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Armando Bettozzi e le sue poesie
FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Dizionario Virtuale :: Dizionario Virtuale dei poeti e scrittori
Pagina 1 di 1
Re: Armando Bettozzi e le sue poesie
Arte e Poesia
Quest’opera è talmente incasinata
che non ci si capisce proprio niente
e pur se è chiaro ch’è una gran scemata
sta a far girar la testa a tanta gente.
Quest’altra invece è chiara e è raccontata
in modo elementare e convincente
ma troppo spesso vien boicottata
da chi la trova troppo assai decente.
Il fatto è che nel mondo, sissignori,
ha più valore quel che non capisci –
e è questa la ragion di tanti onori
a certe opere d’arte, e a poesie
che sanno fare quelli – e lo intuisci -
che in testa han solo…troppe nevralgie.
Armando Bettozzi
10 Agosto 2008
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Su arte e scienza - La Poesia, è!
La poesia, è!
La poesia, è:
o c’è, o non c’è.
È dentro noi -
è anima o pensiero -
da dove va sul foglio;
e sta nella natura
e chi è ispirato dalla meraviglia,
la piglia, e, è sempre sopra un foglio,
che alfine lei si posa.
È parole, la poesia,
in libertà,
ma nella libertà, comunque,
lei deve saper dire,
non solo… dir parole in libertà.
Dev’essere compresa e con facilità,
e a volte, invece,
neppur chi ha verseggiato
ne sa il significato.
Non è ingannare -
pur se con sapienza -
la gente senza senno, né esperienza,
che a quel che vede,
se presentato bene, lei ci crede.
La poesia nessuno può insegnarla:
la poesia, è:
o c’è, o non c’è.
Come l’amore.
L’amor non abbisogna
di critici e correnti,
o qualche appartenenza:
è senza distintivi.
È timida, e vuol la sua decenza.
Sennò succede come in galleria,
che un punto in una tela
racconta della vita e della morte,
e, per sentito dire, ognun comprende
ch’è un gran capolavoro!
E è lì estasiato, che gli fa la corte,
e neanche azzarda a farsi un’impressione…
Non è una gara a chi più sa inventare,
a chi più sa shockare,
non è una moda:
sennò, che moda, sia!
La poesia, così, non è poesia.
Poeta, vuole dire,
prescelto dalla Grazia,
però che veramente Grazia sia,
diversamente hai voglia a stare a dire che è poesia. Armando Bettozzi – 6 Febbraio 2010
La poesia, è:
o c’è, o non c’è.
È dentro noi -
è anima o pensiero -
da dove va sul foglio;
e sta nella natura
e chi è ispirato dalla meraviglia,
la piglia, e, è sempre sopra un foglio,
che alfine lei si posa.
È parole, la poesia,
in libertà,
ma nella libertà, comunque,
lei deve saper dire,
non solo… dir parole in libertà.
Dev’essere compresa e con facilità,
e a volte, invece,
neppur chi ha verseggiato
ne sa il significato.
Non è ingannare -
pur se con sapienza -
la gente senza senno, né esperienza,
che a quel che vede,
se presentato bene, lei ci crede.
La poesia nessuno può insegnarla:
la poesia, è:
o c’è, o non c’è.
Come l’amore.
L’amor non abbisogna
di critici e correnti,
o qualche appartenenza:
è senza distintivi.
È timida, e vuol la sua decenza.
Sennò succede come in galleria,
che un punto in una tela
racconta della vita e della morte,
e, per sentito dire, ognun comprende
ch’è un gran capolavoro!
E è lì estasiato, che gli fa la corte,
e neanche azzarda a farsi un’impressione…
Non è una gara a chi più sa inventare,
a chi più sa shockare,
non è una moda:
sennò, che moda, sia!
La poesia, così, non è poesia.
Poeta, vuole dire,
prescelto dalla Grazia,
però che veramente Grazia sia,
diversamente hai voglia a stare a dire che è poesia. Armando Bettozzi – 6 Febbraio 2010
Ultima modifica di Armando Bettozzi il Dom 18 Lug 2010 - 20:17 - modificato 1 volta.
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Su arte e scienza - Il Libro (lo dice Lucarini...)
Il libro
(Lo dice Lucarini*)
Lo dice Lucarini
e lo conferma il tempo.
Non lo disperde il vento,
né alcun pensiero ottuso
lo offusca o lo deturpa.
Resiste ad ogni moda.
Non segna mai scadenze.
E se restiamo soli
sa farci compagnia.
La mente ci arricchisce
e il cuore ci consola.
E se lo diamo in dono
è più che offrire un fiore,
perché è condivisione,
è come dare un po’
di personalità.
È un fiore ch’è sbocciato
e che non appassisce.
Son pagine d’un libro:
è, il libro, l’essenziale
per crescere, saziando
l’anima, leggendo,
e non restare, al mondo,
pochezza o poco più;
seguir senza riserve
l’antico invito all’oltre
tenendo sempre acceso
-sul mare degl’indugi-
il faro del sapere
che illumina la notte,
e le memorie appunta
ed il pensiero fissa
nell’immortalità.
Armando Bettozzi
11 Marzo 2010
*Editore “Pagine”, Roma. armando.bettozzi@gmail.com
(Lo dice Lucarini*)
Lo dice Lucarini
e lo conferma il tempo.
Non lo disperde il vento,
né alcun pensiero ottuso
lo offusca o lo deturpa.
Resiste ad ogni moda.
Non segna mai scadenze.
E se restiamo soli
sa farci compagnia.
La mente ci arricchisce
e il cuore ci consola.
E se lo diamo in dono
è più che offrire un fiore,
perché è condivisione,
è come dare un po’
di personalità.
È un fiore ch’è sbocciato
e che non appassisce.
Son pagine d’un libro:
è, il libro, l’essenziale
per crescere, saziando
l’anima, leggendo,
e non restare, al mondo,
pochezza o poco più;
seguir senza riserve
l’antico invito all’oltre
tenendo sempre acceso
-sul mare degl’indugi-
il faro del sapere
che illumina la notte,
e le memorie appunta
ed il pensiero fissa
nell’immortalità.
Armando Bettozzi
11 Marzo 2010
*Editore “Pagine”, Roma. armando.bettozzi@gmail.com
Ultima modifica di Armando Bettozzi il Dom 18 Lug 2010 - 20:18 - modificato 1 volta.
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Su arte e scienza - Il cuore del Poeta
Il cuore del poeta
Non è blu, o bianco
il cuore del poeta,
né rosso o nero o viola:
più d’un arcobaleno è variopinto.
Stilla gocce di miele
e lacrime preziose
esulta al rintocco di gaie campane
sente la pioggia cadere
e disegna nell’aria voli
leggeri di rondine
o cupo rimane pensoso a cercare…
a capire…a soffrire…
nell’affannarsi del giorno che va,
e inquieto osserva
il girar della ruota…che ruota…che ruota…
E il passato è il presente e il futuro è il passato…
ed in sé tutto assorbe: è una spugna di mare.
E si gonfia…e si gonfia…e si gonfia…
Bacia l’aurora che porta la vita
vede invisibili ombre
parla ai fiori e ascolta il vento
e ad occhi aperti guarda il sole e sogna…
Mangia emozioni e si ribella al fato
dell’uomo sull’uomo.
Sanguina
per l’amore che muore,
e piange col pulcino che pigola, solo.
Armando Bettozzi
7 Luglio 2007
Non è blu, o bianco
il cuore del poeta,
né rosso o nero o viola:
più d’un arcobaleno è variopinto.
Stilla gocce di miele
e lacrime preziose
esulta al rintocco di gaie campane
sente la pioggia cadere
e disegna nell’aria voli
leggeri di rondine
o cupo rimane pensoso a cercare…
a capire…a soffrire…
nell’affannarsi del giorno che va,
e inquieto osserva
il girar della ruota…che ruota…che ruota…
E il passato è il presente e il futuro è il passato…
ed in sé tutto assorbe: è una spugna di mare.
E si gonfia…e si gonfia…e si gonfia…
Bacia l’aurora che porta la vita
vede invisibili ombre
parla ai fiori e ascolta il vento
e ad occhi aperti guarda il sole e sogna…
Mangia emozioni e si ribella al fato
dell’uomo sull’uomo.
Sanguina
per l’amore che muore,
e piange col pulcino che pigola, solo.
Armando Bettozzi
7 Luglio 2007
Ultima modifica di Armando Bettozzi il Dom 18 Lug 2010 - 20:18 - modificato 1 volta.
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Su arte e scienza - È nata una poesia
È nata una poesia
Come aquilone -
fluttuando -
è passato un pensiero
e in me s’è posato.
Qual creatura appena nata -
con cura – l’ho preso
sulla punta della mia matita, e con l’anima
l’ho adagiato su un foglio di carta.
In me, indelebile, è rimasto
lo stampo originale.
Armando Bettozzi
1 Gennaio 2008
Come aquilone -
fluttuando -
è passato un pensiero
e in me s’è posato.
Qual creatura appena nata -
con cura – l’ho preso
sulla punta della mia matita, e con l’anima
l’ho adagiato su un foglio di carta.
In me, indelebile, è rimasto
lo stampo originale.
Armando Bettozzi
1 Gennaio 2008
Ultima modifica di Armando Bettozzi il Dom 18 Lug 2010 - 20:19 - modificato 1 volta.
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Su arte e scienza - Poesia ...curativa (in romano)
Poesia…curativa
Abbasta a mette ggiù, come sia, sia
er primo verzo…e nasce na poesia.
Ma prima devi avella già sentita
ner più profonno, e dopo ch’è sortita –
che a restà drento nu reggeva più –
la coccoli, ce parli a tu-ppe-ttu,
e come quanno una ha partorito
te senti tutto quanto alleggerito.
Poi, dopo te la curi, la fai cresce
e ar dunque sei contento si t’ariesce.
Arfine te la leggi e lei te piace;
poi vai a lletto e te ciaddorm’in pace.
Armando Bettozzi
8 Aprile 2010
Abbasta a mette ggiù, come sia, sia
er primo verzo…e nasce na poesia.
Ma prima devi avella già sentita
ner più profonno, e dopo ch’è sortita –
che a restà drento nu reggeva più –
la coccoli, ce parli a tu-ppe-ttu,
e come quanno una ha partorito
te senti tutto quanto alleggerito.
Poi, dopo te la curi, la fai cresce
e ar dunque sei contento si t’ariesce.
Arfine te la leggi e lei te piace;
poi vai a lletto e te ciaddorm’in pace.
Armando Bettozzi
8 Aprile 2010
Ultima modifica di Armando Bettozzi il Dom 18 Lug 2010 - 20:20 - modificato 1 volta.
Armando Bettozzi- affiziunatu
Il buco
Nell’era della proliferazione del danno esistenziale…
Il buco
Voglio il danno esistenziale
dall’artista e dal museo
per quel quadro che stravale,
ché da povero babbeo
or mi trattan tutti quanti
dal momento che ho gridato
in presenza degli astanti:
“Ehi, guardate…si è bucato…
meno male che era appeso
senza ancora la pittura!”.
Quando ho detto questo ho inteso:
“Ma che pessima figura!”.
È così che quella gente
ha gridato, e m’additava
come un povero demente,
uno che farneticava.
“La geniale intuizione
dell’artista è proprio il buco!
Quello è quadro da un milione!
Lei è proprio un grande ciuco!”.
Ma son matto io davvero
o lo è chi il buco al telo
vuol passarlo qual mistero
cui il pittore ha tolto il velo?!
Ma siccome il tutto parte
da un gran critico importante
anche un buco può essere arte
per chi non…è un ignorante. (!)
Armando Bettozzi
10 Luglio 2010
Il buco
Voglio il danno esistenziale
dall’artista e dal museo
per quel quadro che stravale,
ché da povero babbeo
or mi trattan tutti quanti
dal momento che ho gridato
in presenza degli astanti:
“Ehi, guardate…si è bucato…
meno male che era appeso
senza ancora la pittura!”.
Quando ho detto questo ho inteso:
“Ma che pessima figura!”.
È così che quella gente
ha gridato, e m’additava
come un povero demente,
uno che farneticava.
“La geniale intuizione
dell’artista è proprio il buco!
Quello è quadro da un milione!
Lei è proprio un grande ciuco!”.
Ma son matto io davvero
o lo è chi il buco al telo
vuol passarlo qual mistero
cui il pittore ha tolto il velo?!
Ma siccome il tutto parte
da un gran critico importante
anche un buco può essere arte
per chi non…è un ignorante. (!)
Armando Bettozzi
10 Luglio 2010
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Arte e scienza - Evoluzzione o farsificazzione? (romano)
a proposito di Darwin
Evoluzzione,
o farsificazzione ?
Chissà che c’era quanno n c’era gnente
ner monno si no quarche bestia rara
ch’è sparita, ché se scombinò l’ambiente
e la Tera s’arifece, para, para?
Ce stava pure l’omo, veramente,
ma che era omo è cosa poco chiara
e ar massimo potemo dì…parente
(ma lassa sempre n po’ la bocca amara):
scimmioni, che seconno li scienziati
saressimo noantri qui de adesso!
Però…ma chi ciavrebbe rinventati!?
le cure de bellezza che uno fa?
Ma co la cura che oggi ha de se stesso
allora, l’omo…che diventerà?
Armando Bettozzi
20 Settembre 2009
Evoluzzione,
o farsificazzione ?
Chissà che c’era quanno n c’era gnente
ner monno si no quarche bestia rara
ch’è sparita, ché se scombinò l’ambiente
e la Tera s’arifece, para, para?
Ce stava pure l’omo, veramente,
ma che era omo è cosa poco chiara
e ar massimo potemo dì…parente
(ma lassa sempre n po’ la bocca amara):
scimmioni, che seconno li scienziati
saressimo noantri qui de adesso!
Però…ma chi ciavrebbe rinventati!?
le cure de bellezza che uno fa?
Ma co la cura che oggi ha de se stesso
allora, l’omo…che diventerà?
Armando Bettozzi
20 Settembre 2009
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Arte e scienza - Novelli Nostradamus
Novelli Nostradamus
La scienza colla palla tra le mani
e torbidi pensieri nella mente
ha visto che il destino degli umani
andrà a finire assai tragicamente.
Ché pei ghiacciai arriverà un domani
che il fuoco – in forte aumento – il che si sente –
li scioglierà, e allor saranno vani
i pianti ed i ricorsi ai salvagente.
E “verdi” e “ambientalisti” come un’eco
rilanciano - co accuse ed anatemi
a un mondo che va avanti sordo e cieco -
da belle e grandi case riscaldate
coi soliti colpevoli sistemi,
e da auto di grosse cilindrate!
Si senton tutti quanti Nostradamus,
che ha indovinato solo se ti spremi,
però, onde evitare, insieme: “Oramus!”.
Armando Bettozzi
15 Settembre 2007
La scienza colla palla tra le mani
e torbidi pensieri nella mente
ha visto che il destino degli umani
andrà a finire assai tragicamente.
Ché pei ghiacciai arriverà un domani
che il fuoco – in forte aumento – il che si sente –
li scioglierà, e allor saranno vani
i pianti ed i ricorsi ai salvagente.
E “verdi” e “ambientalisti” come un’eco
rilanciano - co accuse ed anatemi
a un mondo che va avanti sordo e cieco -
da belle e grandi case riscaldate
coi soliti colpevoli sistemi,
e da auto di grosse cilindrate!
Si senton tutti quanti Nostradamus,
che ha indovinato solo se ti spremi,
però, onde evitare, insieme: “Oramus!”.
Armando Bettozzi
15 Settembre 2007
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Arte e scienza - Nietzche, la follia del sapere
Il grande scienziato Nietzche finì pazzo…
Nietzsche, la follia del sapere
(un labirinto senza uscita)
Tutto passa tra i neuroni,
senza filtri,
senza alcuna sentinella.
Passa il vero, passa il falso.
Quel che gira nello spazio
lì è attratto
nella massa che raccoglie.
E di tutto fa un miscuglio
che sia conscio oppure inconscio,
ma di certo è verità
quel ch’è poi il suo out-put
che t’incanta, ti sorprende,
ti solletica il sapere, il conoscere di più.
E t’affanni a concepire
quel ch’è stato concepito
da chi neanche lo ha capito
e però tra il tutto e il nulla
torturato ha la sua mente:
meglio la filosofia
o lo è invece la morale ?
No di certo la menzogna
che dovunque in ogni tempo
è da mettere alla gogna.
Vuol cambiare il mondo in meglio
anche contro chi ha insegnato
quale il vero meglio sia,
quale sia la verità,
e non può, e perciò s’addanna,
ché non reggono i neuroni
all’impatto di un sapere
troppo vasto, troppo vario
intricato e poco chiaro
che gli sfugge e non dà pace.
Anche questa alfin lo lascia
e nel proprio labirinto
lui si perde.
Una luce, un grande abbaglio.
Poi il buio e cecità
della mente…che abbandona,
quando il troppo non perdona,
nel disordine totale.
“Io sono dinamite!”,
disse un giorno… E è…deflagrato.
Armando Bettozzi - 22 Aprile 2009
Nietzsche, la follia del sapere
(un labirinto senza uscita)
Tutto passa tra i neuroni,
senza filtri,
senza alcuna sentinella.
Passa il vero, passa il falso.
Quel che gira nello spazio
lì è attratto
nella massa che raccoglie.
E di tutto fa un miscuglio
che sia conscio oppure inconscio,
ma di certo è verità
quel ch’è poi il suo out-put
che t’incanta, ti sorprende,
ti solletica il sapere, il conoscere di più.
E t’affanni a concepire
quel ch’è stato concepito
da chi neanche lo ha capito
e però tra il tutto e il nulla
torturato ha la sua mente:
meglio la filosofia
o lo è invece la morale ?
No di certo la menzogna
che dovunque in ogni tempo
è da mettere alla gogna.
Vuol cambiare il mondo in meglio
anche contro chi ha insegnato
quale il vero meglio sia,
quale sia la verità,
e non può, e perciò s’addanna,
ché non reggono i neuroni
all’impatto di un sapere
troppo vasto, troppo vario
intricato e poco chiaro
che gli sfugge e non dà pace.
Anche questa alfin lo lascia
e nel proprio labirinto
lui si perde.
Una luce, un grande abbaglio.
Poi il buio e cecità
della mente…che abbandona,
quando il troppo non perdona,
nel disordine totale.
“Io sono dinamite!”,
disse un giorno… E è…deflagrato.
Armando Bettozzi - 22 Aprile 2009
Armando Bettozzi- affiziunatu
re: Su arte e scienza - L' Inquinamento de città (in romano)
L’ultimissima: l’aria del K2 è più inquinata di quella di Milano….(?!)
(Aprile 2010)
L’inquinamento…de città
Oh! adesso sì! ch’è tutto bello chiaro!
È chiaro ch’er penziero va cammiato,
che l’induvini nu hann’ induvinato,
e lo scienziato è come un pataccaro,
ch’è stata com’er rajo de un zomaro
la chiacchiera che cianno propinato
der monno che noi avressimo inquinato:
ozzono…gasse…e tutt’er…cucuzzaro...
“Via da Milano! La città è ‘nquinata!
Le frabbiche…lo smogghe…ce se mòre!”
E mo viè fòra ch’è più avvelenata
l’ “arietta de montagna”…quela fina…
der Kappa Due! Caro professore,
abbast’allora, mo, co sta manfrina
de: “ar lupo! ar lupo…!” e “l’asino che vola…”
Me sa che ridovete tornà a scòla!
--------------------------------------------------
A meno che la còsa nun vòr dì
ch’er monno ha principiato già a finì…
Armando Bettozzi
11 Aprile 2010
armando.bettozzi@gmail.com
(Aprile 2010)
L’inquinamento…de città
Oh! adesso sì! ch’è tutto bello chiaro!
È chiaro ch’er penziero va cammiato,
che l’induvini nu hann’ induvinato,
e lo scienziato è come un pataccaro,
ch’è stata com’er rajo de un zomaro
la chiacchiera che cianno propinato
der monno che noi avressimo inquinato:
ozzono…gasse…e tutt’er…cucuzzaro...
“Via da Milano! La città è ‘nquinata!
Le frabbiche…lo smogghe…ce se mòre!”
E mo viè fòra ch’è più avvelenata
l’ “arietta de montagna”…quela fina…
der Kappa Due! Caro professore,
abbast’allora, mo, co sta manfrina
de: “ar lupo! ar lupo…!” e “l’asino che vola…”
Me sa che ridovete tornà a scòla!
--------------------------------------------------
A meno che la còsa nun vòr dì
ch’er monno ha principiato già a finì…
Armando Bettozzi
11 Aprile 2010
armando.bettozzi@gmail.com
Armando Bettozzi- affiziunatu
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