Influenze vernacolari; es : Addintra o Dintra?

La parola "dintra" mi è capitato di scriverla in 2 modi diversi: dintra e addintra. Poichè cita entrambi i modi Camilleri nel suo dizionario. Ma mi dicono sia da utilizzare "dintra" poichè "addintra" e' un po come "assentiri" ma il cui verbo e' "sentiri" o "sintiri". Sono dunque forme vernacolari caratteristiche della parlata di una determinata zona!

E cosa dire di ADDUMA o DUMA ?!?!

ARRUNZARI o RUNZARI ?

ecc ecc

Cara Flavia, Andrea Camilleri non fa testo per la lingua siciliana, la sua parlata è marinisa, cioè del suo posto, imbarbarita con l'italiano e grottesca, ma non è ne reale ne letterale, pertanto con tutto il rispetto per il Maestro, ma in quanto Lingua Siciliana è disinformativo.

alphonsedoria ha scritto:Cara Flavia, Andrea Camilleri non fa testo per la lingua siciliana, la sua parlata è marinisa, cioè del suo posto, imbarbarita con l'italiano e grottesca, ma non è ne reale ne letterale, pertanto con tutto il rispetto per il Maestro, ma in quanto Lingua Siciliana è disinformativo.

Io non posso dare un giudizio Alphonse, perchè non sono in merito una conoscitrice, ma dimmi ... chi consideri tu un bravo studioso della Lingua siciliana?

tantissimi: Pirandello, Martoglio, Domenico Tempio, Petru Fudduni. Giovanni Meli, Ignazio Buttitta e tantissimi proprio tantissimi altri

beh ... questi che citi tu, conoscevano bene bene la grammatica? °_°

Credo si stia facendo confusione con lo scrittore Andrea Camilleri che ha fatto della lingua siciliana una farsa. Mentre il glottologo e professore catanese Salvatore Camilleri, è un insigne luminare, un grande studioso e il più quotato sicilianista dell'ultimo secolo, che ha dedicato tutta la sua vita allo studio della lingua siciliana. Non è certo un novellino.

L'etimologia del termina esatto è "dintra" (addintra è un sotto vernacolo errato e nulla ha a che spartire con il significato di dintra).

Addintra non trova accoglienza nemmeno nel termine "addentrarsi" che in siciliano si traduce in trasiri o ntirnàrisi, jiri chiù dintra...

Un caro saluto!

Alessio.

Grazie Alessio non avevo fatto caso al nome "Andrea" inserito da Alphonse ... :-)

io cmq citavo il dizionario di Salvatore (Ventaglio) ... in cui si cita anche addintra ...

secondo te come mai?!? ... Perchè inserire anche forme di influenza dialettale? O non sono forme dialettali? Come capirlo? Non esiste un dizionario che termine per termine indichi dati etimologici?

Grazie ...

Il Camilleri, com'è giusto che sia, ha inserito in primo luogo il termine esatto, la giusta parola etimologica, poi ha aggiunto anche tutti gli altri che sono in alternativa al termine primario. Evidentemente ha scelto di essere diplomatico e di accontentare un po' tutte le correnti culturali. In poesia si usano soltanto i termini etimologici più esatti. Quando però necessita l'uso di una parola che migliore il senso di un discorso, di un verso, la si sceglie tra le tante disponibili. Il vocabolario non è un calderone di parole, ma uno strumento perfetto del quale fare uso e, ove è possibile, scegliere il miglior termine che fa al nostro caso affinché uno scritto risulti quanto più vicino alla lingua poetica siciliana originale. Se lo si usa male... non è certo colpa del vocabolario!

Dintra e Addintra separati solo da una virgola non lasciavano intendere che fossero diverse tipologie in base alla derivazione più o meno etimologica o fonetica di scelta ...

nella mia ignoranza ho presupposto che un Dizionario di Lingua Siciliana dovesse contenere traduzioni in Lingua e non di influenza dialettale ...

Ci vorrebbe una spiegazione per l'uso del Dizionario ... si potrebbe suggerire :-))) per gli ignoranti come me :-))

Grazie Alessio!

Addintra è la parola Dintra che davanti ha la preposizione rafforzante A: A Dintra, cioè 'verso il dentro'.
Questa preposizione rafforzante A- è molto usata in Sicilia, e non sbaglia chi la usa. E la usa non per una deviazione vernacola di espressione, ma per una esigenza della gente di Sicilia di rafforzare una espressione.

Per di più la parola Dintra non esiste in siciliano, se non dopo una parola rafforzante analoga alla A- che abbiamo visto.
Essendo la consonante 'D forte' sempre doppia, quando scriviamo la 'D debole' diventa R, perciò possiamo e dobbiamo scrivere Rintra. Solo quando c'è una parola rafforzante davanti possiamo scrivere Dintra, e cioè, se la parola rafforzante è separata, Dintra si scrive con una D perché a inizio parola in linea di massima le doppie consonanti iniziali non si scrivono: A dintra; né dintra né fora. Se la parola rafforzante è prefisso allora la D, che diventa consonante interna, si scrive come è sua natura siciliana: Doppia: Addintra.

Ma questo chi studia dovrebbe saperlo, perché è una tendenza comune a tutte, o quasi, le lingue. In italiano: A pena, Appena; A torno, attorno; A fare, Affare. E anche in siciliano: A dintra, Addintra; A tia, Attia; A bersu, abbersu.

Come ho fatto notare prima, certe consonanti in siciliano hanno una forma FORTE ed una forma DEBOLE, per cui, quando queste consonanti non hanno una sillaba rafforzante davanti, si scrivono nella loro forma naturale debole: Rintra.

Prendiamo la parola Abbersu e vediamo un paradosso:
- Intanto dobbiamo dire che la forma debole della V in siciliano è un suono aspirato: 'Utti, 'Ushi; Né vutti Né vushi.
- Nella parola Versu, la forma debole della V è Amorfa, perché non si scrive 'Ersu, come succede con le altre parole, ma Versu.
- Con la preposizione A rafforzante davanti, la V diventa FORTE, e qui succede una cosa strana, ma siciliana: La V si può rafforzare in due modi: 
 - ABBERSU che significa 'Nel verso giusto'. Qualcuno l'ha chiamato 'Pathos di espressione'.
 - AVVERSU che significa 'Nel verso sbagliato'

Ora dovrei fare, come qui fate quasi tutti, una postilla: io non voglio insegnare niente, ascolto, leggo e scrivo parole e frasi siciliane.

Lacunosa la spiegazione per cui <quando scriviamo la 'D debole' diventa R>... puoi dirci di più?