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Re: Alda Merini
.....in occasione della Laurea Honoris causa assegnata a Messina....
La Delfa, io, Velardi e la Merini.....
Messina 16 Ottobre, 2007
La Delfa, io, Velardi e la Merini.....
Messina 16 Ottobre, 2007
Re: Alda Merini
Alda Merini è sempre grata alla Sicilia per la straordinara generosità nei suoi confronti. Ogni qualvolta che siamo in contatto telefonico mi ribadisce tale concetto, naturalmente mi commuovo nel sentire gli apprezzamenti di una donna solare e genuina nel suo fare. Come non si può non amare una poetessa di altissimo livello che tutto il mondo ci invidia ?
Dopo la laurea ad honorem , adesso l'obiettivo è il Nobel per la letteratura.
GIUSEPPE LA DELFA
Dopo la laurea ad honorem , adesso l'obiettivo è il Nobel per la letteratura.
GIUSEPPE LA DELFA
ALDA MERINI CANDIDATA AL NOBEL
CARI AMICI VI CHIEDO DI ADERIRE AD UNA SUPPLETIVA RACCOLTA DI FIRME PER OTTENERE IL NOBEL IN FAVORE DI ALDA MERINI . A PRESTO VI DIREMO LE MODALITA'. GRAZIE GIUSEPPE LA DELFA
Re: Alda Merini
Messaggio di Alda Merini
"Ringrazio ancora una volta la Sicilia , le città di Messina e Siracusa che mi ricordano con vero piacere nelle loro cerimonie.Peccato non poter tornare nella vostra bella terra e godere altre giornate memorabili. Qui a Milano il freddo e la nebbia rattristano anche i poeti.
Un augurio al caro Giornalista Giuseppe e alla dott.ssa Rosa Maria per la loro intensa attività letteraria. Viva la Sicilia e viva le donne siciliane. "
Alda Merini
http://anposdisicilia.altervista.org
"Ringrazio ancora una volta la Sicilia , le città di Messina e Siracusa che mi ricordano con vero piacere nelle loro cerimonie.Peccato non poter tornare nella vostra bella terra e godere altre giornate memorabili. Qui a Milano il freddo e la nebbia rattristano anche i poeti.
Un augurio al caro Giornalista Giuseppe e alla dott.ssa Rosa Maria per la loro intensa attività letteraria. Viva la Sicilia e viva le donne siciliane. "
Alda Merini
http://anposdisicilia.altervista.org
UN FIORE PER ALDA
UN FIORE PER ALDA….
UN FIORE NULLA PUO’ INTERIORMENTE
ESPORRE SE NON L'ARIA PROFUMATA
INEBRIANTE CHE LASCIA INTENSA
COME LE TUE GRADITA ROSA TERSA
TU STESSA FIORE D'ADORNO
LINFA DI VITA, CORALLA MATTUTINA
POLLINE GRADITO ALL'APE REGINA
SEME DI VITA TU ETERNO RITORNO
PORTI CON TECO ELEGIA POESIA
ALDA MERINI TU FIORE E MAGIA.
Cristy2008
UN FIORE NULLA PUO’ INTERIORMENTE
ESPORRE SE NON L'ARIA PROFUMATA
INEBRIANTE CHE LASCIA INTENSA
COME LE TUE GRADITA ROSA TERSA
TU STESSA FIORE D'ADORNO
LINFA DI VITA, CORALLA MATTUTINA
POLLINE GRADITO ALL'APE REGINA
SEME DI VITA TU ETERNO RITORNO
PORTI CON TECO ELEGIA POESIA
ALDA MERINI TU FIORE E MAGIA.
Cristy2008
Ospite- Ospite
Re: Alda Merini
cristina pia sessa ha scritto:UN FIORE PER ALDA….
UN FIORE NULLA PUO’ INTERIORMENTE
ESPORRE SE NON L'ARIA PROFUMATA
INEBRIANTE CHE LASCIA INTENSA
COME LE TUE GRADITA ROSA TERSA
TU STESSA FIORE D'ADORNO
LINFA DI VITA, CORALLA MATTUTINA
POLLINE GRADITO ALL'APE REGINA
SEME DI VITA TU ETERNO RITORNO
PORTI CON TECO ELEGIA POESIA
ALDA MERINI TU FIORE E MAGIA.
Cristy2008
Hai mai avuto modo di parlarle oltre a leggere le sue poesie?....Io ho avuto questo privilegio il giorno della sua Laurea qui a Messina...mi è parsa come una persona dolce e di poche parole, saggia, intelligente, perspicace e molto molto buona....
Re: Alda Merini
Flavia Vizzari ha scritto:cristina pia sessa ha scritto:UN FIORE PER ALDA….
UN FIORE NULLA PUO’ INTERIORMENTE
ESPORRE SE NON L'ARIA PROFUMATA
INEBRIANTE CHE LASCIA INTENSA
COME LE TUE GRADITA ROSA TERSA
TU STESSA FIORE D'ADORNO
LINFA DI VITA, CORALLA MATTUTINA
POLLINE GRADITO ALL'APE REGINA
SEME DI VITA TU ETERNO RITORNO
PORTI CON TECO ELEGIA POESIA
ALDA MERINI TU FIORE E MAGIA.
NON HO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERLA DAL VIVO. MA LE SUE POESIE SONO VIVE RESPIRANO E NE PERCEPISCO I PROFUMI DI QUELLA VITA CHE NON SEMPRE LE è STATA BENIGNA.
COSI' HO VOLUTO ARLE IL MIO :PIACERE DI CONOSCERTI ALDA MERINI!
Cristy2008
Hai mai avuto modo di parlarle oltre a leggere le sue poesie?....Io ho avuto questo privilegio il giorno della sua Laurea qui a Messina...mi è parsa come una persona dolce e di poche parole, saggia, intelligente, perspicace e molto molto buona....
Ospite- Ospite
Re: Alda Merini
Un grande grazie a Gero per l'onda emotiva che mi ha regalato con il filmato di Alda Merini, è stato un grande dono
Re: Alda Merini
Prego Ninni ! Ma il grazie va soprattutto a questa grande poetessa indubbiamente meritevole del Nobel
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Alda Merini
Caro Gero ,questa notte mi hai commoso,facendomi gustare le immagini della vate dei Navigli proprio alla vigilia della partenza per il Nord , dove andrò a riabbracciare la nostra cara Alda Merini e portare saluti e doni da parte degli Anposdini siciliani , mi corre l'obbligo di ringraziarti particolarmente per la tua professionalità e collaborazione per quanto fai e per quello che farai in futuro per la nostra prestigiosa Associazione . Ad Majora. Pippo
Re: Alda Merini
Sei troppo buono Pippo !
Mi fa piacere che ti sia piaciuto il video!
Ti auguro di fare un buon viaggio e di gustare a pieno, attimo per attimo, il tempo che trascorrerai insieme a questa straordinaria poetessa.
Ti giunga un affettuoso abbraccio di stima e simpatia.
P.S. Hai letto la poesia "Sittanta voti setti" che ho inserito ieri qui nel forum ?
Mi fa piacere che ti sia piaciuto il video!
Ti auguro di fare un buon viaggio e di gustare a pieno, attimo per attimo, il tempo che trascorrerai insieme a questa straordinaria poetessa.
Ti giunga un affettuoso abbraccio di stima e simpatia.
P.S. Hai letto la poesia "Sittanta voti setti" che ho inserito ieri qui nel forum ?
Re: Alda Merini
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=155116
Da Porta Ticinese a Stoccolma. Saltando Milano e passando per Siracusa. Il Nobel ad Alda Merini? Perché no, rispondeva Giovanni Raboni qualche anno fa - il 1996 per la precisione -, quando la poetessa milanese fu candidata al Premio nientemeno che dall’Académie française (la prima e unica volta che i francesi hanno proposto per il più alto riconoscimento letterario un italiano, una donna per di più). All’epoca, quando trapelò la notizia, l’intellighentia italica, e milanese in primis, alzò al cresta: «Per carità, una cosa simile è indecente. Ci sono grandi poeti che meritano il Nobel già da decenni...».
Oggi Mario Luzi non è più tra noi, e forse la poetessa dei Navigli, «la pazza della porta accanto», ha qualche chance in più. La notizia, questa volta, trapela dalla Sicilia, Siracusa per la precisione, dove un gruppo di poeti e scrittori, capeggiato da Giuseppe La Delfa, hanno promosso una raccolta di firme per accompagnare una petizione popolare che per oggetto la candidatura della poetessa Alda Merini al premio Nobel per la Letteratura e indirizzata al presidente del Consiglio, al ministero dell’Università, a quello dei Beni culturali e a diverse Accademie nazionali (a partire dalla Crusca) ed estere. Undici anni orsono fu l’Académie française a muoversi; nel 2001, invece, fu il Pen Club, associazione a carattere internazionale. E Milano, che fa? Sempre nulla. Forse perché ci vivono troppi poeti, e troppo blasonati, per appoggiare la candidatura di una «collega» outsider, simpatica ma scomoda, come la Merini.
Le firme per la candidatura, intanto, arrivano da ogni parte: tutte le province siciliane naturalmente, e poi Emilia Romagna (dove un’altra poetessa, Carmen Togni, fa da «testa di ponte» all’iniziativa), Pescara, Teramo, Chieti, Roma, Avezzano, Napoli, Foggia, Ancona, Ascoli Piceno, Padova, Cagliari. Addirittura dall’Ungheria, dalla Romania e da un gruppo di italiani che vivono a Parigi. Sono giornalisti, poeti, scrittori, attori, artisti, pittori, insegnanti, studenti, semplici cittadini. A oggi, le firme sono oltre mille. Un paio di mesi fa, un comitato «pro-Merini» è anche salito a Milano per incontrare Vittorio Sgarbi, chiedendogli appoggio e aiuto.
E la poetessa? È molto felice della cosa - dicono - ma altrettanto scettica. La strada per Stoccolma è lunghissima, anche per una come lei che ha 50 titoli sulle spalle. E lei lo sa benissimo. Dalla sua, però, ha un vantaggio: se è vero, come è vero, che il Nobel prima ancora che il valore letterario dell’opera da un po’ di anni a questa parte premia il «carattere» politico-umanitario dell’autore, allora la Merini con il calvario manicomiale che ha attraversato e la sua vita sempre «ai margini», non può non strappare l’attenzione degli accademici di Stoccolma. Per il resto, cadute nel vuoto le suppliche a Sanremo - inteso come festival, dal quale la poetessa-paroliere è stata proditoriamente estromessa - meglio affidarsi a Santa Lucia vergine e martire. Patrona, come attesta il gemellaggio tra le due regioni agli antipodi d’Europa, di Siracusa e - guarda il caso - della Svezia.
Da Porta Ticinese a Stoccolma. Saltando Milano e passando per Siracusa. Il Nobel ad Alda Merini? Perché no, rispondeva Giovanni Raboni qualche anno fa - il 1996 per la precisione -, quando la poetessa milanese fu candidata al Premio nientemeno che dall’Académie française (la prima e unica volta che i francesi hanno proposto per il più alto riconoscimento letterario un italiano, una donna per di più). All’epoca, quando trapelò la notizia, l’intellighentia italica, e milanese in primis, alzò al cresta: «Per carità, una cosa simile è indecente. Ci sono grandi poeti che meritano il Nobel già da decenni...».
Oggi Mario Luzi non è più tra noi, e forse la poetessa dei Navigli, «la pazza della porta accanto», ha qualche chance in più. La notizia, questa volta, trapela dalla Sicilia, Siracusa per la precisione, dove un gruppo di poeti e scrittori, capeggiato da Giuseppe La Delfa, hanno promosso una raccolta di firme per accompagnare una petizione popolare che per oggetto la candidatura della poetessa Alda Merini al premio Nobel per la Letteratura e indirizzata al presidente del Consiglio, al ministero dell’Università, a quello dei Beni culturali e a diverse Accademie nazionali (a partire dalla Crusca) ed estere. Undici anni orsono fu l’Académie française a muoversi; nel 2001, invece, fu il Pen Club, associazione a carattere internazionale. E Milano, che fa? Sempre nulla. Forse perché ci vivono troppi poeti, e troppo blasonati, per appoggiare la candidatura di una «collega» outsider, simpatica ma scomoda, come la Merini.
Le firme per la candidatura, intanto, arrivano da ogni parte: tutte le province siciliane naturalmente, e poi Emilia Romagna (dove un’altra poetessa, Carmen Togni, fa da «testa di ponte» all’iniziativa), Pescara, Teramo, Chieti, Roma, Avezzano, Napoli, Foggia, Ancona, Ascoli Piceno, Padova, Cagliari. Addirittura dall’Ungheria, dalla Romania e da un gruppo di italiani che vivono a Parigi. Sono giornalisti, poeti, scrittori, attori, artisti, pittori, insegnanti, studenti, semplici cittadini. A oggi, le firme sono oltre mille. Un paio di mesi fa, un comitato «pro-Merini» è anche salito a Milano per incontrare Vittorio Sgarbi, chiedendogli appoggio e aiuto.
E la poetessa? È molto felice della cosa - dicono - ma altrettanto scettica. La strada per Stoccolma è lunghissima, anche per una come lei che ha 50 titoli sulle spalle. E lei lo sa benissimo. Dalla sua, però, ha un vantaggio: se è vero, come è vero, che il Nobel prima ancora che il valore letterario dell’opera da un po’ di anni a questa parte premia il «carattere» politico-umanitario dell’autore, allora la Merini con il calvario manicomiale che ha attraversato e la sua vita sempre «ai margini», non può non strappare l’attenzione degli accademici di Stoccolma. Per il resto, cadute nel vuoto le suppliche a Sanremo - inteso come festival, dal quale la poetessa-paroliere è stata proditoriamente estromessa - meglio affidarsi a Santa Lucia vergine e martire. Patrona, come attesta il gemellaggio tra le due regioni agli antipodi d’Europa, di Siracusa e - guarda il caso - della Svezia.
Re: Alda Merini
Alda Merini
Alda Merini, poetessa milanese, nasce nel capoluogo lombardo il 21 marzo 1931.
Minore di tre fratelli, le condizioni della famiglia sono modeste. Alda frequenta le scuole professionali all’Istituto “Laura Solera Mantegazza”; chiede di essere ammessa presso il liceo Manzoni, ma - sembra incredibile - non supera la prova di italiano. In questi anni dedica molto tempo anche allo studio del pianoforte.
Spinta da Giacinto Spagnoletti, suo vero scopritore, esordisce come autrice alla tenera età di quindici anni. Spagnoletti sarà il primo a pubblicare un suo lavoro, nel 1950: nella “Antologia della poesia italiana 1909-1949″ compaiono le sue poesie “Il gobbo” e “Luce”.
Nel 1947 incontra quelle che definirà come “prime ombre della sua mente”: viene internata per un mese all’ospedale psichiatrico di Villa Turno.
Nel 1951, anche su suggerimento di Eugenio Montale, l’editore Scheiwiller stampa due poesie inedite di Alda Merini in “Poetesse del Novecento”.
In questo periodo frequenta per interesse di lavoro ma anche per amicizia Salvatore Quasimodo.
Sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, nel 1953. Esce poi il primo volume di versi intitolato “La presenza di Orfeo”. Due anni dopo publica “Nozze Romane” e “Paura di Dio”. Sempre nel 1955 nasce la primogenita Emanuela: al medico pediatra dedica la raccolta “Tu sei Pietro” (pubblicata nel 1961).
La poetessa inizia poi un triste periodo di silenzio e di isolamento: viene internata al “Paolo Pini” fino al 1972, periodo durante il quale non manca comunque di tornare in famiglia, e durante il quale nascono altri tre figli.
Dopo alternati periodi di salute e malattia, che durano fino al 1979, la Merini torna a scrivere; lo fa con testi intensi e drammatici che raccontano le sue sconvolgenti esperienze al manicomio. I testi sono raccolti in “La Terra Santa”, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1984.
Nel 1981 muore il marito e, rimasta sola, la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato numerosi apprezzamenti sui suoi lavori.
I due si sposano nel 1983: Alda si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni. In questi anni scrive le venti “poesie-ritratti” de “La gazza ladra” (1985) oltre ad alcuni testi per il marito. A Taranto porta a termine anche “L’altra verità. Diario di una diversa”, suo primo libro in prosa.
Dopo aver nuovamente sperimentato gli orrori del manicomio, questa volta a Taranto, torna a Milano nel 1986: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro.
Dal punto di vista letterario questi sono anni molto produttivi: naturale conseguenza è anche la conquista di una nuova serenità.
Negli anni, diverse pubblicazioni consolideranno il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice.
Nel 1993 riceve il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.
Nel 1996 le viene assegnato il “Premio Viareggio” per il volume “La vita facile”; l’anno seguente riceve il “Premio Procida-Elsa Morante”.
Nel 2002 viene pubblicato da Salani un piccolo volume dal titolo “Folle, folle, folle d’amore per te”, con un pensiero di Roberto Vecchioni il quale nel 1999 aveva scritto “Canzone per Alda Merini”.
Nel 2003 la “Einaudi Stile Libero” pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo “Più bella della poesia è stata la mia vita”.
Nel febbraio del 2004 Alda Merini viene ricoverata all’Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Un amico della scrittrice chiede aiuto economico con un appello che le farà ricevere da tutta Italia, e-mail a suo sostegno. La scrittrice ritornerà successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.
Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini.
Il suo ultimo lavoro è datato 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con “La nera novella” (Rizzoli).
Oggi, per amore di Alda, e della sua poesia, si muove l’intero Stivale, in una cordata di stima e riconoscenza,.
Il Nobel ad Alda Merini?Perchè no.
Dalla Sicilia, Siracusa per la precisione, un gruppo di poeti e scrittori, capeggiato da Giuseppe La Delfa, ha promosso una raccolta di firme per accompagnare una petizione popolare che per oggetto la candidatura della poetessa Alda Merini al premio Nobel per la Letteratura e indirizzata al presidente del Consiglio, al ministero dell’Università, a quello dei Beni culturali e a diverse Accademie nazionali (a partire dalla Crusca) ed estere.
…il grado di libertà di un uomo si misura dalla grandezza dei suoi sogni…
www.mariledamaggi.it sostiene questa raccolta di firme e, ne sono certa, vorrai farlo anche tu, scaricando il —->modulo di raccolta firme< ---- e sensibilizzando amici, parenti e/o perfetti estranei alla causa, inviando poi il tutto a
Giuseppe La Delfa, via Scala Greca, 411 - 96100 Siracusa
http://www.mariledamaggi.it/2007/05/
Alda Merini, poetessa milanese, nasce nel capoluogo lombardo il 21 marzo 1931.
Minore di tre fratelli, le condizioni della famiglia sono modeste. Alda frequenta le scuole professionali all’Istituto “Laura Solera Mantegazza”; chiede di essere ammessa presso il liceo Manzoni, ma - sembra incredibile - non supera la prova di italiano. In questi anni dedica molto tempo anche allo studio del pianoforte.
Spinta da Giacinto Spagnoletti, suo vero scopritore, esordisce come autrice alla tenera età di quindici anni. Spagnoletti sarà il primo a pubblicare un suo lavoro, nel 1950: nella “Antologia della poesia italiana 1909-1949″ compaiono le sue poesie “Il gobbo” e “Luce”.
Nel 1947 incontra quelle che definirà come “prime ombre della sua mente”: viene internata per un mese all’ospedale psichiatrico di Villa Turno.
Nel 1951, anche su suggerimento di Eugenio Montale, l’editore Scheiwiller stampa due poesie inedite di Alda Merini in “Poetesse del Novecento”.
In questo periodo frequenta per interesse di lavoro ma anche per amicizia Salvatore Quasimodo.
Sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, nel 1953. Esce poi il primo volume di versi intitolato “La presenza di Orfeo”. Due anni dopo publica “Nozze Romane” e “Paura di Dio”. Sempre nel 1955 nasce la primogenita Emanuela: al medico pediatra dedica la raccolta “Tu sei Pietro” (pubblicata nel 1961).
La poetessa inizia poi un triste periodo di silenzio e di isolamento: viene internata al “Paolo Pini” fino al 1972, periodo durante il quale non manca comunque di tornare in famiglia, e durante il quale nascono altri tre figli.
Dopo alternati periodi di salute e malattia, che durano fino al 1979, la Merini torna a scrivere; lo fa con testi intensi e drammatici che raccontano le sue sconvolgenti esperienze al manicomio. I testi sono raccolti in “La Terra Santa”, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1984.
Nel 1981 muore il marito e, rimasta sola, la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato numerosi apprezzamenti sui suoi lavori.
I due si sposano nel 1983: Alda si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni. In questi anni scrive le venti “poesie-ritratti” de “La gazza ladra” (1985) oltre ad alcuni testi per il marito. A Taranto porta a termine anche “L’altra verità. Diario di una diversa”, suo primo libro in prosa.
Dopo aver nuovamente sperimentato gli orrori del manicomio, questa volta a Taranto, torna a Milano nel 1986: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro.
Dal punto di vista letterario questi sono anni molto produttivi: naturale conseguenza è anche la conquista di una nuova serenità.
Negli anni, diverse pubblicazioni consolideranno il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice.
Nel 1993 riceve il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.
Nel 1996 le viene assegnato il “Premio Viareggio” per il volume “La vita facile”; l’anno seguente riceve il “Premio Procida-Elsa Morante”.
Nel 2002 viene pubblicato da Salani un piccolo volume dal titolo “Folle, folle, folle d’amore per te”, con un pensiero di Roberto Vecchioni il quale nel 1999 aveva scritto “Canzone per Alda Merini”.
Nel 2003 la “Einaudi Stile Libero” pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo “Più bella della poesia è stata la mia vita”.
Nel febbraio del 2004 Alda Merini viene ricoverata all’Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Un amico della scrittrice chiede aiuto economico con un appello che le farà ricevere da tutta Italia, e-mail a suo sostegno. La scrittrice ritornerà successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.
Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini.
Il suo ultimo lavoro è datato 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con “La nera novella” (Rizzoli).
Oggi, per amore di Alda, e della sua poesia, si muove l’intero Stivale, in una cordata di stima e riconoscenza,.
Il Nobel ad Alda Merini?Perchè no.
Dalla Sicilia, Siracusa per la precisione, un gruppo di poeti e scrittori, capeggiato da Giuseppe La Delfa, ha promosso una raccolta di firme per accompagnare una petizione popolare che per oggetto la candidatura della poetessa Alda Merini al premio Nobel per la Letteratura e indirizzata al presidente del Consiglio, al ministero dell’Università, a quello dei Beni culturali e a diverse Accademie nazionali (a partire dalla Crusca) ed estere.
…il grado di libertà di un uomo si misura dalla grandezza dei suoi sogni…
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Giuseppe La Delfa, via Scala Greca, 411 - 96100 Siracusa
http://www.mariledamaggi.it/2007/05/
ALDA MERINI
Alda Merini come Ignazio Buttitta : Ieri (1989), il Grande Iganazio mi diceva che la cultura salverà il mondo ; oggi la vate dei Navigli Alda dice a noi tutti che la poesia salverà il mondo . Condivido appieno questi due enunziati ,frutto del loro amore viscerale per l'umanità. PIPPO :g1: :g1:
Re: Alda Merini
Giuseppe La Delfa ha scritto:Alda Merini come Ignazio Buttitta : Ieri (1989), il Grande Iganazio mi diceva che la cultura salverà il mondo ; oggi la vate dei Navigli Alda dice a noi tutti che la poesia salverà il mondo . Condivido appieno questi due enunziati ,frutto del loro amore viscerale per l'umanità. PIPPO :g1: :g1:
In ogni settore dello scibile umano ci sono persone che si prodigano per la salvezza dell'umanità, ciascuno secondo il proprio modo di operare ed il proprio bagaglio di competenze. Bene per la Poesia, ma, non dimentichiamo gli altri campi ugualmente importanti che operano in tal direzione. Ciao. Buon lavoro e buono studio.
GIANSERE- bazzicaturi
Re: Alda Merini
Giuseppe La Delfa ha scritto:GIANSERE ha scritto:Giuseppe La Delfa ha scritto:Alda Merini come Ignazio Buttitta : Ieri (1989), il Grande Iganazio mi diceva che la cultura salverà il mondo ; oggi la vate dei Navigli Alda dice a noi tutti che la poesia salverà il mondo . Condivido appieno questi due enunziati ,frutto del loro amore viscerale per l'umanità. PIPPO :g1: :g1:
In ogni settore dello scibile umano ci sono persone che si prodigano per la salvezza dell'umanità, ciascuno secondo il proprio modo di operare ed il proprio bagaglio di competenze. Bene per la Poesia, ma, non dimentichiamo gli altri campi ugualmente importanti che operano in tal direzione. Ciao. Buon lavoro e buono studio.
<Alda Merini
Ti ringrazio per la precisazione, ma il grande Ignazio mi ha lasciato in eredità la parola cultura che è un'insieme di tradizioni, di comportamenti , di procedimenti tecnici, di cognizioni usati da gruppi sociali , di un popolo , di un'intero continente o dell'intera umanità variegate da un complesso di tradizioni scientifiche , storiche , filosofiche , artistiche , letterarie, sociali e antropologiche . Quindi un patrimonio di conoscenze in questo mondo ormai globalizzato . Hai ragione quando dici che ognuno deve dare un contributo in base al proprio ruolo io direi per elevare culturalmente questo vecchio pianeta. Ciao, buoni scrutini.
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