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IL poeta deve scrivere continuamente?
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GIANSERE
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FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Idee e Opinioni sull'Arte e la Poesia
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Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
IL PARERE DEGLI ALTRI CI AIUTA AD ANDARE AVANTI, GRAZIE DI CUORE. SONO POETA( AMO DEFINIRMI "POETA" PER NON LIMITARNE I PARAMETRI) DA QUANDO ERO RAGAZZINA, MA HO INIZIATO AD INVIARE LE MIE PRODUZIONI SOLO INTORNO AL 2002, INSPERATAMENTE CON SUCCESSO, CHE DITE, DEVO CORRERE PER BRUCIARE LE TAPPE?
MA CHE IMPORTA? CIO' CHE CONTA E' CREDERCI...BACI.
MA CHE IMPORTA? CIO' CHE CONTA E' CREDERCI...BACI.
Ultima modifica di GIANSERE il Sab 28 Giu 2008 - 11:06 - modificato 1 volta.
GIANSERE- bazzicaturi
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
MA HO DEI MOMENTI DI STASI, SARA' CHE IL PESO M'IMPEDISCE DI CORRERE?
GIANSERE- bazzicaturi
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
GIANSERE ha scritto:MA HO DEI MOMENTI DI STASI, SARA' CHE IL PESO M'IMPEDISCE DI CORRERE?
io credo che la stasi sia apparente, in realtà un artista anche se non realizza materialmente, è artefice in ogni momento della sua esperienza vissuta.....ci sono molti momenti per la creatività......tempo fa avevo fatto un paragone sempre con la fede, ma per altro motivo....chi ha fede non può stare sempre in mezzo agli uomini, deve salire sul monte per "ricaricarsi" e poter scendere poi a valle con più operosità e forza.....
Il poeta deve scrivere continuamente?
Ad un amico che lo rimproverava perché da qualche tempo non avesse prodotto alcun componimento, il poeta rispose:
<<Io sono come l'albero, che aspetta
la sua stagione, e morto intanto ei pare.
Vien qualche vispa cincia a dimandare:
- Albero, attendi? Bada, è tempo, getta! -
Ma alle cincie non dà l'albero retta:
muto ed assorto rimane a sognare...>>
Non siamo tutti un po' come quell'albero?
Sono versi che ho imparato almeno settant'anni fa. Mi dispiace non ricordare il nome del poeta (se qualcuno potesse richiamarlo alla mia memoria gliene sarei grato).
Auguri, GIANSERE.
Francesco Leone
<<Io sono come l'albero, che aspetta
la sua stagione, e morto intanto ei pare.
Vien qualche vispa cincia a dimandare:
- Albero, attendi? Bada, è tempo, getta! -
Ma alle cincie non dà l'albero retta:
muto ed assorto rimane a sognare...>>
Non siamo tutti un po' come quell'albero?
Sono versi che ho imparato almeno settant'anni fa. Mi dispiace non ricordare il nome del poeta (se qualcuno potesse richiamarlo alla mia memoria gliene sarei grato).
Auguri, GIANSERE.
Francesco Leone
francesco leone- nicareddu
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
francesco leone ha scritto:Ad un amico che lo rimproverava perché da qualche tempo non avesse prodotto alcun componimento, il poeta rispose:
<<Io sono come l'albero, che aspetta
la sua stagione, e morto intanto ei pare.
Vien qualche vispa cincia a dimandare:
- Albero, attendi? Bada, è tempo, getta! -
Ma alle cincie non dà l'albero retta:
muto ed assorto rimane a sognare...>>
Non siamo tutti un po' come quell'albero?
Sono versi che ho imparato almeno settant'anni fa. Mi dispiace non ricordare il nome del poeta (se qualcuno potesse richiamarlo alla mia memoria gliene sarei grato).
Auguri, GIANSERE.
Francesco Leone
Condivido pienamente questi versi... A volte ci sono pause di inattività per riflettere e migliorarsi...
Il poeta
Tutti, siamo "poeta". Tutti continuamente "sentiamo".
C'è chi è capace di mettere in versi i propri sentimenti, e chi no.
Fra quelli capaci, ci sono quelli che riescono a farlo in modo da trasmettere l'emozione agli altri, e li chiameremo "bravi" ed altri che dicono cose magari bellissime, ma che ci lasciano freddi; sono i poeti "incompresi".
Ci sono poeti che riescono a vendere i loro versi (belli o brutti, non conta) e sono i "capaci" ed altri invece non beccano un carlino; li chiameremo i "delusi".
Ci sono quelli che hanno bisogno di emozioni forti per riuscire a scrivere ed altri, i "mestieranti" capaci di mettere in rima anche la nota della spesa di un altro.
Ci sono quelli che sentono di dover scrivere continuamente, appassionatamente, ed altri che si scocciano parecchio e raramente tirano fuori una poesia, che può essere bellissima, come quella degli "ispirati".
Naturalmente ci sono gli imbrattacarte.
E naturalmente ci sono io.
Che sono un caso a parte.
Come ogni altro, naturalmente.
Perché ciascuno di noi,
è un caso a sé.
Una regola generale, allora?... sempre la solita: cruda e banale.
Ognuno agisce (nella fattispecie scrive poesie) secondo il proprio tornaconto.
E siamo da capo, perché di tornaconto... ognuno ha il suo!
C'è chi è capace di mettere in versi i propri sentimenti, e chi no.
Fra quelli capaci, ci sono quelli che riescono a farlo in modo da trasmettere l'emozione agli altri, e li chiameremo "bravi" ed altri che dicono cose magari bellissime, ma che ci lasciano freddi; sono i poeti "incompresi".
Ci sono poeti che riescono a vendere i loro versi (belli o brutti, non conta) e sono i "capaci" ed altri invece non beccano un carlino; li chiameremo i "delusi".
Ci sono quelli che hanno bisogno di emozioni forti per riuscire a scrivere ed altri, i "mestieranti" capaci di mettere in rima anche la nota della spesa di un altro.
Ci sono quelli che sentono di dover scrivere continuamente, appassionatamente, ed altri che si scocciano parecchio e raramente tirano fuori una poesia, che può essere bellissima, come quella degli "ispirati".
Naturalmente ci sono gli imbrattacarte.
E naturalmente ci sono io.
Che sono un caso a parte.
Come ogni altro, naturalmente.
Perché ciascuno di noi,
è un caso a sé.
Una regola generale, allora?... sempre la solita: cruda e banale.
Ognuno agisce (nella fattispecie scrive poesie) secondo il proprio tornaconto.
E siamo da capo, perché di tornaconto... ognuno ha il suo!
Lucio Musto- affiziunatu
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Lucio, tutti possiamo essere autori o poeti, e tutti possiamo essere o l'uno o l'altro, come terza categoria può esserci solo quella di chi non prende mai una penna in mano tranne che per la nota della spesa :-)
L'autore scrive di tutto...(è autore...poi di cosa non ci può fregar di meno)
Il Poeta è POETA, e non si può confondere con imbratta-versi...capaci, mestieranti o altro...
poi ci sono quelli che non scrivono....
L'autore scrive di tutto...(è autore...poi di cosa non ci può fregar di meno)
Il Poeta è POETA, e non si può confondere con imbratta-versi...capaci, mestieranti o altro...
poi ci sono quelli che non scrivono....
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Molti per non essere chiamati imbrattacarte o peggio... mestieranti, non scrivono affatto, perché temono il giudizio di chi li può definire mestieranti e imbrattacarte... Il poeta è poeta.. può essere giudicato favorevolmete, oppure no. Può avere successo o rimanere nell'ombra...
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Alfonso Chiaromonte ha scritto:Molti per non essere chiamati imbrattacarte o peggio... mestieranti, non scrivono affatto, perché temono il giudizio di chi li può definire mestieranti e imbrattacarte... Il poeta è poeta.. può essere giudicato favorevolmete, oppure no. Può avere successo o rimanere nell'ombra...
Assolutissimamente d'accordo!.. purtroppo la timidezza o la ritrosia blocca tanti a non mostrare le proprie emozioni affidate ad un pezzo d carta (ma non sempre questo è un male! ).
Ma secondo la mia esperienza, l'umanità è fondamentalmente buona. Nessuno ti chiama mestierante o imbrattacarte se non ti metti in concorrenza o non chiedi quattrini.
Se ti limiti a manifestare il tuo moto interiore, per quanto sia male esposto, al massimo incontri un imbarazzato, accondiscendente sorriso.
Ed al poeta, che in fondo scrive per se, nemmeno dà tanto fastidio...
Lucio Musto- affiziunatu
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Flavia Vizzari ha scritto:Lucio, tutti possiamo essere autori o poeti, e tutti possiamo essere o l'uno o l'altro, come terza categoria può esserci solo quella di chi non prende mai una penna in mano tranne che per la nota della spesa :-)
L'autore scrive di tutto...(è autore...poi di cosa non ci può fregar di meno)
Il Poeta è POETA, e non si può confondere con imbratta-versi...capaci, mestieranti o altro...
poi ci sono quelli che non scrivono....
Amica cara, ecco il solito scoglio su cui innumerevoli volte in passato già ci siamo scontrati!
"Il poeta è POETA", dici, ed io sorrido volentieri... Ma chi lo stabilisce che Pinco Pallino è POETA?... tu, lui stesso, il fatto che essendo cugino del grande editore pubblica un libro di poesie all'anno, o che avendo un nome "intrigante" vende un milione di copie e viene adottato nelle Scuole come libro di testo?...
Mi dirai, forse,... "Lo stabilisce la storia"!... potremmo discutere anche su questo, ma assai grossolanamente diciamo che si... forse la storia è un buon selezionatore... nel lunghissimo tempo.
Infatti oggi, è ancora più nota "Papaveri e Papere" che "Il nostro concerto".... che ti pare?
Lucio Musto- affiziunatu
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Lucio Musto ha scritto:
Assolutissimamente d'accordo!.. purtroppo la timidezza o la ritrosia blocca tanti a non mostrare le proprie emozioni affidate ad un pezzo d carta (ma non sempre questo è un male! ).
Ma secondo la mia esperienza, l'umanità è fondamentalmente buona. Nessuno ti chiama mestierante o imbrattacarte se non ti metti in concorrenza o non chiedi quattrini.
Se ti limiti a manifestare il tuo moto interiore, per quanto sia male esposto, al massimo incontri un imbarazzato, accondiscendente sorriso.
Ed al poeta, che in fondo scrive per se, nemmeno dà tanto fastidio...
Io ritengo che il male non provenga dalla timidezza, ma dalla causa che crea la ritrosia, e cioè dalla poca sensibilità e dalla cattiveria di alcuni
http://artevizzari.italianoforum.com/le-opinioni-f47/ritrosia-e-timidezza-bloccano-gli-autori-o-t1203.htm
Non condivido che l'umanità e fondamentalmente buona poichè io ho esperienze del netto contrario... chi investe e sfrutta la propria attitudine (in tal caso non la chiamerei arte!) cioè ha soldi da perdere ed aspira a gloria ed onori a pagamento, stai tranquillo che se ne frega altamente di confrontarsi, anzi fa il possibile di arrivare alla ipotetica meta facendo attenzione di non confrontarsi, poichè sa in cuor suo che ne verrebbe meno... e ne conosco e tanti... tanti che si dicono ormai oltre dal partecipare ad estemporanee, perchè già quotati (che senso ha?... In realtà è che non hanno le capacità di realizzare opere in estemporanea!)
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Lucio Musto ha scritto:
Amica cara, ecco il solito scoglio su cui innumerevoli volte in passato già ci siamo scontrati!
"Il poeta è POETA", dici, ed io sorrido volentieri... Ma chi lo stabilisce che Pinco Pallino è POETA?... tu, lui stesso, il fatto che essendo cugino del grande editore pubblica un libro di poesie all'anno, o che avendo un nome "intrigante" vende un milione di copie e viene adottato nelle Scuole come libro di testo?...
Mi dirai, forse,... "Lo stabilisce la storia"!... potremmo discutere anche su questo, ma assai grossolanamente diciamo che si... forse la storia è un buon selezionatore... nel lunghissimo tempo.
Infatti oggi, è ancora più nota "Papaveri e Papere" che "Il nostro concerto".... che ti pare?[/color][/size][/font]
Non ricordo gli scontri passati, sicuramente piacevoli, ma so che prima non ero autore ed ora sembro esserlo diventata...
Allora posso dirti di me dato che sei un curiosone e vuoi sapere perchè un poeta è un poeta e chi lo stabilisce!
Innanzitutto non è il poeta stesso che lo stabilisce, chi si cimenta a scrivere perchè aspira ad esserlo, parte già a mio avviso col piede sbagliato, ovvero fa parte di quella categoria che investe soldi per raggiungere i suoi scopi, e chi nella vita fa le cose per scopo può giungere solo e soltanto a mete effimere!...Magari un suo libro potrà entrare nelle scuole, ma stai certo che l'anno dopo i prof non ripeteranno la scelta!
Ogni autore non può scrivere solo per se stesso, non ha senso, pertanto un autore quando inizia a formarsi ha sicuramente i suoi primi lettori ed è da questi che può dedurre se è un bravo autore o non lo è... in base ai commenti ricevuti e considerandone ovviamente le potenzialità...se un autore è autore e non è ambizioso in modo eccessivo (un pochino di ambizione c'è anche nelle persone umili!) se si rende conto delle sue capacità...(leggi ciò che è scritto sulla mia home page, in alto a sinistra) ... dovrà necessariamente buttarsi nell'avventura di essere dichiarato autore, perchè non è altruistico nè produttivo lasciare tutto in un cassetto...l'uomo è materia, è mezzo, è artefice, niente deve rimanere in lui, ciò che crea deve donarlo... poi se è gradito o no, ovvio, la conferma sarà sempre e comunque a darla la "storia" :-)
Questo io penso...
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Flavia Vizzari ha scritto:Lucio Musto ha scritto:
Amica cara, ecco il solito scoglio su cui innumerevoli volte in passato già ci siamo scontrati!
"Il poeta è POETA", dici, ed io sorrido volentieri... Ma chi lo stabilisce che Pinco Pallino è POETA?... tu, lui stesso, il fatto che essendo cugino del grande editore pubblica un libro di poesie all'anno, o che avendo un nome "intrigante" vende un milione di copie e viene adottato nelle Scuole come libro di testo?...
Mi dirai, forse,... "Lo stabilisce la storia"!... potremmo discutere anche su questo, ma assai grossolanamente diciamo che si... forse la storia è un buon selezionatore... nel lunghissimo tempo.
Infatti oggi, è ancora più nota "Papaveri e Papere" che "Il nostro concerto".... che ti pare?[/color][/size][/font]
Non ricordo gli scontri passati, sicuramente piacevoli, ma so che prima non ero autore ed ora sembro esserlo diventata...
Allora posso dirti di me dato che sei un curiosone e vuoi sapere perchè un poeta è un poeta e chi lo stabilisce!
Innanzitutto non è il poeta stesso che lo stabilisce, chi si cimenta a scrivere perchè aspira ad esserlo, parte già a mio avviso col piede sbagliato, ovvero fa parte di quella categoria che investe soldi per raggiungere i suoi scopi, e chi nella vita fa le cose per scopo può giungere solo e soltanto a mete effimere!...Magari un suo libro potrà entrare nelle scuole, ma stai certo che l'anno dopo i prof non ripeteranno la scelta!
Ogni autore non può scrivere solo per se stesso, non ha senso, pertanto un autore quando inizia a formarsi ha sicuramente i suoi primi lettori ed è da questi che può dedurre se è un bravo autore o non lo è... in base ai commenti ricevuti e considerandone ovviamente le potenzialità...se un autore è autore e non è ambizioso in modo eccessivo (un pochino di ambizione c'è anche nelle persone umili!) se si rende conto delle sue capacità...(leggi ciò che è scritto sulla mia home page, in alto a sinistra) ... dovrà necessariamente buttarsi nell'avventura di essere dichiarato autore, perchè non è altruistico nè produttivo lasciare tutto in un cassetto...l'uomo è materia, è mezzo, è artefice, niente deve rimanere in lui, ciò che crea deve donarlo... poi se è gradito o no, ovvio, la conferma sarà sempre e comunque a darla la "storia" :-)
Questo io penso...
Concordo pienamente, Flavia per quanto tu scrivi...
Un poeta è un comunicatore!
Un poeta che scrive continuamente è certamente paragonabile ad un chiaccherone, ma un poeta che ogni volta che scrive, demolisce un muro, una covinzione, una ipocrisia... è un comunicatore!
No, non penso che un poeta debba scrivere continuamente. Un poeta, diventa tale quando opera un cambiamento.
No, non penso che un poeta debba scrivere continuamente. Un poeta, diventa tale quando opera un cambiamento.
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
interessante questo tuo pensiero su cui non ho mai riflettuto prima
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Giovanni BonarRIGO ha scritto:Un poeta che scrive continuamente è certamente paragonabile ad un chiaccherone, ma un poeta che ogni volta che scrive, demolisce un muro, una covinzione, una ipocrisia... è un comunicatore!
No, non penso che un poeta debba scrivere continuamente. Un poeta, diventa tale quando opera un cambiamento.
Esatto....
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Flavia Vizzari ha scritto:
Questo io penso...
Comprensibilissimo, amica mia!...e quanto mai vero ed attuale, quello che dici.
Immagina quanti problemi in meno di visibilità poetica avremmo tu ed io se firmassimo i nostri sonetti in endecasillabi abab cdcd efg gfe rispettivamente Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi!
Lucio Musto- affiziunatu
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Lucio Musto ha scritto:Flavia Vizzari ha scritto:
Questo io penso...
Comprensibilissimo, amica mia!...e quanto mai vero ed attuale, quello che dici.
Immagina quanti problemi in meno di visibilità poetica avremmo tu ed io se firmassimo i nostri sonetti in endecasillabi abab cdcd efg gfe rispettivamente Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi!
Allora posso dirti di me dato che sei un curiosone e vuoi sapere perchè un poeta è un poeta e chi lo stabilisce!
Innanzitutto non è il poeta stesso che lo stabilisce, chi si cimenta a scrivere perchè aspira ad esserlo, parte già a mio avviso col piede sbagliato, ovvero fa parte di quella categoria che investe soldi per raggiungere i suoi scopi, e chi nella vita fa le cose per scopo può giungere solo e soltanto a mete effimere!...Magari un suo libro potrà entrare nelle scuole, ma stai certo che l'anno dopo i prof non ripeteranno la scelta!
Ogni autore non può scrivere solo per se stesso, non ha senso, pertanto un autore quando inizia a formarsi ha sicuramente i suoi primi lettori ed è da questi che può dedurre se è un bravo autore o non lo è... in base ai commenti ricevuti e considerandone ovviamente le potenzialità...se un autore è autore e non è ambizioso in modo eccessivo (un pochino di ambizione c'è anche nelle persone umili!) se si rende conto delle sue capacità...(leggi ciò che è scritto sulla mia home page, in alto a sinistra) ... dovrà necessariamente buttarsi nell'avventura di essere dichiarato autore, perchè non è altruistico nè produttivo lasciare tutto in un cassetto...l'uomo è materia, è mezzo, è artefice, niente deve rimanere in lui, ciò che crea deve donarlo... poi se è gradito o no, ovvio, la conferma sarà sempre e comunque a darla la "storia" :-)
Mi hai scritto un nome che a leggerlo di primo mattino non è molto accogliente (diciamo anche per il resto del giorno cmq...). Lo scopo dell'argomento non mi pare fosse trattare di visibilità ma di sostanza dell'essere poeta... citi politici... ci sono politici chiamti ad esserlo per attitudini tipiche verso il prossimo altri per attitudini personali, questi ultimi (possiamo modificare la domanda) chi stabilisce che siano politici? Beh...loro stessi...per aggiustare i personali interessi...IL PARAGONE NON REGGE, il poeta è un animo sensibile :-)))
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Flavia Vizzari ha scritto:Lucio Musto ha scritto:Flavia Vizzari ha scritto:
Questo io penso...
Comprensibilissimo, amica mia!...e quanto mai vero ed attuale, quello che dici.
Immagina quanti problemi in meno di visibilità poetica avremmo tu ed io se firmassimo i nostri sonetti in endecasillabi abab cdcd efg gfe rispettivamente Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi!Allora posso dirti di me dato che sei un curiosone e vuoi sapere perchè un poeta è un poeta e chi lo stabilisce!
Innanzitutto non è il poeta stesso che lo stabilisce, chi si cimenta a scrivere perchè aspira ad esserlo, parte già a mio avviso col piede sbagliato, ovvero fa parte di quella categoria che investe soldi per raggiungere i suoi scopi, e chi nella vita fa le cose per scopo può giungere solo e soltanto a mete effimere!...Magari un suo libro potrà entrare nelle scuole, ma stai certo che l'anno dopo i prof non ripeteranno la scelta!
Animo sensibile e nobile è il poeta che scrive perché sente.
Il politico è un opportunista, che si aggrappa malla bandiera e gira così cone soffia il vento, senza ideali...
Ogni autore non può scrivere solo per se stesso, non ha senso, pertanto un autore quando inizia a formarsi ha sicuramente i suoi primi lettori ed è da questi che può dedurre se è un bravo autore o non lo è... in base ai commenti ricevuti e considerandone ovviamente le potenzialità...se un autore è autore e non è ambizioso in modo eccessivo (un pochino di ambizione c'è anche nelle persone umili!) se si rende conto delle sue capacità...(leggi ciò che è scritto sulla mia home page, in alto a sinistra) ... dovrà necessariamente buttarsi nell'avventura di essere dichiarato autore, perchè non è altruistico nè produttivo lasciare tutto in un cassetto...l'uomo è materia, è mezzo, è artefice, niente deve rimanere in lui, ciò che crea deve donarlo... poi se è gradito o no, ovvio, la conferma sarà sempre e comunque a darla la "storia" :-)
Mi hai scritto un nome che a leggerlo di primo mattino non è molto accogliente (diciamo anche per il resto del giorno cmq...). Lo scopo dell'argomento non mi pare fosse trattare di visibilità ma di sostanza dell'essere poeta... citi politici... ci sono politici chiamti ad esserlo per attitudini tipiche verso il prossimo altri per attitudini personali, questi ultimi (possiamo modificare la domanda) chi stabilisce che siano politici? Beh...loro stessi...per aggiustare i personali interessi...IL PARAGONE NON REGGE, il poeta è un animo sensibile :-)))
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Leggo:
"Animo sensibile e nobile è il poeta che scrive perché sente."
Non posso che essere d'accordo, perché è proprio quello che caratterizza il poeta!...
...ma il problema non si sposta di un ette!
Chissà provando a chiedere in giro, fra tranvai e supermercato a gente scelta a caso:
"Scusi, lei, ma sente di essere d'animo nobile e sensibile, o bifolco e degradato?..."
che genere di risposte si otterrebbero!... ed è giusto!, perché nel fondo tutti, ci sentiamo dei profeti!
Ed allora occorre scegliere parametri diversi, se vogliamo differenziare il POETA dalla mediocrità bruta e indifferente!
Non basta il nostro personale giudizio... a meno che non siamo delle "autorità riconosciute" dal consesso sociale.
Ma "autorità" in che cosa?... e qui casco io asino... non conta!
Nel nostro mondo mediatico e vaporoso l'unica "specialità" riconosciuta è la "notorietà" !...
Ed ecco che veline paggette intervengono come consulenti ed opinionisti nelle più varie e bizzarre occasioni, che la bravissima Mina viene proposta come senatrice a vita (Ma bravissima in che?... in questioni di governo, dove sarà chiamata a votare per raggiungere una miserrima maggioranza?)... ed ecco che se il "ragazzo di Garlasco" o il "papà di Eluana" di mettessero a scrivere sonetti e ballate venderebbero decine di migliaia di copie... e non è detto che non lo faranno.
E, Dio non voglia!, se Veronesi si mettesse a disegnare costumi da bagno e sciarpette... avremmo invaso il mercato con un'altra "firma di prestigio"!...
Diciamo dunque che siamo tutti egualmente poeti... e lasciamola lì!
"Animo sensibile e nobile è il poeta che scrive perché sente."
Non posso che essere d'accordo, perché è proprio quello che caratterizza il poeta!...
...ma il problema non si sposta di un ette!
Chissà provando a chiedere in giro, fra tranvai e supermercato a gente scelta a caso:
"Scusi, lei, ma sente di essere d'animo nobile e sensibile, o bifolco e degradato?..."
che genere di risposte si otterrebbero!... ed è giusto!, perché nel fondo tutti, ci sentiamo dei profeti!
Ed allora occorre scegliere parametri diversi, se vogliamo differenziare il POETA dalla mediocrità bruta e indifferente!
Non basta il nostro personale giudizio... a meno che non siamo delle "autorità riconosciute" dal consesso sociale.
Ma "autorità" in che cosa?... e qui casco io asino... non conta!
Nel nostro mondo mediatico e vaporoso l'unica "specialità" riconosciuta è la "notorietà" !...
Ed ecco che veline paggette intervengono come consulenti ed opinionisti nelle più varie e bizzarre occasioni, che la bravissima Mina viene proposta come senatrice a vita (Ma bravissima in che?... in questioni di governo, dove sarà chiamata a votare per raggiungere una miserrima maggioranza?)... ed ecco che se il "ragazzo di Garlasco" o il "papà di Eluana" di mettessero a scrivere sonetti e ballate venderebbero decine di migliaia di copie... e non è detto che non lo faranno.
E, Dio non voglia!, se Veronesi si mettesse a disegnare costumi da bagno e sciarpette... avremmo invaso il mercato con un'altra "firma di prestigio"!...
Diciamo dunque che siamo tutti egualmente poeti... e lasciamola lì!
Lucio Musto- affiziunatu
Re: IL poeta deve scrivere continuamente?
Devo dire che Alfonzo Chiaromonte sta a Lucio Musto come il giorno sta alla notte... ma la giornata si compone di ambedue le parti... è bene non dimenticarlo.
L'ambizione prima della "stoffa" di poeta... o il talento... prima della sete di successo e di denaro? Staremmo quì a battagliare per ore per... anni, e alla fine... un Silvio Berlusconi che scrive un libro di cucina... venderebbe di più di un cuoco provetto di provincia.
Crivere per hobby o scrivere per affermare una verità? In ambedue i casi... ciò è segno di sensibilità verso la vita che ci scorre addosso. Per me, la migliore cosa che un poeta possa fare... è aprire gli occhi a chi li ha chiusi e vaga nel limbo.
L'ambizione prima della "stoffa" di poeta... o il talento... prima della sete di successo e di denaro? Staremmo quì a battagliare per ore per... anni, e alla fine... un Silvio Berlusconi che scrive un libro di cucina... venderebbe di più di un cuoco provetto di provincia.
Crivere per hobby o scrivere per affermare una verità? In ambedue i casi... ciò è segno di sensibilità verso la vita che ci scorre addosso. Per me, la migliore cosa che un poeta possa fare... è aprire gli occhi a chi li ha chiusi e vaga nel limbo.
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