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Isolato 392 - di Coco Angelo
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Isolato 392 - di Coco Angelo
Asis news Anno IX numero 20 - 30 novembre 2010 | quindicinale di comunicazione ed informazione scolastica - direttore responsabile: Mario Calamia
Domenica 28 novembre 2010, alle 17,30, presso l'affollato Salone delle Bandiere del comune di Messina, ad iniziativa dell'Accademia della Fucina, prestigiosa Accademia culturale sorta a Messina, per la prima volta, nel 1639, è stato presentato il libro Isolato 392 di Angelo Coco, poeta e saggista, noto nel campo letterario, pubblicato per i tipi di Armando Siciliano Editore.
Dopo il saluto del vice sindaco Franco Mondello a nome dell'Amministrazione comunale, sono intervenuti il professor Francesco Alacqua, giornalista pubblicista, corrispondente del quotidiano Gazzetta del Sud, che ha tracciato un profilo dell'attività letteraria dell'autore, soffermandosi soprattutto su alcuni aspetti della formazione letteraria del poeta che, "con uno studio particolareggiato ha attraversato gran parte della poesia del secondo novecento fino a giungere all'acquisizione di strumenti compositivi del tutto propri e, in un certo senso, originali all'interno di un panorama spesso discontinuo e alla ricerca di punti fermi di sicuro riferimento". Al professor Giuseppe Rando, ordinario di Letteratura italiana nell'Ateneo peloritano, è toccato il compito di analizzare dal punto di vista critico il testo, non mancando, nei suoi significativi passaggi, alla luce dello stile proposto dall'autore, di raffrontare modi di scrittura con quelli classici, in certi passaggi costruttivi, di Dante e Pascoli, finendo col trovare però, alla fine, una coincidenza di intenti con un altro poeta della terra di Sicilia: Bartolo Cattafi. Il professor Rando, avviandosi alla conclusione, ha collocato Coco in quel filone poetico del post-neoavanguardia.
Prendendo la parola l'editore Armando Siciliano ha posto l'accento sulla fame di cultura seria che ha il nostro territorio. È toccato all'autore puntualizzare come i sentimenti e la ricerca di una giusta collocazione dell'io nel panorama della società attuale, rappresentino i presupposti del suo ultimo lavoro dove la memoria e il ricordo costituiscono la base per la costruzione di ogni singolo verso. La plaquette, composta da 35 poesie, con alla fine una lettera del poeta fiorentino Renato Gherardini che ha definito quest’ultimo lavoro di Angelo Coco come un libro "in cui l’autobiografia diventa storia di un luogo".
Il tavolo della Presidenza (da sinistra Franco Mondello, Armando Siciliano, Giuseppe Rando, Angelo Coco, Franco Alacqua)
Ultima modifica di Admin il Lun 19 Dic 2011 - 14:15 - modificato 4 volte.
Re: Isolato 392 - di Coco Angelo
"Isolato 392" di Angelo Coco
- Fatti e luoghi oltre l'autobiografia -
Dopo la parentesi storica dedicata al castello di Spadafora, Angelo Coco torna con un libro di poesie, "ISOLATO 392" (Armando Siciliano Editore) in cui, come scrive il poeta fiorentino Renzo Gherardini nella lettera che conclude il volume, "l'autobiografia diventa storia di un luogo".
Presentato al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, con la notazione critica del prof. Giuseppe Rando che ha collocato la poesia di Coco nel filone letterario della post neo avanguardia, dove l'autore "si ritaglia uno spazio tutto proprio grazie ad un'originalissima proprietà di linguaggio nel creare le immagini poetiche e di costruzione lirica", la plaquette raccoglie 35 liriche composte nel breve arco temporale di poco più di due mesi (gennaio-marzo 2008). Gran parte dei componimenti contenuti in "ISOLATO 392" trovano un loro riscontro in fatti e luoghi reali che vengono rappresentati a volte attraverso l'autore stesso che si fa io narrante, a volte dando voce agli stessi personaggi le cui vicende, quasi in una sorta di alchemica fusione temporale, pur viaggiando su due piani narrativi differenti, alla fine confluiscono in un unico percorso linguistico e di pensiero. Il ricordo costituisce, dunque, il leit motiv della plaquette nella quale i sentimenti affiorano con delicata forza e si muovono a fianco e dentro la quotidianità, creando "una poesia ove i simboli e le metafore hanno funzione dominante". E poi l'infinità delle cose, anche minime, che pullulano in ogni poesia, cose da cui spuntano situazioni che si rimandano l'una all'altra, come accade nella realtà, e che si spengono, ma senza la nostalgia di un improvviso disegno; una scomparsa naturale come scompaiono naturalmente le immagini della realtà, nella vita.
Gazzetta del Sud - 7 Aprile 2011
- Fatti e luoghi oltre l'autobiografia -
Dopo la parentesi storica dedicata al castello di Spadafora, Angelo Coco torna con un libro di poesie, "ISOLATO 392" (Armando Siciliano Editore) in cui, come scrive il poeta fiorentino Renzo Gherardini nella lettera che conclude il volume, "l'autobiografia diventa storia di un luogo".
Presentato al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, con la notazione critica del prof. Giuseppe Rando che ha collocato la poesia di Coco nel filone letterario della post neo avanguardia, dove l'autore "si ritaglia uno spazio tutto proprio grazie ad un'originalissima proprietà di linguaggio nel creare le immagini poetiche e di costruzione lirica", la plaquette raccoglie 35 liriche composte nel breve arco temporale di poco più di due mesi (gennaio-marzo 2008). Gran parte dei componimenti contenuti in "ISOLATO 392" trovano un loro riscontro in fatti e luoghi reali che vengono rappresentati a volte attraverso l'autore stesso che si fa io narrante, a volte dando voce agli stessi personaggi le cui vicende, quasi in una sorta di alchemica fusione temporale, pur viaggiando su due piani narrativi differenti, alla fine confluiscono in un unico percorso linguistico e di pensiero. Il ricordo costituisce, dunque, il leit motiv della plaquette nella quale i sentimenti affiorano con delicata forza e si muovono a fianco e dentro la quotidianità, creando "una poesia ove i simboli e le metafore hanno funzione dominante". E poi l'infinità delle cose, anche minime, che pullulano in ogni poesia, cose da cui spuntano situazioni che si rimandano l'una all'altra, come accade nella realtà, e che si spengono, ma senza la nostalgia di un improvviso disegno; una scomparsa naturale come scompaiono naturalmente le immagini della realtà, nella vita.
Gazzetta del Sud - 7 Aprile 2011
Re: Isolato 392 - di Coco Angelo
Un nome, una garanzia ed un...ISOLATO 392
http://www.messin.it/it/cooltura/item/24507-un-nome-una-garanzia-e-un-isolato-392.html
Sarà presentato domenica 28 novembre (ore 17,30, Palazzo Zanca -Salone delle Bandiere-), il nuovo libro di poesie di Angelo Coco, dal titolo ISOLATO 392.
Ad esaminarne l’aspetto critico sarà Giuseppe Rando, ordinario di letteratura italiana presso l’ateneo di Messina; un profilo dell’attività letteraria dell’autore sarà curato dal giornalista Franco Alacqua mentre Aristide Casucci e Fortunata Cafiero Doddis interpreteranno alcune liriche del libro.
Con l’autore, in anteprima, abbiamo cercato di fare il punto su questo ultimo suo lavoro che esce dopo sei anni da ALTRI ITINERARI POSSIBILI, vincitore, per l’inedito, del Rhegium Julii 2004.
Come mai così tanto silenzio?
Nel frattempo non sono stato con la penna ferma. Ho pubblicato un volume sul castello di Spadafora, che rivoluziona
convinzioni storiche portate avanti da quasi 400 anni e scritto di poesia. Ritengo che tutto sia un fatto di maturazione interiore di un lavoro.
Isolato 392, un titolo che incuriosisce. Realtà o fantasia?
Pura realtà, in ogni riga delle 35 liriche presenti nel volume. I personaggi, le situazioni, i luoghi, i sentimenti propri,sono riportati sulla pagina così come vissuti in prima persona anche attraverso i ricordi maturati nel tempo, a partire dal terremoto della Linera, frazione del comune di Santa Venerina, del 1914 per finire alla tragedia di Giampilieri dell’1
ottobre 2009, presente sotto forma di lettera di un figlio alla madre. Il tutto nato dalla visita occasionale, nel novembre del 2007, in un isolato che veramente esiste a Messina. Ho soltanto mescolato i tre numeri e così è venuto fuori il 392. In sostanza, come ha scritto il poeta fiorentino Renzo Gherardini, questo “è un libro in cui l’autobiografia diventa storia di un luogo.”
Cosa c’è nel futuro letterario di Angelo Coco?
Un altro libro di poesie, un lavoro storico su una chiesa di Messina, visto che ormai abito da due anni in questa città, e un romanzo. Un po’ una sfida con me stesso, quest’ultimo tentativo, visto che la narrativa non è ancora entrata nella mia scrittura.
Qualche indiscrezione sul romanzo?
Posso solo dire che si tratta di un thriller ambientato a Venezia e scorre su due piani che si intersecano, fra la fine del ‘700 e il 2004 e ruota attorno ad una leggenda che vede per protagonisti personaggi realmente esistiti.
Una mente aperta e dinamica, che ci farà ancora sognare e divertire con le sue opere. Cos'altro dire se non...
buona lettura a tutti!!!
http://www.messin.it/it/cooltura/item/24507-un-nome-una-garanzia-e-un-isolato-392.html
Sarà presentato domenica 28 novembre (ore 17,30, Palazzo Zanca -Salone delle Bandiere-), il nuovo libro di poesie di Angelo Coco, dal titolo ISOLATO 392.
Ad esaminarne l’aspetto critico sarà Giuseppe Rando, ordinario di letteratura italiana presso l’ateneo di Messina; un profilo dell’attività letteraria dell’autore sarà curato dal giornalista Franco Alacqua mentre Aristide Casucci e Fortunata Cafiero Doddis interpreteranno alcune liriche del libro.
Con l’autore, in anteprima, abbiamo cercato di fare il punto su questo ultimo suo lavoro che esce dopo sei anni da ALTRI ITINERARI POSSIBILI, vincitore, per l’inedito, del Rhegium Julii 2004.
Come mai così tanto silenzio?
Nel frattempo non sono stato con la penna ferma. Ho pubblicato un volume sul castello di Spadafora, che rivoluziona
convinzioni storiche portate avanti da quasi 400 anni e scritto di poesia. Ritengo che tutto sia un fatto di maturazione interiore di un lavoro.
Isolato 392, un titolo che incuriosisce. Realtà o fantasia?
Pura realtà, in ogni riga delle 35 liriche presenti nel volume. I personaggi, le situazioni, i luoghi, i sentimenti propri,sono riportati sulla pagina così come vissuti in prima persona anche attraverso i ricordi maturati nel tempo, a partire dal terremoto della Linera, frazione del comune di Santa Venerina, del 1914 per finire alla tragedia di Giampilieri dell’1
ottobre 2009, presente sotto forma di lettera di un figlio alla madre. Il tutto nato dalla visita occasionale, nel novembre del 2007, in un isolato che veramente esiste a Messina. Ho soltanto mescolato i tre numeri e così è venuto fuori il 392. In sostanza, come ha scritto il poeta fiorentino Renzo Gherardini, questo “è un libro in cui l’autobiografia diventa storia di un luogo.”
Cosa c’è nel futuro letterario di Angelo Coco?
Un altro libro di poesie, un lavoro storico su una chiesa di Messina, visto che ormai abito da due anni in questa città, e un romanzo. Un po’ una sfida con me stesso, quest’ultimo tentativo, visto che la narrativa non è ancora entrata nella mia scrittura.
Qualche indiscrezione sul romanzo?
Posso solo dire che si tratta di un thriller ambientato a Venezia e scorre su due piani che si intersecano, fra la fine del ‘700 e il 2004 e ruota attorno ad una leggenda che vede per protagonisti personaggi realmente esistiti.
Una mente aperta e dinamica, che ci farà ancora sognare e divertire con le sue opere. Cos'altro dire se non...
buona lettura a tutti!!!
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