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IL CARNEVALE

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IL CARNEVALE Empty U Karnuàle - il carnevale

Messaggio  Alfonso Chiaromonte Ven 25 Gen 2008 - 18:20

Nella storia delle tradizioni locali si ricorda ancora questa festività, anche se oggi è presentata in modo diverso con carri allegorici, balli e canti:

Si rinvengono nella storia del mio paese (Poggio Imperiale) ricordi legati ad avvenimenti particolari, tipo Carnevale, ove i giovani si travestivano “ce mascekuriàvene” (si mascheravano) ed in gruppi andavano di casa in casa improvvisando scenette esilaranti con curiosi strumenti musicali (ad esempio, l’assicella di legno per la lavatura dei panni “a lavatòre” veniva utilizzata come chitarra sfregando su e giù sulla parte intagliata un pezzo di legno che fungeva da plettro (detto anche penna); così il mortaio di legno per macinare il sale grosso “u murtàle” con il suo pestello “u pesature” fungeva da tamburo ed i coperchi delle pentole da piatti, con invenzione ed esecuzione estemporanea di stornelli paesani.
In verità c’erano anche bravi giovani che suonavano strumenti musicali veri, tipo chitarra, fisarmonica, armonica a bocca, ecc.
Il padrone di casa offriva da bere (solitamente vino rosso paesano) e “rocchiele de sausicchie e de fedacazze, ventréske, suppresciate, felle de cascekavalle e jàveti kòse da rròste e da magnà”.
Si diceva che “jèvene facènn'a rrùste”, andavano cioè in giro per raccogliere salsiccia, fegatazzo (salsiccia di fegato), pancetta ed altra roba da arrostire e mangiare in compagnia.
Lo stornello che i gruppi ritmavano con i loro strumenti improvvisati faceva così:
Rrùste
Rrùte
Rrùste, rrùste e rrùste
E ddàcce ‘nu pòke de rrùste
Ka se tu mò ‘nge la vù dà
Nuje da sùle ce la jàmm'a pegljà.
(Arrosto…arrosto…dacci della carne da arrostire….perchè se non lo fai…ce la prendiamo da soli).
In tarda serata, alla fine della questua i gruppi si riunivano e facevano “a kummenèlle”, consistente in un vero e proprio banchetto che terminava all’alba del giorno dopo con una “passatèlle” (tipico gioco collettivo ove il vino viene distribuito in modo disuguale secondo l’arbitrio delle persone favorite da una combinazione vincente in un gioco di carte, dalla quale la maggior parte dei presenti veniva fuori con una sbornia colossale. Eccezionalmente, i pochi che ne uscivano ancora sobri lo dovevano al solo fatto che “jévene state fatte ùlme” in quanto, colpiti dalla malasorte, i “padroni del gioco” li avevano tenuti a bocca asciutta.


Ultima modifica di il Mer 30 Gen 2008 - 8:19 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Flavia Vizzari Mer 30 Gen 2008 - 6:42

Da noi tutte le varie tradizioni si sono estinte....forse solo nel paesino di Saponara rimane la vecchia tradizione del "giro dell'orso"...che scende in paese tra balli e canti in maschera.. study
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IL CARNEVALE Empty IL CARNEVALE

Messaggio  Alfonso Chiaromonte Dom 11 Gen 2009 - 17:32

Il Carnevale, all'origine indicava il giorno da cui sarebbe incominciato il periodo della Quaresima, durante il quale non si sarebbe più mangiata la carne, perché dedicato a penitenze e digiuni. Prima che tale periodo di privazioni incominciasse, bisognava approfittare per fare baldoria.
Nel Carnevale si è trasferita l'antichissima e sfenata festa dei Saturnali che in Roma si svolgeva per il solstizio d'inverno, tanto che possiamo riconoscere nel personaggio di Carnevale un continuatore del re dei Saturnali. Come il dio Saturno, re della Baldoria, veniva alla fine immolato, così il personaggio di Carnevale, dopo aver preso parte a tutte le manifestazioni d'allegria e di baldoria, era processato, condannato e bruciato.
Quello che più caratterizzava il Carnevale era l'allegria con canti, balli, scherzi, corsi mascherati, banchetti e certe forme di licenziosità, ormai sparite dalla coscienza dei più.
La vita moderna, offrendo ormai durante tutto il corso dell'anno divertimenti e spettacoli, ha attenuato parecchio i motivi d'interesse per il carnevale, che un tempo si presentava come l'unica intensa stagione di godimenti.
In alcune località è considerata una tradizione radicata nell'anima del popolo, in altre si svolge occasionalmente per opera di alcuni volenterosi.
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IL CARNEVALE Empty Il Carnevale a Sciacca

Messaggio  Flavia Vizzari Dom 18 Gen 2009 - 11:02

Il Carnevale in genere risale all’epoca romana, quando si festeggiavano i saturnali, e il re dei saturnali veniva immolato nell’ultima notte, come oggi accade al nostro Peppi Nnappa, maschera locale.

Le origini del Carnevale saccense risalgono, con probabilità, al 1616, quando il vicerè Ossuna

“buttò bando l’ultimo di Carnevale, che ognuno s’avesse di vestire in maschera”. Carnevale, per la citta di Sciacca, rappresenta un momento allegorico-satirico per uscire allo scoperto: in quei giorni gli “sciacchitani” scatenano la loro fantasia. Nei mesi che precedono la festa, inizia la costruzione degli enormi carri allegorici, realizzati da costruttori che da cent’anni si tramandano l’arte della lavorazione della cartapesta.


Il Carnevale inizia con la consegna simbolica delle chiavi della città al re del Carnevale: Peppi Nnappa.

La popolazione, l’allegria, le maschere, le musiche, gli scherzi, si appropriano della città. Il momento clou della kermesse è la sfilata dei carri allegorici i Carri sfilando per le vie del Centro Storico allietano la festa con i loro inni e le loro musiche, i gruppi mascherati con le loro coreografie invogliano tutti i partecipanti a danzare, la sfilata dura tutta la notte e culmina con l’immmancabile recita del copione satirico in Piazza Scandaliato.


Peppi Nappa, a Sciacca, aleggia sovrano sul Carnevale, e in esso facilmente ognuno si identifica come in una materializzazione dello spirito collettivo. Perfino nel triste rogo finale, che distrugge il re del Carnevale saccense, si sente venire meno una parte cara di se stessi.
Tutto ha termine quindi, quando il Carro di Peppi Nnappa viene bruciato nella pubblica piazza. I fischietti ed i martelletti vengono buttati nel rogo e l’ebrezza di quei giorni brucia assieme al loro re. L’atmosfera del Carnevale di Sciacca “facendosi calda” fa sì che chiunque, durante la festa, può essere protagonista e non spettatore di uno dei carnevali più belli della Sicilia.


ufficialmente il Carnevale ha inizio il Giovedì Grasso con il Peppe Nnappa che dà il via alla manifestazione aprendo la sfilata per le vie cittadine, seguito dal corteo mascherato. Intanto, in via Cappuccini, prosegue l'assemblaggio dei carri allegorici, che, costruiti a pezzi in diverse sedi, adesso vengono ricomposti ed abbelliti con le ultime decorazioni.
I carri, infatti entrano nel vivo della manifestazione soltanto da sabato. Come da tradizione, il carro del Peppe Nnappa, lungo la sfilata, distribuisce "chilometri" di salsiccia e litri di vino alle migliaia di persone che affollano le vie del centro in attesa del passaggio del corteo mascherato
Cos'è lo schiticchio? E' l'idioma che richiama alla mente il vero momento topico della preparazione dei carri. Alla fine del lavoro che si svolge ogni sera, infatti, intorno alla mezzanotte, i rappresentanti di ciascun'associazione culturale, di ciascun gruppo, accompagnati anche dalle rispettive famiglie, si siedono a tavola e si rifocillano. Anche in questo caso, la tradizione locale, ancorché gastronomica, viene rispettata come un rito sacro.

Il tutto, in un grande clima di festa coinvolgente, con l'immancabile bicchiere di buon vino locale che completa la bella cornice di colori e atmosfere musicali che si crea. Si pensi, per altro, che in realtà molti carristi considerano la tradizione della preparazione della festa addirittura il momento più importante del Carnevale. Ma con lo "schiticchio", ogni sera il clima è sempre quello: lavorare e mangiare in compagnia. Spaghetti aglio, olio e peperoncino, la salsiccia, la pizza e il pane "conzato" (con acciughe, sale, olio e origano). Ogni sera è così. Naturalmente, nei giorni immediatamente antecedenti le sfilate, il clima si fa più difficile e ansioso. Le maestranze, infatti, come è ovvio, cominciano ad accusare il più che giustificato stress che precede il montaggio finale del carro, ossia l'immagine fisica vera e propria di ciò che si era immaginato sul bozzetto. Così, alla fine, il carro è montato ed è pronto a sfilare.

Ma quali sono gli elementi che caratterizzano le sfilate dei carri allegorici? Il copione, è sicuramente uno degli aspetti, insieme alla musica inedita, che qualificano il Carnevale di Sciacca, rendendolo unico e incomparabile rispetto a tutte le altre manifestazioni carnascialesche in Italia e nel mondo. Ma vediamo di capire di cosa si tratta. Un autore satirico (nessuno, tra coloro che si cimentano, è un professionista, così come per nessun'altra maestranza il carnevale è un lavoro, ma solo un divertimento), elabora un soggetto, richiamandosi a tecniche descrittive diverse: racconto, novella, musical o sceneggiatura teatrale vera e propria. Grazie all'ausilio di alcuni giovani attori locali, il copione viene proposto e recitato in piazza Scandaliato nell'ambito dell'esibizione centrale del carro allegorico.


ul palcoscenico, nei venti minuti di tempo a disposizione, il gruppo mascherato che accompagna il carro, si esibisce con balletti e coreografie varie. In più, di fianco al palcoscenico, il carro stesso, in un turbinio di colori e musiche accattivanti che suscitano sempre la reazione felice di tutti gli astanti i quali, quasi mai resistono alla tentazione di mettersi a ballare sulle note dell'inno e delle canzoni che accompagnano il carro.



Sul palcoscenico, nei venti minuti di tempo a disposizione, il gruppo mascherato che accompagna il carro, si esibisce con balletti e coreografie varie. In più, di fianco al palcoscenico, il carro stesso, in un turbinio di colori e musiche accattivanti che suscitano sempre la reazione felice di tutti gli astanti i quali, quasi mai resistono alla tentazione di mettersi a ballare sulle note dell'inno e delle canzoni che accompagnano il carro.

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Messaggio  GIANSERE Mar 24 Feb 2009 - 9:59

Il Carnevale, trionfo dell’allegria senza esagerazioni

I festeggiamenti in occasione del Carnevale impazzano in tutta la provincia, ma, scopriamo l’origine di questa celebrazione

Canti, danze, musica, leggende, sono la testimonianza più schietta e spontanea che caratterizza lo spirito popolare delle celebrazioni legate alla festività di Carnevale. Tradizioni millenarie che, nel corso degli anni, si sono conservate o rinnovate e presentano, tutt’oggi, la brillantezza e la vivacità delle loro antiche origini.
Ancora oggi, gli studiosi non concordano riguardo l’etimologia del termine Carnevale. Secondo le diverse supposizioni, esso potrebbe derivare dai Carnalia, feste romane in onore di Saturno, o da Carna-aval, cioè un invito a non cibarsi di carne o ancora da Carrus Navalis, cioè carri a forma di nave, utilizzati durante il periodo romano per le processioni di purificazione, infine, secondo l’usanza medievale, potrebbe derivare da Carnem Levare, un banchetto di “addio alla carne”, da consumare nel corso della serata antecedente il mercoledì delle Ceneri, cercando di saziarsi a sufficienza per poter affrontare i digiuni legati alla Quaresima.
In fatto di sopravvivenza di antiche tradizioni, abbiamo un esempio rilevante nelle celebrazioni colorite del Carnevale che si rifanno, addirittura, al periodo Paleolitico, durante il quale degli stregoni indossavano costumi con addobbi piumati e sonagli e sul viso tenevano maschere orribili e variopinte che avevano la funzione di allontanare, nel corso di riti magici e propiziatori, gli spiriti malvagi che gli uomini primitivi credevano aggirarsi nei loro villaggi.
L’uso delle maschere lo ritroviamo, successivamente, nel corso delle cerimonie religiose pagane greco-romane, in onore degli dei del tempo. I festeggiamenti erano, infatti, molteplici: le Baccanali, si festeggiavano in onore del dio Bacco e prevedevano danze e abuso di vino; c’era poi la festa realizzata da giovani ed anziani, nobili e plebei nel corso della notte, in onore di Cerere e Proserpina; i Saturnali, in onore del dio Saturno, nel quale riti propiziatori servivano a garantire ottimi raccolti, venivano invertiti i ruoli tra servi e padroni, e il “Re della festa”, eletto dal popolo, preparava dei giochi pubblici nelle piazze cittadine. Tra gli altri, possiamo ancora annoverare le Opalia, in onore di Opa, moglie di Saturno, le Sigillaria, in onore di Giano e Strenia ed, infine, i Lupercali, in ricordo della lupa che allattò Romolo e Remo e per propiziare la fecondità.
Con l’avvento del Cristianesimo, questi riti propiziatori rimasero soltanto forme di svago e divertimento popolare, perdendo l’essenza magico-rituale che le connotava. Durante il periodo medievale, il travestimento e le maschere che si diffusero in tutta Europa, venivano adottati per effettuare scambi di ruoli, per scagliarsi contro vizi e debolezze dell’uomo e anche per irridere personaggi di spiccata importanza.
Nel corso del ‘400, esponenti della Controriforma e, in primis, Savonarola, si batterono per porre fine a questi festeggiamenti, considerati eccessivamente pagani, ma, il Carnevale si celava ugualmente sotto altre forme come le lotte rituali tra fazioni o rioni di una stessa città o di città avverse.
Verso la fine del XVI secolo, in Italia spopolava la cosiddetta Commedia dell’Arte, per la quale si forgiavano tipiche maschere italiane che adottavano stereotipi o linguaggi consolidati. Tra queste, le maschere più conosciute e che, ancora oggi, riproponiamo nel nostro Carnevale sono: Arlecchino, servo balordo ed opportunista di Bergamo; Balanzone, dottore saccente e ciarliero di Bologna; Brighella, giovane servo bergamasco furbo ed attaccabrighe; Colombina, unica maschera femminile che rappresenta una serva veneziana furba, graziosa e menzognera; Pantalone, vecchio mercante veneziano avaro e brontolone e, infine, Pulcinella, personaggio napoletano intelligente, ma, ridicolo, abile anche se inetto. A partire dal XVIII secolo, grandi autori teatrali, come Carlo Goldoni, ridimensionarono fortemente le maschere, sorte durante la Commedia dell’Arte, relegandole a figure teatrali di contorno e proponendo nuovi personaggi fantasiosi e carnevaleschi. Oggi il Carnevale si festeggia, secondo il calendario liturgico cristiano, tra l’Epifania e la Quaresima e si perpetua sino al mercoledì delle Ceneri. È, ormai, consuetudine scendere in piazza per manifestare svariate forme di esaltazione collettiva e di incontrollata baldoria. Oltre l’antico utilizzo delle maschere carnevalesche durante i cortei, la tradizione folkloristica rivive nelle sfilate di carri allegorici ridenti e fantasiosi, in un tripudio di stelle filanti e coriandoli. Talora i festeggiamenti si spingono a livelli di esagerazione attraverso l’utilizzo di grosse mazze di plastica, con cui colpire la gente, risultano piuttosto dolorose o si ricorre a imbiancare di schiuma da barba gl’ignari passanti con i pericoli connessi con il contatto diretto agli occhi della sostanza o c’è chi ricorre al lancio di uova o di fialette flautolente. Queste tipologie di divertimento non appaiono tra le più convenienti per la loro evidente pericolosità e sgradevolezza. L’auspicio è che il Carnevale possa essere inteso come un semplice momento aggregativo, a suon di sfilate di gruppi mascherati e di carri allegorici, tra balli, canti, musica, qualche dolcetto tipico, come le chiacchiere, un po’ di coriandoli, fischietti e trombette, una mascherina, qualche stella filante, tutte cose che possano farci trascorrere qualche momento spensierato, allontanando quel senso di stanca monotonia che oggi pervade la società moderna.

Gianluca Agrusa

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Messaggio  Alfonso Chiaromonte Lun 2 Mar 2009 - 12:26

Nel mio paese è rimasto ancora un po' di Carnevole.
Ecco qualche foto del 2009
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Messaggio  Alfonso Chiaromonte Lun 2 Mar 2009 - 12:29

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Messaggio  Alfonso Chiaromonte Dom 14 Feb 2010 - 18:11

Quest'anno nessuno parla del Carnevale.... come mai?
Al mio paese non c'è stata la tradizionale sfilata di carri allegorici... Il cattivo tempo? ... la scarsa collaborazione?... altri motivi?... non so.... può darsi che martedì prossimo possa succedere qualcosa... IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 236305 IL CARNEVALE 236305 IL CARNEVALE 236305

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Messaggio  Flavia Vizzari Dom 14 Feb 2010 - 18:23

in effetti è da alcuni anni che il carnevale va scemando ... anche i coriandoli non sono più quelli di una volta ... la via (ma non tutte) è invasa da coriandoloni!

Ieri dalle 18,00 fino a notte inoltrata c'è stata la notte delle Cultura ... ho girato per tre ore e non ho visto più di mezza dozzina di mascherine ... neppure i soliti ragazzini fastidiosi che spruzzavano schiuma ... non ho notato neppure le bancarelle dei marocchini a vendere di questi oggetti carnevaleschi ...

I carri ormai ce li possiamo dimenticare in centro perchè il viale è con i binari del tram ...

chi vuole vedere feste e sfilate deve spostarsi verso Villafranca e Saponara oppure da Galati a Scaletta ... ma che avranno fatto quest'anno? ... Le persone hanno avuto da ridire a Natale anche per gli sporadici alberi addobbati ... non è bello piangere ancora i morti dell'alluvione e vedere festosità intorno, come se tutto fosse dimenticato ... ma bisogna anche ricominciare.

L'appoggio del Comune? ... Siamo ancora in attese :-((
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Messaggio  Flavia Vizzari Dom 14 Feb 2010 - 18:26

questa notizia l'ho trovata su Internet:


Carnevale a Messina, i carri in sfilata e “un mondo di cartoni”
Pubblicato: Feb 12, 2010
Nell'ambito degli appuntamenti del Carnevale 2010 organizzati nel territorio comunale domenica 14 e martedì 16, con inizio alle ore 16, si svolgerà la manifestazione carnevalesca “un mondo di cartoni” e la sfilata di carri allegorici, patrocinata dal Comune e promossa dall'Associazione culturale Paradisea, che con partenza da piazza Annibale a Camaro superiore, attraverso viale Europa, viale San Martino arriverà sino a piazza Cairoli e ritorno a piazza Annibale.

Nelle vie interessate dalle manifestazioni sarà interdetta la circolazione durante il passaggio dei carri allegorici.

Provvedimenti viabili sono stati adottati anche per la manifestazione “La VI sagra di carnevale” a cura dell'Associazione “Selene”, che si svolgerà sabato 13 e domenica 14 nella piazza di Larderia Inferiore, dove vigerà anche il divieto di sosta.


http://www.siciliatoday.net/quotidiano/brevicronaca/Carnevale-a-Messina-i-carri-in-sfilata_19284.shtml
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Messaggio  Alfonso Chiaromonte Dom 14 Feb 2010 - 18:27

Certo... bisogna ricominciare... Spero di dare il mio contributo... Come del resto è stato nel passato.
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Messaggio  Flavia Vizzari Lun 22 Feb 2010 - 7:19

Il Carnevale ad Alhama




Alhama, la citta del re moresco del romanzo cavalleresco che lamentava la sua perdita, aveva una grande fama durante l’epoca romana. Le sue terme erano molto conosciute come lo era l’allegria che queste acque davano al carattere dei suoi abitani. Un’allegria che probabilmente si estereorizzava allora come oggi quando si approssimava Carnevale. La celebrazione delle ‘Carnestolendas’ risale a quell’epoca. Secondo i classici queste feste provengono direttamente dalle ‘Saturnali’ romane.
La fama del Carnevale di Alhama fin da tempi remoti fu famosa al di fuori della provincia granadina e grazie alla sua particolarità si convertì in un’attrazione in più per questa cittadina monumentale. È singolare per i suoi particolari concorsi di bande musicali ambulanti e di maschere, per la diversità e l’originalità delle maschere e per la quantità di gruppi mascherati che circolano per le strade della città. Il Carnevale raggiunge il suo culmine il pomeriggio della Domenica di Pignatta, quando moltissimi visitatori arrivano da tutte le parti dell’Andalusia.

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Messaggio  Flavia Vizzari Lun 22 Feb 2010 - 7:21

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:28

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:29

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:31

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:33

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:34

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:41

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:44

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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 7:47

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Il nostro Nicola dal frizzante carnevale di Alhama ... IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647


noi purtroppo in Italia, soprattutto a Messina, siamo nello squallore più totale ... è bello vedere come un popolo riesce a rivalutare se stesso riscoprendo tradizioni nella socializzazione e nell'armonia ...


IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647 IL CARNEVALE 899647

IL CARNEVALE 72666 IL CARNEVALE 72666 IL CARNEVALE 72666 IL CARNEVALE 72666 IL CARNEVALE 72666 IL CARNEVALE 72666 IL CARNEVALE 72666
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Messaggio  GualtieroGiovanni Lun 22 Feb 2010 - 8:26

Beh, ma il Carnevale non è che sia seguito da tutti.

Anche se potrebbe essere una bella palestra, con i carri, per gli artisti.
A me ad esempio non è che piaccia tanto.


Salvo solo le frittelle lunghe di questo periodo. :-)
http://www.ricettemania.it/ricetta_frittelle_lunghe_sarde_1882.html
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Messaggio  Admin Lun 22 Feb 2010 - 12:10

Ahhh ... sei un golosone allora jocolor


da noi i dolci di Carnevale sono le Chiacchiere:

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiacchiere

e la Pignolata ;o))

http://it.wikipedia.org/wiki/Pignolata_glassata
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Messaggio  GualtieroGiovanni Lun 22 Feb 2010 - 13:30

Le chiacchiere le conosco.
L'altra no.
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