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Richiesta Dibattito per le Politiche Culturali
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Richiesta Dibattito per le Politiche Culturali
Appello al Presidente della Repubblica
Da oggi, 3 ottobre 2009 Giornata del contemporaneo, l'appello rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aperto anche alla Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Senatore Sandro Bondi, è pubblicato sul nostro sito per raccogliere altre firme.
Dal 24 luglio al 23 settembre questo appello è stato sottoscritto da più di 250 esponenti del mondo dell'arte visiva e della cultura; firme provenienti da tutte le regioni del Paese e altre, molte, di operatori italiani che hanno scelto di trasferirsi in altri Paesi europei per continuare, con professionalità, la loro attività.
Artisti, curatori, fondazioni, spazi non profit, ricercatori, operatori culturali e liberi cittadini hanno deciso di firmare il documento per prendere parola e sottolineare la necessità di aprire un dibattito in merito alle politiche culturali in un Paese che ha bisogno, più di altri, di pensare la cultura come strumento di democrazia, come patrimonio collettivo e diritto di tutti; in particolare per le nuove generazioni e per le nuove cittadine e i nuovi cittadini italiani.
L'iniziativa proposta è indipendente e riunisce persone di diverse generazioni, con obiettivi e ruoli differenti ma nasce dall'urgenza comune di tornare a parlare di cultura e non più e solo delle strategie della cultura.
Chiediamo perciò a tutti di firmare e spedirci commenti, oltre a pensare ed ideare, all'interno delle singole attività e programmazioni, spazi e momenti di riflessione che siano strumento di confronto dal quale ripartire per ragionare su che fare
L'appello è ora aperto al vostro contributo e ogni 200 firme raccolte verrà rispedito al Presidente Napolitano.
Come firmare:
inviate una email a: appelloalPresidente@undo.net
con il soggetto: "sottoscrivo"
indicando il vostro nome e cognome, ruolo o carica, ente di riferimento, città.
Commenti o punti di vista sull'argomento saranno successivamente pubblicati
COME NASCE
Nell'ambito de Il falso Oreste: un tentativo di turbolenza sulla calma piatta italiana (Bologna, 10 giugno 2009) promosso dall'Associazione Artepubblica con il supporto dell'Ufficio Promozione Giovani Artisti di Bologna, è nata la proposta di una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai Ministri della Cultura e dell'Istruzione sullo stato dell'arte contemporanea in Italia e in particolare in merito alle modalità di incarico dei ruoli direttivi e curatoriali di esposizioni nazionali che hanno come scopo e missione quello di rappresentare lo stato della cultura visiva contemporanea del Paese.
Ai lavori del 10 giugno hanno partecipato associazioni no-profit, artisti e curatori italiani con l'obiettivo di creare un momento di confronto e riflessione: "Il Falso Oreste - si legge nel testo di presentazione - nasce dal desiderio di trovarsi per dialogare insieme, su alcune emergenze inerenti al nostro Paese: un'Italia in declino, paralizzata da crisi congiunturale, politica, sociale ed intellettuale".
Nella giornata di lavoro si è analizzata una crisi grave e profonda che ha evidenziato come, ormai da molti anni, la produzione artistica e intellettuale contemporanea sia sempre più spesso isolata dal dibattito culturale presente e attivo sulla scena internazionale; ad aggravare la situazione - già molto precaria - si affiancano anche le modalità di nomina per le cariche di mostre di rappresentanza nazionale e di direzioni dei luoghi di formazione e divulgazione, che ormai paiono obsolete e non aggiornate.
A differenza di molte altre nazioni europee ed extraeuropee infatti, da tempo in Italia le direzioni di musei pubblici, delle accademie di Belle Arti e delle principali rassegne nazionali (biennali, triennali, quadriennali, etc.) vengono spesso assegnate secondo criteri obsoleti o particolaristici, quando non per cooptazione, limitando l'accesso delle potenziali candidature e ponendo in secondo piano l'analisi approfondita dei percorsi professionali, dei curriculum vitae, dei titoli scientifici e delle progettualità.
La proposta che accompagna la lettera nata nell'abito della giornata di Bologna, stilata da a.titolo e presentata da Cesare Pietroiusti nell'ambito di ArtLab 09. Dialoghi intorno al management organizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo di Torino, è un appello volto alle istituzioni che intende sollevare l'attenzione sulla sempre più urgente necessità di veicolare, sulla scena nazionale e internazionale, una cultura italiana indipendente, mossa da un profondo senso di responsabilità, consapevolezza e capace anche per questo, di proporsi davvero come patrimonio collettivo.
All'incontro del 10 giugno sono intervenuti:
Marcella Anglani (critica); a.titolo (curatrici); Associazione artepubblica - Rita Correddu, Alice Militello, Bologna; Stefano Boccalini (artista/docente NABA); Brown - Luigi Presicce (artista); BridA - Sendi Mango (artista); Cassero - Bruno Pompa (direttore artistico); Beatrice Catanzaro (artista); Annalisa Cattani (artista), Circolo Arci Sesto Senso - Adele Dell'Erario (curatrice), Giorgio Tinelli (presidente); Francesca Marianna Consonni (curatrice); Emilio Fantin (artista); Crac - Dino Ferruzzi; Darth - Dragoni-Russo (artisti), Massimo Marchetti (curatore), Fabrizio Rivola (artista), Petar Stanovic (artista), Adriana Torregrossa (artista); Roberto Daolio (docente Accademia di Belle Arti, Bologna); Filippo Falaguasta (artista); Fragile Continuo - Katia Baraldi (curatrice), Anna Ferraro (artista); Gruppo Diogene (artisti); Gruppo 78 - Maria Campitelli (curatrice); Isola Art Center Milano; Agnes Kohlmeyer, Leggere Strutture Factory - Elisa Bigi (artista), Alessandra Cussini (responsabile); La Pillola 400 - Ilenia Gamberini (curatrice eventi), Marco Landini (curatore/produttore), Oino-osservatorio in opera (artisti); Ludovico Pensanto (curatore eventi/ufficio stampa), Gaetano Sorbetti (curatore/gallerista); Søren Lose (artista); Ferdinando Mazzitelli (artista), Andrea Nacciarriti (artista); Luigi Negro (artista), Giancarlo Norese (artista), Neon>campobase - Gino Gianuizzi (presidente/direttore artistico); Nosadella.Due - Elisa Del Prete (curatrice/direttore artistico), Giusy Checola (curatrice); Cesare Pietroiusti (artista), Radio Città del Capo; Anteo Radovan (artista), Shape + Buscart - Marcella Loconte (curatrice eventi), Federica Patti (curatrice eventi); Vincenzo Chiarandà, Anna Stuart Tovini (Undo.Net).
L'APPELLO
Roma, 3 ottobre 2009
Giornata del Contemporaneo
Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Roma
p.c.
Mariastella Gelmini
Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
e
Senatore Sandro Bondi
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Signor Presidente della Repubblica,
a seguito di numerose riflessioni e confronti avvenuti in questi ultimi anni tra artisti, critici e professionisti del settore in merito alle politiche di promozione dell'arte italiana, un considerevole numero di operatori delle arti visive Le rivolge questa breve riflessione consapevole della sensibilità e attenzione da Lei più volte dimostrate in merito alle questioni della cultura intesa come strumento necessario per una democrazia davvero matura e consapevole.
Signor Presidente, sono ormai molti anni che nel nostro Paese il pensiero e l'operato di artisti e intellettuali vengono considerati unicamente come spesa e di conseguenza come valori secondari; ad aggravare ulteriormente la situazione sono i metodi adottati per le nomine delle direzioni di musei pubblici, accademie di Belle Arti e per il conferimento degli incarichi per la direzione e la curatela di rassegne ed esposizioni nazionali che hanno il compito di rappresentare lo stato della cultura contemporanea nel nostro Paese.
A differenza di molte altre nazioni, da ormai troppo tempo in Italia le direzioni di musei pubblici, delle accademie di Belle Arti e delle principali rassegne nazionali (biennali, triennali, quadriennali, etc.) vengono spesso assegnate secondo criteri obsoleti o particolaristici, quando non per cooptazione, limitando l'accesso delle potenziali candidature e ponendo in secondo piano l'analisi approfondita dei percorsi professionali, dei curriculum vitae e dei titoli scientifici.
Signor Presidente, consapevoli di quanto la cultura e l'arte possano divenire, in questo difficile passaggio della Storia, strumenti capaci di aprire nuove e urgenti riflessioni rispetto ai mutamenti del nostro Paese e al suo futuro, crediamo sia venuto il momento di prendere parola per segnalare a Lei e alla classe dirigente italiana una situazione a lungo tollerata, ma oggi non più sostenibile, nel tentativo di sollecitare una discussione urgente, aperta, autenticamente aggiornata su questi temi.
Crediamo che l'indipendenza della cultura sia un valore da difendere e mai come oggi siamo convinti che proprio il pensiero, la cultura e l'arte richiedano un profondo senso di responsabilità e consapevolezza nel rispetto delle regole e a favore di una cultura italiana del XXI secolo autonoma e liberata da forme arretrate di clientelarismo; elemento quest'ultimo che non fa che aumentare un pericoloso e sempre maggiore isolamento del nostro Paese rispetto al dibattito culturale internazionale.
Per tutti gli aspetti elencati, Le chiediamo Signor Presidente, di porre attenzione al nostro appello e sollecitare le Istituzioni politiche ad aprire un dibattito in merito, oltre a domandare prassi limpide per le nomine che non mortifichino il merito e le pari opportunità.
A fronte di una significativa produzione culturale che oggi è costretta a confrontarsi con sempre minori risorse, è più che mai urgente che a livello istituzionale gli incarichi destinati a informare le politiche culturali ed espositive di questo Paese siano valutati a partire da modalità di selezione democratiche e trasparenti, nel rispetto delle responsabilità civiche che tali incarichi comportano.
Proponiamo perciò, la costituzione di piccoli e flessibili organismi autonomi composti da rappresentanti della cultura nazionale e internazionale capaci di valutare, con la sufficiente serenità e professionalità le candidature, non solo sulla base dei titoli ma anche della valutazione preventiva di orientamenti o progetti scientifici e delle capacità organizzative.
Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente, perché abbiamo la certezza che, come noi, senta la necessità di dare nuovo slancio culturale a un paese che ha bisogno, più di altri, di pensare la cultura come strumento di democrazia, come patrimonio collettivo e diritto di tutti; in particolare per le nuove generazioni e per le nuove cittadine e i nuovi cittadini italiani.
In attesa di una Sua risposta, Le porgiamo la nostra gratitudine per il Suo operato e i sensi della nostra più alta stima
http://undo.net/Pressrelease/edit/1254428367
Da oggi, 3 ottobre 2009 Giornata del contemporaneo, l'appello rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aperto anche alla Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Senatore Sandro Bondi, è pubblicato sul nostro sito per raccogliere altre firme.
Dal 24 luglio al 23 settembre questo appello è stato sottoscritto da più di 250 esponenti del mondo dell'arte visiva e della cultura; firme provenienti da tutte le regioni del Paese e altre, molte, di operatori italiani che hanno scelto di trasferirsi in altri Paesi europei per continuare, con professionalità, la loro attività.
Artisti, curatori, fondazioni, spazi non profit, ricercatori, operatori culturali e liberi cittadini hanno deciso di firmare il documento per prendere parola e sottolineare la necessità di aprire un dibattito in merito alle politiche culturali in un Paese che ha bisogno, più di altri, di pensare la cultura come strumento di democrazia, come patrimonio collettivo e diritto di tutti; in particolare per le nuove generazioni e per le nuove cittadine e i nuovi cittadini italiani.
L'iniziativa proposta è indipendente e riunisce persone di diverse generazioni, con obiettivi e ruoli differenti ma nasce dall'urgenza comune di tornare a parlare di cultura e non più e solo delle strategie della cultura.
Chiediamo perciò a tutti di firmare e spedirci commenti, oltre a pensare ed ideare, all'interno delle singole attività e programmazioni, spazi e momenti di riflessione che siano strumento di confronto dal quale ripartire per ragionare su che fare
L'appello è ora aperto al vostro contributo e ogni 200 firme raccolte verrà rispedito al Presidente Napolitano.
Come firmare:
inviate una email a: appelloalPresidente@undo.net
con il soggetto: "sottoscrivo"
indicando il vostro nome e cognome, ruolo o carica, ente di riferimento, città.
Commenti o punti di vista sull'argomento saranno successivamente pubblicati
COME NASCE
Nell'ambito de Il falso Oreste: un tentativo di turbolenza sulla calma piatta italiana (Bologna, 10 giugno 2009) promosso dall'Associazione Artepubblica con il supporto dell'Ufficio Promozione Giovani Artisti di Bologna, è nata la proposta di una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai Ministri della Cultura e dell'Istruzione sullo stato dell'arte contemporanea in Italia e in particolare in merito alle modalità di incarico dei ruoli direttivi e curatoriali di esposizioni nazionali che hanno come scopo e missione quello di rappresentare lo stato della cultura visiva contemporanea del Paese.
Ai lavori del 10 giugno hanno partecipato associazioni no-profit, artisti e curatori italiani con l'obiettivo di creare un momento di confronto e riflessione: "Il Falso Oreste - si legge nel testo di presentazione - nasce dal desiderio di trovarsi per dialogare insieme, su alcune emergenze inerenti al nostro Paese: un'Italia in declino, paralizzata da crisi congiunturale, politica, sociale ed intellettuale".
Nella giornata di lavoro si è analizzata una crisi grave e profonda che ha evidenziato come, ormai da molti anni, la produzione artistica e intellettuale contemporanea sia sempre più spesso isolata dal dibattito culturale presente e attivo sulla scena internazionale; ad aggravare la situazione - già molto precaria - si affiancano anche le modalità di nomina per le cariche di mostre di rappresentanza nazionale e di direzioni dei luoghi di formazione e divulgazione, che ormai paiono obsolete e non aggiornate.
A differenza di molte altre nazioni europee ed extraeuropee infatti, da tempo in Italia le direzioni di musei pubblici, delle accademie di Belle Arti e delle principali rassegne nazionali (biennali, triennali, quadriennali, etc.) vengono spesso assegnate secondo criteri obsoleti o particolaristici, quando non per cooptazione, limitando l'accesso delle potenziali candidature e ponendo in secondo piano l'analisi approfondita dei percorsi professionali, dei curriculum vitae, dei titoli scientifici e delle progettualità.
La proposta che accompagna la lettera nata nell'abito della giornata di Bologna, stilata da a.titolo e presentata da Cesare Pietroiusti nell'ambito di ArtLab 09. Dialoghi intorno al management organizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo di Torino, è un appello volto alle istituzioni che intende sollevare l'attenzione sulla sempre più urgente necessità di veicolare, sulla scena nazionale e internazionale, una cultura italiana indipendente, mossa da un profondo senso di responsabilità, consapevolezza e capace anche per questo, di proporsi davvero come patrimonio collettivo.
All'incontro del 10 giugno sono intervenuti:
Marcella Anglani (critica); a.titolo (curatrici); Associazione artepubblica - Rita Correddu, Alice Militello, Bologna; Stefano Boccalini (artista/docente NABA); Brown - Luigi Presicce (artista); BridA - Sendi Mango (artista); Cassero - Bruno Pompa (direttore artistico); Beatrice Catanzaro (artista); Annalisa Cattani (artista), Circolo Arci Sesto Senso - Adele Dell'Erario (curatrice), Giorgio Tinelli (presidente); Francesca Marianna Consonni (curatrice); Emilio Fantin (artista); Crac - Dino Ferruzzi; Darth - Dragoni-Russo (artisti), Massimo Marchetti (curatore), Fabrizio Rivola (artista), Petar Stanovic (artista), Adriana Torregrossa (artista); Roberto Daolio (docente Accademia di Belle Arti, Bologna); Filippo Falaguasta (artista); Fragile Continuo - Katia Baraldi (curatrice), Anna Ferraro (artista); Gruppo Diogene (artisti); Gruppo 78 - Maria Campitelli (curatrice); Isola Art Center Milano; Agnes Kohlmeyer, Leggere Strutture Factory - Elisa Bigi (artista), Alessandra Cussini (responsabile); La Pillola 400 - Ilenia Gamberini (curatrice eventi), Marco Landini (curatore/produttore), Oino-osservatorio in opera (artisti); Ludovico Pensanto (curatore eventi/ufficio stampa), Gaetano Sorbetti (curatore/gallerista); Søren Lose (artista); Ferdinando Mazzitelli (artista), Andrea Nacciarriti (artista); Luigi Negro (artista), Giancarlo Norese (artista), Neon>campobase - Gino Gianuizzi (presidente/direttore artistico); Nosadella.Due - Elisa Del Prete (curatrice/direttore artistico), Giusy Checola (curatrice); Cesare Pietroiusti (artista), Radio Città del Capo; Anteo Radovan (artista), Shape + Buscart - Marcella Loconte (curatrice eventi), Federica Patti (curatrice eventi); Vincenzo Chiarandà, Anna Stuart Tovini (Undo.Net).
L'APPELLO
Roma, 3 ottobre 2009
Giornata del Contemporaneo
Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Roma
p.c.
Mariastella Gelmini
Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
e
Senatore Sandro Bondi
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Signor Presidente della Repubblica,
a seguito di numerose riflessioni e confronti avvenuti in questi ultimi anni tra artisti, critici e professionisti del settore in merito alle politiche di promozione dell'arte italiana, un considerevole numero di operatori delle arti visive Le rivolge questa breve riflessione consapevole della sensibilità e attenzione da Lei più volte dimostrate in merito alle questioni della cultura intesa come strumento necessario per una democrazia davvero matura e consapevole.
Signor Presidente, sono ormai molti anni che nel nostro Paese il pensiero e l'operato di artisti e intellettuali vengono considerati unicamente come spesa e di conseguenza come valori secondari; ad aggravare ulteriormente la situazione sono i metodi adottati per le nomine delle direzioni di musei pubblici, accademie di Belle Arti e per il conferimento degli incarichi per la direzione e la curatela di rassegne ed esposizioni nazionali che hanno il compito di rappresentare lo stato della cultura contemporanea nel nostro Paese.
A differenza di molte altre nazioni, da ormai troppo tempo in Italia le direzioni di musei pubblici, delle accademie di Belle Arti e delle principali rassegne nazionali (biennali, triennali, quadriennali, etc.) vengono spesso assegnate secondo criteri obsoleti o particolaristici, quando non per cooptazione, limitando l'accesso delle potenziali candidature e ponendo in secondo piano l'analisi approfondita dei percorsi professionali, dei curriculum vitae e dei titoli scientifici.
Signor Presidente, consapevoli di quanto la cultura e l'arte possano divenire, in questo difficile passaggio della Storia, strumenti capaci di aprire nuove e urgenti riflessioni rispetto ai mutamenti del nostro Paese e al suo futuro, crediamo sia venuto il momento di prendere parola per segnalare a Lei e alla classe dirigente italiana una situazione a lungo tollerata, ma oggi non più sostenibile, nel tentativo di sollecitare una discussione urgente, aperta, autenticamente aggiornata su questi temi.
Crediamo che l'indipendenza della cultura sia un valore da difendere e mai come oggi siamo convinti che proprio il pensiero, la cultura e l'arte richiedano un profondo senso di responsabilità e consapevolezza nel rispetto delle regole e a favore di una cultura italiana del XXI secolo autonoma e liberata da forme arretrate di clientelarismo; elemento quest'ultimo che non fa che aumentare un pericoloso e sempre maggiore isolamento del nostro Paese rispetto al dibattito culturale internazionale.
Per tutti gli aspetti elencati, Le chiediamo Signor Presidente, di porre attenzione al nostro appello e sollecitare le Istituzioni politiche ad aprire un dibattito in merito, oltre a domandare prassi limpide per le nomine che non mortifichino il merito e le pari opportunità.
A fronte di una significativa produzione culturale che oggi è costretta a confrontarsi con sempre minori risorse, è più che mai urgente che a livello istituzionale gli incarichi destinati a informare le politiche culturali ed espositive di questo Paese siano valutati a partire da modalità di selezione democratiche e trasparenti, nel rispetto delle responsabilità civiche che tali incarichi comportano.
Proponiamo perciò, la costituzione di piccoli e flessibili organismi autonomi composti da rappresentanti della cultura nazionale e internazionale capaci di valutare, con la sufficiente serenità e professionalità le candidature, non solo sulla base dei titoli ma anche della valutazione preventiva di orientamenti o progetti scientifici e delle capacità organizzative.
Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente, perché abbiamo la certezza che, come noi, senta la necessità di dare nuovo slancio culturale a un paese che ha bisogno, più di altri, di pensare la cultura come strumento di democrazia, come patrimonio collettivo e diritto di tutti; in particolare per le nuove generazioni e per le nuove cittadine e i nuovi cittadini italiani.
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