, ecc. la sillaba chi ha un suono dolce, Es. Mi fannu mali l’occhi, ‘a campagna è tutta macchi, ‘i vecchi su’ pirsunu saggi, allora dovremmo fare una distinzione come tra la “dd “ di Turiddu e la “dd” di addulurata.
La lingua siciliana essendo frutto della cultura dei diversi popoli che hanno conquistato la Sicilia
è la più ricca, la più espressiva, ma io direi anche la più difficile, e poiché sappiamo tutti che è in continua evoluzione, farebbero bene gli studiosi a rivisitarla apportando i dovuti aggiornamenti.
Giuseppe Li Voti
Re: Quale il vostro pensiero in merito alla J ?
Carissimo Giuseppe Li Voti,
è proprio quello che stiamo cercando di fare, di rivisitare la lingua siciliana studiandola in ogni aspetto. La "J" in questione è stata per noi uno degli elementi su cui incentrare le nostre attenzioni ma tante sono ancora le cose da affrontare, trattare, approfondire. Il nostro gruppo vuole, infatti, aprire un dialogo, un confronto con i vari cultori con l'obiettivo di capire prima ed aggiornare dopo questa lingua siciliana che è stata quasi sempre figlia di libere ed individuali interpretazioni. Dici bene quando dici "evoluzione", infatti, un altro obiettivo del nostro gruppo è quello di rendere la lingua siciliana "figlia di questi tempi", più comprensibile alle nuove generazioni (parliamo di lingua scritta).
è proprio quello che stiamo cercando di fare, di rivisitare la lingua siciliana studiandola in ogni aspetto. La "J" in questione è stata per noi uno degli elementi su cui incentrare le nostre attenzioni ma tante sono ancora le cose da affrontare, trattare, approfondire. Il nostro gruppo vuole, infatti, aprire un dialogo, un confronto con i vari cultori con l'obiettivo di capire prima ed aggiornare dopo questa lingua siciliana che è stata quasi sempre figlia di libere ed individuali interpretazioni. Dici bene quando dici "evoluzione", infatti, un altro obiettivo del nostro gruppo è quello di rendere la lingua siciliana "figlia di questi tempi", più comprensibile alle nuove generazioni (parliamo di lingua scritta).
Re: Quale il vostro pensiero in merito alla J ?
nino barone ha scritto:Carissimo Giuseppe Li Voti,
è proprio quello che stiamo cercando di fare, di rivisitare la lingua siciliana studiandola in ogni aspetto. La "J" in questione è stata per noi uno degli elementi su cui incentrare le nostre attenzioni ma tante sono ancora le cose da affrontare, trattare, approfondire. Il nostro gruppo vuole, infatti, aprire un dialogo, un confronto con i vari cultori con l'obiettivo di capire prima ed aggiornare dopo questa lingua siciliana che è stata quasi sempre figlia di libere ed individuali interpretazioni. Dici bene quando dici "evoluzione", infatti, un altro obiettivo del nostro gruppo è quello di rendere la lingua siciliana "figlia di questi tempi", più comprensibile alle nuove generazioni (parliamo di lingua scritta).
quoto in pieno
GIUSEPPE GERBINO- bazzicaturi
Re: Quale il vostro pensiero in merito alla J ?
La consonante "J" proviene dal latino "JOD" e si pronuncia "JOTA" mantenendone il suono, è sconsigliato invece il nome "gei", dall'inglese"gay",
perchè indica un suono completamente diverso e non ci appartiene.
In riguardo alla"chi / cchi", il suono cambia in funzione delle cosonanti singole o doppie.
- "c" singola: singolare "jocu"; plurale "jochi"
- "cc" doppia: singolare "occhiu"; plurale "occhi"
Lo stesso discorso vale anche per:
- "agghiu"= aglio; "figghiu"= figlio, con:
- "unghia"= Unghia; "ghiòmmaru"= gomitolo.
Con il raddoppio della consonante il suono cambia come nell'italiano:
- singolare "gioco"; plurale "giochi"
- singolare "occhio" ; plurale "occhi"
Giuseppe Sammartano- bazzicaturi
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