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Messaggio  Giuseppe La Delfa Gio 25 Giu 2009 - 6:39

ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO
DI GERUSALEMME

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1. Cenni storici

Le Origini dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, risalgono ai tempi della liberazione di Gerusalemme da parte di Goffredo di Buglione, capo delle milizie della crociata, che nell’ambito dell’ordinamento dato alle Istituzioni religiose militari e civili del territorio appena liberato dalla dominazione musulmana, costituì l’Ordine dei canonici del Santo Sepolcro. Secondo quanto riportato dai cronisti delle Crociate, nel 1103, fu Balduino I, primo Re di Gerusalemme che si pose a capo dell’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro con la prerogativa, per se e per i suoi successori, di creare Cavalieri. Questa facoltà era concessa in subordine al Patriarca di Gerusalemme, in caso di assenza o impedimento del Sovrano.

Quest’Ordine accoglieva tra i propri membri non solo i Canonici Regolari (Fratres), ma anche quelli che erano chiamati Canonici Secolari (Confratres) e Sergentes. Questi ultimi erano quei Cavalieri armati scelti tra le Milizie Crociate per il loro valore e il loro impegno e che, abbracciata la regola di Sant’Agostino della povertà e dell’ obbedienza, si erano impegnati specificamente alla difesa del Santo Sepolcro e dei luoghi Santi sotto il comando del re di Gerusalemme e ne costituivano la milizia scelta.

Già subito dopo la prima Crociata il ritorno delle varie componenti della Milizia, e quindi dei Cavalieri dell’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro, ai propri paesi di origine, determinò la creazione di Priorati dell’Ordine in tutta Europa. Priorati che operavano sotto la giurisdizione locale di quei Cavalieri Nobili o Prelati che avevano ricevuto l’investitura sul Santo Sepolcro e continuavano a far parte di quell’Ordine anche se non più impegnati a servire direttamente il Re di Gerusalemme.

Già dopo la riconquista di Gerusalemme da parte di Saladino nel 1182, e poi definitivamente dopo la disfatta di Acri nel 1291, venne meno l’unitarietà organizzativa dell’Ordine, intesa come Corpo Militare Cavalleresco. La scomparsa del Regno Cristiano di Gerusalemme lasciò l’Ordine senza un capo. L’Ordine continuò ad esistere in Europa in quei Priorati che, sotto la protezione di Sovrani, Principi, Vescovi e della Santa Sede, mantenevano vivi gli ideali della Cavalleria Crociata di propagazione della fede, di difesa dei più deboli, della carità verso il prossimo. Raramente i Cavalieri del Santo Sepolcro parteciparono ancora ad eventi militari a difesa della cristianità, ad eccezione di quanto avvenne in Spagna.

Nel XIV secolo la S. Sede ottenne dal Sultano d’Egitto, dietro il pagamento di un altissimo riscatto, che la custodia dei Santuari della Fede cristiana fosse affidata ai Frati Minori di S. Francesco. Durante tutto il periodo di soppressione del Patriarcato Latino, la facoltà di creare nuovi Cavalieri rimase prerogativa di chi in mancanza del Patriarca rappresentava la più alta autorità religiosa cattolica in Terra Santa e cioè il Custode di Terra Santa.

Quando, nel 1847, il Patriarcato venne ripristinato, Pio IX conferì un assetto moderno all’Ordine con la promulgazione di un nuovo statuto. Esso venne posto direttamente sotto la protezione della S. Sede e la reggenza affidata al Patriarca Latino. Si venne inoltre a definire il ruolo fondamentale dell’Ordine, ossia il mantenimento delle opere del Patriarcato Latino di Gerusalemme, pur conservando il compito più propriamente spirituale di propagazione della Fede.

Pio XII nel 1949 stabilì che il Gran Maestro dell’Ordine fosse un Cardinale di Santa Romana Chiesa, assegnando al Patriarca di Gerusalemme la prerogativa di Gran Priore. Giovanni XXIII nel 1962 e poi Paolo VI nel 1977 diedero un ulteriore impulso inserendo nello statuto norme più precise al fine di consentire una azione più coordinata ed efficiente.

Nel Febbraio del 1996 il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha elevato la dignità dell’Ordine. Oggi esso è infatti un’Associazione Pubblica di fedeli, eretta dalla Sede Apostolica a norma del can. 312 par.1, 1°.

Gode di personalità giuridica canonica e civile. Ma al di là dei riferimenti storici e delle vicissitudini che ne hanno contraddistinto la vita, ciò che oggi ha valore ed interesse, è il ruolo affidato all’Ordine e che esso svolge tramite la sua struttura operativa nell’ambito della Chiesa Cattolica e delle Comunità ove è presente.



2. L’Ordine oggi

a) Le finalità attuali dell’Ordine:


L’Ordine ha per scopo di:

rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice e secondo gli insegnamenti della Chiesa, osservando come base i principi della carità dei quali l’Ordine è un mezzo fondamentale per gli aiuti alla Terra Santa.

Sostenere ed aiutare le opere e le istituzioni culturali, caritative e sociali della Chiesa Cattolica in Terra Santa, particolarmente quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme, con il quale l’Ordine mantiene legami tradizionali.

Zelare la conservazione e la propagazione della fede in quelle terre, interessandovi i cattolici sparsi in tutto il mondo...
. FINE 1 PARTE PIPPO


Ultima modifica di Giuseppe La Delfa il Gio 25 Giu 2009 - 7:02 - modificato 2 volte.
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Messaggio  Giuseppe La Delfa Gio 25 Giu 2009 - 7:00

Seconda parte :
(I Cavalieri)
...uniti nella carità dal simbolo dell’Ordine, nonché tutti i fratelli cristiani.

Sostenere i diritti della Chiesa Cattolica in Terra Santa.

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è l’unica Istituzione laicale dello Stato Vaticano a cui, come già detto, è affidato il compito di sopperire alle necessità del Patriarcato Latino di Gerusalemme e di tutte le attività ed iniziative a sostegno della presenza cristiana in Terra Santa. Le oblazioni dei suoi membri rappresentano dunque la principale fonte contributiva istituzionale del Patriarcato.

b) La struttura operativa dell’Ordine

l’Ordine ha una struttura prettamente gerarchica, al vertice della quale si pone il Cardinale Gran Maestro che, nominato direttamente dal Santo Padre, regge e governa l’Ordine. Il Gran Maestro si avvale della collaborazione di un ente consultivo, il Gran Magistero, cui affidato il compito di concordare e definire annualmente con il Patriarcato Latino di Gerusalemme i programmi operativi e gli interventi a favore delle Strutture cristiane in Terra Santa, nonché i relativi tempi e le modalità di attuazione.

La Presidenza del Gran Magistero costituita dal Governatore Generale, dai Vice Governatori Generali e dal Cancelliere dell’Ordine rappresenta l’organo esecutivo del Gran Magistero.

Dalla fine del secolo scorso ad oggi l’Ordine ha finanziato la realizzazione di 41 Scuole Patriarcali in Israele, Palestina e Giordania ed è oggi impegnato a sostenere i costi di gestione. Queste scuole ospitano oggi circa 18.600 allievi distribuiti nelle varie classi: asilo, scuola elementare, scuola media, liceo ed alcune scuole professionali. Le scuole sono frequentate mediamente da un 65% di Cristiani (tra cattolici, ortodossi, etc.) e da un 35% di Musulmani.

L’impegno nel settore dell’educazione consente di affrontare un importantissimo problema esistente in quei Paesi, creare fin dalla tenera età l’abitudine alla convivenza pacifica ed al rispetto reciproco tra diverse etnie e professioni di fede. Promuovere questi valori sin dall’infanzia, può far si che questi possano radicarsi nell’animo dei giovani, altrimenti non c’è speranza di poterla realizzare nell’adolescenza più avanzata, età in cui si è facile preda delle ideologie estremiste.

I costi di gestione del Patriarcato e delle sue 68 Parrocchie, i salari dei circa 1500 Insegnanti ed Impiegati delle strutture scolastiche, i costi del Seminario Patriarcale e degli Orfanotrofi e dispensari, nonché delle nuove iniziative e degli altri progetti del Patriarcato (inclUSA la costruzione di alloggi per le giovani famiglie cristiane), sono ingenti e continuano ad aumentare gravando sul nostro Ordine e quindi possono essere sostenuti solo grazie alla generosità dei Membri attivi dell’Ordine.

d) Cosa significa essere membri all’Ordine

Entrare a far parte dell’Ordine significa assumere, per tutta la vita, l’impegno di Testimonianza di Fede, di pratica di vita cristiana esemplare e di impegno caritativo continuativo per il sostegno economico delle comunità cristiane di Terra Santa, da attuare con discrezione così come deve essere il vero impegno caritativo cristiano.

Si entra a far parte dell’Ordine per svolgere un’attività di servizio a favore della Chiesa Cattolica e di carità verso le iniziative promosse per preservare la presenza cristiana in Terra Santa. Non si entra nell’Ordine per diventare membri di una prestigiosa istituzione grazie a cui poter vantare uno “status” o per ottenere benefici e vantaggi personali.

Per candidarsi di norma, ma non necessariamente, ci si avvale della presentazione di un appartenente all’Ordine. Il Delegato ed il Preside della Sezione territorialmente competente, attraverso un primo colloquio, verificano le caratteristiche del Candidato. Se giudicate in linea di massima compatibili con i requisiti richiesti il candidato potrà iniziare un periodo di formazione della durata non inferiore ai 12 mesi. Superato positivamente questo periodo il candidato potrà presentare istanza di ammissione attraverso la Luogotenenza di appartenenza.



Gran Magistero dell'O.E.S.S.G.
00120 - Città del Vaticano
Tel. 39 - 06 - 6877347
Fax 39 - 06 - 6877632
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Messaggio  Giuseppe La Delfa Gio 25 Giu 2009 - 7:06

Cavalieri di Malta

960 anni di storia 1048 Gerusalemme



La nascita dell'Ordine risale al 1048. Sarebbero stati alcuni mercanti dell'antica repubblica marinara di Amalfi ad ottenere dal Califfo d'Egitto il permesso di costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede o razza. L'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - la comunità monastica dedita alla gestione dell'ospedale per l'assistenza dei pellegrini in Terra Santa - diviene indipendente sotto la guida del suo fondatore il Beato Gerardo. Papa Pasquale II, con la bolla del 15 febbraio 1113, pone l’ospedale di San Giovanni sotto la tutela della Santa Sede, con diritto di eleggere liberamente i suoi capi, senza interferenza da parte delle altre autorità laiche o religiose. In virtù di tale bolla l'Ospedale divenne Ordine esente dalla Chiesa. Tutti i Cavalieri erano religiosi, legati dai tre voti monastici, di povertà, castità e obbedienza.

La costituzione del Regno di Gerusalemme ad opera dei crociati costringe l'Ordine ad assumere la difesa militare dei malati, dei pellegrini e dei territori sottratti dai crociati ai Musulmani. Alla missione ospedaliera si aggiunge il compito di difesa della cristianità.

Successivamente viene adottata la bianca Croce Ottagona, che ancora oggi rappresenta il simbolo dell’Ordine.
1310 a Rodi
Nel 1291 dopo la perdita di S. Giovanni d’Acri - ultimo baluardo della Cristianità in Terra Santa - l'Ordine si stabilisce prima a Cipro e poi dal 1310, sotto la guida del Gran Maestro Fra' Foulques de Villaret, nell'isola di Rodi.





Da quel momento la difesa del mondo cristiano richiede una forza navale e l'Ordine costruisce una potente flotta con cui solca i mari orientali, impegnandosi a difendere la Cristianità in numerose e celebri battaglie tra cui le crociate in Siria e in Egitto.
Fin dagli inizi l'indipendenza dagli altri Stati, in virtù di atti pontifici, insieme con il diritto universalmente riconosciuto di mantenere ed impegnare forze armate, costituisce la base della sovranità internazionale dell'Ordine.

Fin dall'inizio del quattordicesimo secolo le istituzioni dell'Ordine e i cavalieri che giungevano a Rodi da ogni parte d'Europa si riuniscono in Lingue. Dapprima sette: Provenza, Alvernia, Francia, Italia, Aragona (Navarra), Inghilterra (con Scozia e Irlanda) e Alemagna. Nel 1492 viene costituita l’ottava Lingua, quella di Castiglia, che insieme al Portogallo, si era separata dalla Lingua d'Aragona. Ogni Lingua comprendeva Priorati o Gran Priorati, Baliaggi e Commende.
L'Ordine era governato dal Gran Maestro (Principe di Rodi) e dal Consiglio, batteva moneta e intratteneva rapporti diplomatici con gli altri Stati. Le altre cariche dell'Ordine venivano attribuite ai rappresentanti delle diverse Lingue. La sede dell'Ordine, il Convento, era composto da religiosi di varia nazionalità.


1530 a Malta



Dopo sei mesi di assedio e di cruenti combattimenti con la flotta e l'esercito del Sultano Solimano il Magnifico, nel 1523 i Cavalieri sono costretti ad arrendersi e ad abbandonare l'isola di Rodi, con gli onori militari.

L'Ordine rimane senza territorio per alcuni anni, fino a quando nel 1530 il Gran Maestro Fra' Philippe de Villiers de l'Isle Adam prende possesso dell'isola di Malta, ceduta all'Ordine dall'Imperatore Carlo V con l'approvazione di Papa Clemente VII.
Viene stabilito che l'Ordine sarebbe rimasto neutrale nelle guerre tra nazioni cristiane.

Nel 1565 i Cavalieri, guidati dal Gran Maestro Fra' Jean de la Vallette (che dette il nome alla capitale dell'isola di Malta, Valletta), difendono l'isola più di tre mesi nel corso del Grande Assedio Turco.



1571 la battaglia di Lepanto
La flotta dell'Ordine, considerata una delle più potenti del Mediterraneo, contribuisce alla distruzione della potenza navale degli Ottomani nella battaglia di Lepanto del 1571.
1798 in esilio
Due secoli dopo e precisamente nel 1798, Napoleone Bonaparte impegnato nella campagna d'Egitto, occupa Malta per il suo valore strategico. I Cavalieri sono costretti ad abbandonare l'isola, anche a causa della Regola dell'Ordine che impediva loro di alzare le armi contro altri cristiani. Nonostante il Trattato di Amiens del 1802 riaffermasse i suoi diritti sovrani, l'Ordine non ha mai potuto ritornare a Malta.
1834 a Roma
Dopo essersi trasferito temporaneamente a Messina, a Catania e a Ferrara, nel 1834 l'Ordine si stabilisce definitivamente a Roma dove possiede, garantiti da extraterritorialità, il Palazzo Magistrale, in Via Condotti 68, e la Villa Magistrale sull'Aventino.
Il 20° e il 21° secolo



La missione originaria dell'assistenza ospedaliera ritorna ad essere l'attività principale dell'Ordine, che si intensifica nel corso dell'ultimo secolo, grazie al contributo delle attività dei Gran Priorati e delle Associazioni Nazionali presenti in numerosi paesi del mondo. Le attività ospedaliere e di assistenza vengono svolte su larga scala durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale sotto il Gran Maestro Fra' Ludovico Chigi Albani della Rovere (1931-1951).
Sotto i Gran Maestri Fra' Angelo de Mojana di Cologna (1962-1988) e Fra' Andrew Bertie (1988-2008), i progetti si intensificano ulteriormente fino a raggiungere le regioni più remote del pianeta.
Per conoscere le attività odierne dell'Ordine è possibile visitare la sezione Attività mediche ed umanitarie di questo sito

Approfondimenti
I 79 Gran Maestri
I nomi dell'Ordine
Ordini di San Giovanni
Organizzazioni imitatrici
Cavalieri, una Leggenda verso il futuro

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Messaggio  Giuseppe La Delfa Gio 25 Giu 2009 - 7:40

L'0rdine Costantiniano risale al tempo dei romani -


rinnovò l’approvazione per la cessione del Gran Magistero fatta dall’ultimo Principe della Famiglia Angelo Commeno al Duca di Parma, senza tener conto delle pretese antiche origini imperiali dell’Ordine, come se si trattasse di una nuova fondazione: “Perinde ac si ab ispomet Francisco Francisco Duce vere de novo erecta et istituta fuisset”.

L’impulso dato dal Duca all’Ordine portò alla costituzione di un “Reggimento Costantiniano” che sulle orme di altri famosi Ordini si batté contro l’avanzata dei Turchi in Dalmazia e nel Levante. Le benemerenze acquisite dai Cavalieri Costantiniani nella difesa della civiltà cristiana furono riconosciute nella Bolla “Militantis Ecclesiae” emanata il 27 maggio 1718 da Papa Clemente XI. Con tale documento, uno dei più importanti nella storia dell’Ordine, la Santa Sede approvò anche la scelta della Chiesa di Santa Maria della Steccata a Parma quale sede conventuale della Sacra Milizia, con l’esenzione da ogni giurisdizione episcopale.





Nel gennaio 1698 Francesco Farnese, Duca di Parma, sollecitò la cessione in suo favore del Gran Magistero Costantiniano presso Don Giovanni Andrea Angelo Flavio Commeno, Principe di Macedonia, Conte di Drivasto e Durazzo. Quest’ultimo, essendo in età avanzata, ammalato e senza prole, accondiscese alla richiesta del Duca e il trapasso fu confermato con Decreto del 5 agosto 1699 dell’Imperatore Leopoldo II e ratificato, con Breve “Sincerae ... SEGUE AGGIORNAMENTO ,,,
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Messaggio  Gero Miceli Gio 25 Giu 2009 - 11:03

L'Ordine Supremo del Cristo (o Milizia di Nostro Signore Gesù Cristo), sorto in Portogallo come ordine monastico-militare, è attualmente il più prestigioso ordine equestre pontificio, anche se va considerato al momento quiescente non essendovi più in vita insigniti.
Nel 1318, alcuni anni dopo la sospensione dell'Ordine del Tempio, il re di Portogallo Dionigi il Liberale ottenne dal papa il permesso di utilizzare il patrimonio dei Templari presente nei suoi territori e di arruolare quei cavalieri scampati all'ingiusta persecuzione di Filippo di Francia detto Il Bello, per creare un nuovo ordine monastico-militare, destinato alla lotta contro i mori nell' Algarve. Tale ordine, detto "del Cristo", venne approvato con la bolla "Ad ea ex quibus" del 14 marzo 1319 da papa Giovanni XXII, che si riservò il diritto di conferirne le onorificenze.

L'ordine mantenne l'abito bianco e la regola (quella cisterciense) dell'Ordine del Tempio: la sua insegna venne creata sovrapponendo alla croce patente rossa templare una croce latina d'argento. Vi potevano accedere solo i nobili dopo un noviziato di tre anni nelle campagne militari contro gli infedeli e dopo aver pronunciato i voti di povertà, obbedienza e castità.

Papa Alessandro VI nel 1499 esonerò i cavalieri dall'obbligo di prestare i voti, accentuando il suo carattere militare, e nel 1551 re Giovanni III ottenne da papa Giulio III che l'ordine venisse annesso alla corona di Portogallo e che il gran magistero venisse pertanto reso ereditario: i pontefici continuarono però a creare cavalieri dando vita così ad un ramo autonomo dell'istituzione, che ebbe però un carattere prevalentemente onorifico (ne fu insignito anche Francesco Borromini).

L'assegnazione delle onorificenza venne disciplinata da papa Leone XIII e poi di nuovo da papa Pio X che, con il breve Multum ad excitandos (7 febbraio 1905), ne fece per dignità la prima decorazione pontificia e le attribuì il titolo di "Supremo"; il suo conferimento venne limitato ai capi di Stato e di Governo cattolici.

Papa Paolo VI, con la sua bolla del 15 aprile 1966, ne riservò l'assegnazione ai soli sovrani e capi di Stato cattolici che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede: l'ultimo ad essere insignito dell'Ordine di Cristo è stato fra' Angelo de Mojana di Cologna, gran maestro dell'Ordine di Malta, e nel 1993 è morto l'ultimo membro, re Baldovino I del Belgio. Successive determinazioni della Santa Sede fanno intendere che non è attualmente presa in considerazione un eventuale investitura a nuovi Sovrani cattolici.

L'Ordine comprende un'unica classe di cavalieri: in araldica, ai decorati dell'Ordine, è concesso di attorniare il proprio scudo con le insegne.cavalleria Crociata 180px-Ster_en_kleinood_van_de_Orde_van_Christus_%28Heilige_Stoel%29
Gero Miceli
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affamatu
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Messaggio  Gero Miceli Gio 25 Giu 2009 - 16:18

~~~~~~
Un Cavaliere è devoto al valore
il suo cuore conosce solo la virtù
la sua spada difende i bisognosi
la sua forza sostiene i deboli
le sue parole dicono solo verità
la sua ira si abbatte sui malvagi

~~~~~~
Il Codice Cavalleresco secondo gli scritti antichi:

OFFICIUM:
I. Siate fedeli alla cavalleria, ai suoi insegnamenti, e osservate il Codice della Cavalleria in ogni direzione.
II. Amate la vostra terra, la vostra famiglia, la vostra religione e sosteneteli in ogni circostanza.
III. Onorate il vostro regno e siate sempre fedeli agli altri cavalieri, al vostro ordine, alla vostra consorte, e al vostro stesso onore.
IV. Offrite la vostra fede al vostro sovrano. A costui avete reso omaggio e siete suo uomo: il vostro dovere è di proteggerlo dalla morte e dall'onta secondo le vostre forze. Non vi è slealtà maggiore che tradire il proprio signore.
V. Portate rispetto alle autorità : siate umili e accondiscendenti con chi vi precede, e trattate con umanità e rispetto chi vi segue in gerarchia.
VI. Amministrate giustizia e pietà allo stesso tempo

VERBA:
I. Cercate sempre di sfoggiare portamento, eleganza, intelligenza e squisita educazione, adeguati all'alto lignaggio di un cavaliere.
II. Parlate sempre in modo chiaro e pacato.
III. Non fate uso di linguaggio volgare e risparmiatevi idiozie o stupidaggini. Mostrate sempre autodisciplina e controllo.
IV. Non parlate troppo volentieri. Chi parla troppo pronuncia parole che potrebbero tornargli a follia. Chi troppo parla fa peccato, dice il saggio. Per questo, nobili cavalieri, ve ne sconsiglio.
V. Ricordate che il silenzio è, qualche volta, la risposta migliore.
VI. Non mentite mai, e mantenete sempre fede alla parola data. La parola di un cavaliere sostiene il suo stesso onore. La vostra parola deve essere affidabile e sicura al di la di dubbi o incertezze.
VII.Date parola a tutti, anche agli ignoranti e agli ottusi, poiché anche essi hanno le proprie storie. Inoltre, non lasciatevi indebolire da pregiudizi e credenze.
VIII.Fate poche domande e ascoltate molto. Se potete non chiedete nulla mai; ma se sarà per compiacere qualche buon amico allora vi sia in onore chiedere una volta e anche due, perché la prima volta potrebbe non essere ben intesa. Ma non più di due volte
CARITAS:
I. Abbiate compassione di tutti coloro che sono deboli, indifesi, o oppressi, e difendeteli sempre e ovunque.
II. Date sempre priorità ai bisogni degli altri, rispetto ai vostri.
III. Siate generosi e prodighi con tutti. Generosità è anche sinonimo di nobiltà.
IV. Se qualcuno vi pone una nobile e ammissibile richiesta, non potete rifiutarvi di esaudirla.
V. Non pretendete mai alcun compenso per il vostro aiuto. La ricompensa migliore per un cavaliere è l'aver compiuto una nobile impresa.
VI. C'è sempre un valoroso cavaliere pronto ad aiutare un altro valoroso cavaliere quando lo vede in pericolo, e sempre un uomo valoroso dovrebbe detestare che un uomo valoroso venga ingiuriato

ECCLESIA:
I. Abbiate fede negli insegnamenti della Chiesa e rammentate il voto fatto durante la cerimonia di investitura.
II. Difendete la Legge di Dio e servitevene per fermare le ingiustizie.
III. Siate rispettosi nei confronti di tutte le religioni, e non offendete mai le credenze religiose altrui.

INTEGRITAS:
I. Non siate vanitosi, la vanità si cela dietro la virtù e la gloria. Guardatevi dall'eccessivo orgoglio perché è una debolezza alla quale nessuno è immune.
II. Tenetevi lontani dalla malvagia gloria mondana, perché la grande superbia porta inesorabilmente a grandi dolori.
III. Un cavaliere invidioso non otterrà mai onore, e poiché egli è anche un uomo invidioso che vuol avvantaggiarsi dell'onore, sarà disonorato due volte senza ottenere nulla. Per questo motivo gli uomini d'onore odiano quelli invidiosi e non mostrano loro alcun favore.

PUELLAE:
I. Rispettate le donne e soccorretele sempre quando sono sofferenti.
II. Se tenete al cuore di una dama, cercate di divenire il suo campione e cimentatevi in tornei sostenendo l'onore della vostra dama.
III. Non cercate volutamente di turbare la donna legata all'amore di un altro.
IV. Non importunate dame e damigelle, e desistete in caso le vostre intenzioni vanno contro la loro volontà.

PUGNA:
I. Disputate duelli e tornei per difendere la vostra causa, e vendicare le offese.
II. Combattete sempre con onore e coraggio.
III. Non attaccate mai un nemico disarmato, e non caricate mai un avversario senza cavallo.
IV. Non colpite mai alle spalle, ed evitate i trucchi.
V. In battaglia, non aspettate nessuno e per primi date di sprono per infliggere un buon colpo; ma in consiglio, finché siete giovani, guardatevi dal dare il vostro parere prima che i vostri maggiori abbiano parlato.
VI. Non abbandonate mai un amico o un alleato che si trova in difficoltà.
VII.Non rifiutare mai una sfida e non fuggite davanti al nemico. Chi non accetta una sfida, ebbene l'ha già perduta; e nel peggiore dei modi.
VIII.Se combattete con un cavaliere, ricordatevi che, quando l'avversario è battuto e non può difendersi ne resistere e chiede grazia, dovete averne misericordia e non ucciderlo.
IX. Non torturate mai l'avversario battuto.
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Messaggio  Gero Miceli Gio 25 Giu 2009 - 16:30

Codice Cavalleresco oggi:

Abilità : Ricercare l'eccellenza in ogni situazione che si presenta ad un cavaliere, siano esse marziali o di altro genere, cercando la forza per usarla a servizio della giustizia invece che per l'accrescimento personale.

Giustizia : Ricercate sempre la via del "giusto", liberi da pregiudizi ed interessi personali. Riconoscete che la spada della giustizia può essere una cosa terribile, e quindi deve essere utilizzata con umanità e pietà. Se il "giusto" che state cercando è in accordo con quello degli altri, e lo perseguite senza piegarvi alla tentazione di trovarlo con furia, allora guadagnerete riconoscenza al di la dei limiti.

Lealtà : Fatevi riconoscere per la lealtà alle persone e agli ideali per i quali avete scelto di vivere. Ci sono situazioni nelle quali è richiesto un compromesso: la lealtà non rientra mai in queste situazioni.

Difesa : Il cavaliere è investito dal giuramento di difendere il Capo dell'esercito e tutti coloro che da lui dipendono. Cerca sempre di difendere la tua nazione, la famiglia e tutti coloro che meritano la tua lealtà.

Coraggio : Essere un cavaliere spesso significa scegliere la strada più difficoltosa, quella che costa di più alla persona. Sii preparato a fare sacrifici personali per gli ideali e le persone importanti nel tuo cuore. Nello stesso tempo un cavaliere dovrebbe cercare saggezza per riconoscere che la stupidità e il coraggio sono cugini. Coraggio inoltre significa schierarsi dalla parte della verità in ogni caso, invece di soccombere ad una menzogna veloce. Cerca sempre la verità, ma ricorda di amministrare la giustizia con pietà, perché la verità può portare puro dispiacere.

Fede : Un cavaliere deve avere profonda fede in Dio e totale fede nei suoi principi, cosicché con questa fede può dare speranze contro la disperazione e le imperfezioni che gli uomini creano.

Umiltà : Onora prima gli altri e le loro azioni, non vantarti delle tue gesta, ma lascia che siano gli altri a farlo per te. Racconta le imprese degli altri prima delle tue, conferendogli la celebrità imparata dalle imprese più virtuose. In questo modo il compito della cavalleria è ben fatto e glorificato, aiutando tutti coloro che si chiamano cavalieri.

Generosità : Sii generoso fino a quanto le tue risorse lo permettono, la generosità usata in questo modo previene l'egoismo personale. Inoltre questo spiana la via alla pietà rendendola facilmente riconoscibile quando la giustizia richiede una decisione difficile.

Nobiltà : Cerca di innalzarti all'altezza delle virtù e delle responsabilità di un cavaliere, comprendendo che sebbene gli ideali non possono essere raggiunti, la qualità con cui si perseguono, nobilita lo spirito , accrescendovi dalla polvere fino ai cieli. La nobiltà ha anche la tendenza ad influenzare gli altri, offrendo un irresistibile esempio di ciò si può fare a servizio della giusta causa.

Franchigia : Cerca di prendere in esempio tutto ciò che è stato detto nel modo più sincero possibile, non per ricevere meriti personali, ma perché è la cosa giusta da fare. Non limitare la tua visione ma cerca di infondere ogni aspetto della tua vita queste qualità. Anche se riuscirai a vivere solamente in piccola parte secondo questo antico codice, sarai ricordato per le tue qualità e virtù.
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Messaggio  Gero Miceli Ven 26 Giu 2009 - 0:13

L'Ordine di Montesa, o meglio Orden de Caballería de Nuestra Señora de Montesa, è un antico ordine monastico-militare spagnolo, considerato storicamente erede della "Militia Templi", insieme al Supremo Ordine del Cristo (Portogallo).

Cenni storici:

Sin dal XII secolo i sovrani aragonesi si erano avvalsi dei servigi dei cavalieri dell'ordine del Tempio per la difesa dei loro domini contro i Mori.
Dopo la sospensione dell'Ordine del Tempio, Giacomo II d'Aragona ottenne da papa Giovanni XXII di utilizzare i beni dei cavalieri presenti nel suo regno per creare un nuovo ordine militare, intitolato alla Vergine e con sede nel castello di Montesa, in Valencia.
Il pontefice approvò la fondazione con la bolla del 10 giugno 1317 e diede ai cavalieri la regola templare-cistercense.
Nel 1587 l'ordine venne unito alla Corona di Spagna e la carica di Gran Maestro venne resa ereditaria, divenendo così un ordine puramente nobiliare.
La decorazione consiste in una losanga d'oro, orlata di rosso, caricata da una croce piena dello stesso, sormontata da un trofeo d'armi, pendente da un nastro di rosso.
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Messaggio  Gero Miceli Ven 26 Giu 2009 - 19:14

ORDINE DEi POVERI CAVALIERI DI CRISTO DEL TEMPIO DI GERUSALEMME -Templari-

Brevi cenni sulla Prima Crociata :

Le origini dei Cavalieri Templari si possono capire solo considerando l'evento della prima Crociata. Nel 1095 il papa Urbano II convocò un Concilio a Clermont Ferrand (Francia) per invitare i Cristiani a preparare una crociata contro i Turchi incitando le genti alla "guerra all'infedele" affermando "DEUS LO VULT". La prima Crociata fu preceduta -è bene ricordarlo- dalla cosiddetta "Crociata dei poveri" guidata da Pietro l'Eremita alla quale presero parte molti commercianti e povera gente ma pochi cavalieri.

La Prima Crociata fu guidata dal valoroso Goffredo di Buglione (che probabilmente pentito di aver combattuto a fianco dell'Imperatore Enrico VIII contro il papato durante la "lotta per le investiture" decise di partire per far penitenza, vendette tutte le sue terre e col denaro che ne ricavò poté assoldare un esercito di circa 90.000 cavalieri).
Nonostante i grandi disagi sofferti per il clima e la scarsità di viveri e acqua, e la decisa resistenza dei Turchi, i Crociati conquistano Nicea il 26 giugno 1097 e Antiochia il 2 giugno 1098. Finalmente il 15 luglio del 1099, entrano vittoriosi nella Città Santa. Goffredo di Buglione, si rifiutò di diventare Re di Gerusalemme facendosi chiamare soltanto " Avvocato del Santo Sepolcro", questo sottolinea lo scopo più spirituale che politico della prima Crociata.

Il post Conquista e la nascita della Militia Templi:

Dopo aver riconquistato Gerusalemme, molti Crociati, assolto il loro compito, che era quello di permettere ai cristiani di andare a pregare in Terra Santa tornarono in Europa, lasciando Gerusalemme quasi senza protezione. Proprio in questo momento inizia la storia dei Cavalieri Templari.
Hugo de Pagani insieme ad altri otto cavalieri partirono dalla Francia per andare in Terra Santa con lo scopo dichiarato di difendere i pellegrini dagli attacchi dei musulmani.
Inizialmente furono chiamati "Poveri Cavalieri di Cristo", unirono la mansuetudine del monaco alla forza del guerriero

Nel 1119 questi cavalieri andarono al cospetto del Re di Gerusalemme Baldovino II, dichiarando la loro volontà di proteggere i pellegrini e controllare le strade di Gerusalemme.
Re Baldovino II, dopo averli ascoltati, diede loro come quartier generale un'ala di quello che si riteneva fosse stato il Tempio di Salomone. A questo punto presero il nome di "Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme", o più semplicemente "Templari".

Nel 1128 si tenne il Concilio di Troyes l’Ordine venne riconosciuto dalla Chiesa e venne presentata la regola (72 articoli) ad opera di San Bernardo da Chiaravalle appartenente all’ordine monastico sorto a Cistercium (Cistercensi) e fondatore dell’abbazia di Chiaravalle. Il "De laude novae militia", è una esaltazione dell'Ordine Templare:
"Una nuova cavalleria è apparsa nella terra! Essa è nuova. Che si combatta contro il nemico non meraviglia... ma che si combatta anche contro il Male è straordinario... essi non vanno in battaglia coperti di pennacchi e fronzoli, ma di stracci e con un mantello bianco... non hanno paura del Male in ogni sua forma... attendono in silenzio ad ogni comando aiutandosi l'un l'altro nella dottrina insegnata dal Cristo... essi fra loro non onorano il più nobile, ma il più valoroso... essi sono i Cavalieri di Dio... sono i Cavalieri del Tempio".

Epopea e declino:

Dopo questa ufficiale approvazione ecclesiastica, la fama dell'Ordine del Tempio crebbe rapidamente, e con essa aumentò anche la potenza e la ricchezza dell'Ordine stesso, che ricevette elargizioni e donazioni spontanee praticamente da ogni ceto sociale che veniva usata per finanziare le crociate.

Nel 1147 per concessione di papa Eugenio III i cavalieri del Tempio poterono portare all'altezza della spalla sinistra dei propri mantelli una rossa croce patriarcale modificata poi in patente. I Cavalieri Templari si distinsero come i più valorosi difensori della Croce, furono gli ultimi a lasciare la Terra Santa e nell’assedio di San Giovanni d'Acri non mollarono fino all’ultimo, benché senza alcun pericolo potevano salvarsi via mare,decisero di combattere con onore e morirono quasi tutti. In due secoli i Cavalieri Templari avevano lasciato sul terreno dei regni cristiani d'Oriente oltre 12.000 cavalieri e ben tredici sui 23 Gran Maestri della storia dell'Ordine. L'avventura cristiana in Terra Santa era definitivamente terminata.

L'Ordine amministrò direttamente i territori donati o conquistati. Le province templari erano guidate dai Gran Priori, esse furono divise in regioni governate da Precettori ed ancora Torri, Commanderie, Conventi e Templi alle dipendenze di Commendatori e Priori. Tra i Cavalieri Templari vigeva l’assoluto rispetto per i superiori. Il Gran Maestro era il "primus inter pares"

Le battaglie di Gaza (1171), Tiberiade (1187), Damietta (1219), Monsourah (1250), Sephet (1262), con i loro eroici e sanguinosi combattimenti segnarono un sempre maggior crescendo della potenza Templare anche se l'eccessiva potenza e ricchezza segnarono l'inizio della fine.
Ora i Templari, che hanno l'obbligo di non potersi ritirare combattendo da soli contro tre avversari insieme, che devono vincere o morire,che in due mangiano nello stesso piatto e che l'iconografia dipinge in due su un solo cavallo, sono divenuti abili uomini d'affari che hanno banche, commerci e ricchezze da gestire.

Ricchezze, Prestiti e gelosie:

L'Ordine in Francia e non solo era ormai una sorta di "Stato nello Stato" , questa potenza e ricchezza suscitò invidie e gelosie. Infatti, mentre il Re si trovava quasi in bancarotta e il suo popolo era esasperato per la grave crisi economica, accentuata dalla svalutazione della moneta sempre ad opera del Re Filippo, l'Ordine risultava proprietario di terre, castelli, fortezze ed abbazie. Il Re di Francia Filippo IV il Bello infatti, già scomunicato nel 1303 da Papa Bonifacio VIII, pensò che invece di restituire i capitali che gli erano stati prestati dall'Ordine del Tempio per condurre le varie guerre con Aragonesi, Inglesi e Fiamminghi, fosse più pratico ed economico eliminare l'Ordine e impossessarsi così dei loro beni risanando le casse del Regno. (Come ci lascia intendere anche Dante nel canto XX del Purgatorio)

Il Processo-farsa.
Clemente V si arrende a Filippo il Bello:


Venne dunque istruito un processo-farsa che durerà ben sette anni (dal 1307 al 1314). Li si accusò di essersi dati a pratiche di eresia,apostasia e sodomia. In tutta la vicenda, poi, conduttore e consigliere del re fu Guglielmo di Nogaret, uomo di grande bassezza d'animo, autore dello schiaffo di Anagni ai danni di Papa Bonifacio VIII. Il Papa Clemente V , pontefice che iniziò il periodo della "cattività avignonese", debole di carattere, poco diplomatico e privo d'intuizione, si sottomise completamente al volere di Filippo IV,(del resto come riporta il cronista dell'epoca Giovanni Villani egli si era messo sotto tutela al re Filippo, con un accordo formale prima della sua elezione a St. Jean d'Angély in Saintonge, assicurandoci così di gettare le basi per la sua elezione al soglio pontificio; non a caso Dante nel canto XIX dell'Inferno, versi 82-83 , accusa Clemente V di simonia ) sia instaurando un processo postumo contro Bonifacio VIII, (accuse tutte cadute al concilio di Vienna del 1311) sia assecondandolo nei confronti dell'Ordine del Tempio. Solo in un primo momento sembrò che Clemente V volesse tenere testa a quel re scomunicato, assolvendo nel 1308 presso Chinon, il Gran Maestro Jacques De Molay e gli altri capi dell'Ordine. Invece con la bolla "Vox in excelso" del 3 aprile 1312 decise di sospendere (non sopprimere) per via provvisoria l'Ordine e di assegnare i suoi beni agli Ospitalieri, anche se alla fine Filippo ne accaparrò larga parte per se.
E' bene ricordare che le commissioni papali fuori dalla Francia, sancirono dappertutto l'innocenza dell'Ordine, che l'Arcivescovo Rinaldo da Concorezzo, di Ravenna, responsabile del processo per l'Italia settentrionale assolse i cavalieri e condannò anzi l'uso della tortura per estorcere confessioni inesistenti (Concilio provinciale di Ravenna, 1311).
Quando la Chiesa si rese probabilmente conto di essere stata manipolata, era ormai troppo tardi.

Il 18 Marzo 1314 il Gran Maestro Jacques de Molay e il precettore di Normandia Goffredo di Charney (che custodì la Sacra Sindone), salirono sul rogo, che gli uomini di Filippo IV il Bello avevano approntato su un'isoletta della Senna.

Abbiamo in merito una fonte storico-letteraria di Goffredo di Parigi, testimone del supplizio che scrisse :
" Il Gran Maestro, quando vide il fuoco acceso, si spogliò senza esitazioni. Riferisco come lo vidi. Egli si tolse gli indumenti, esclusa la camicia, lentamente e con aspetto tranquillo, senza affatto tremare, sebbene lo spingessero e lo scuotessero molto. Lo presero per assicurarlo al palo e gli legarono le mani con una corda, ma egli disse ai suoi carnefici :<< Almeno, lasciatemi congiungere un po’ le mani e dire a Dio la mia preghiera, poiché questo ne è il momento, essendo in punto di morte; e Dio lo sa, ingiustamente! Ma accadranno ben presto disgrazie a coloro che ci condannano senza giustizia. Dio vendicherà la nostra morte; muoio con questa convinzione. Quanto a voi, Signore, rivolgetemi la faccia, vi prego, verso la Vergine Maria, Madre di Gesù Cristo (verso la Cattedrale di Notre Dame de Paris). Gli fu concessa questa grazia e la morte lo prese così dolcemente, in questo atteggiamento, che ognuno ne restò meravigliato".

Esiste una leggenda simile alla fonte letteraria di cui sopra, che dice che prima di morire, il Gran Maestro dei Templari avesse convocato entro l'anno davanti al Tribunale di Dio, Clemente V e Filippo il Bello. In effetti il 20 Aprile dello stesso anno morì il papa e otto mesi dopo, il 29 Novembre 1314 lo seguì il Re di Francia.

Molti sovrani e nobili Europei sostennero i cavalieri templari durante tutto il processo e nei loro regni si limitarono solo a cambiare il nome dell'Ordine, che in Portogallo divenne l' "Ordine di Cristo" e in Aragona dove il re si opponeva all'incorporazione del patrimonio templare da parte degli Ospitalieri e del re francese, nacque l'Ordine di Montesa dove confluirono i cavalieri templari superstiti con la loro regola.

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Beauceaunt con croce patente


Ultima modifica di Gero Miceli il Mar 27 Ott 2009 - 21:17 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Gero Miceli Sab 27 Giu 2009 - 17:13

L'ORDINE DEI CAVALIERI DEL TEMPIO OGGI
Cenni storici.
Dalla Rifondazione (1705) all' Indipendenza del Gran Priorato d'Italia (1815)

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L'11 Aprile 1705 Filippo di Borbone d’Orleans indisse a Versailles l’Adunanza Generale di un movimento a carattere Templare comparso in Francia sul finire del '600 del quale il Borbone D'Orleans era divenuto "Reggente" secondo la Carta di Trasmissione dei poteri di Larmenius. Il Reggente intendeva in questo modo ristabilire l' Ordine e diede il diritto di aggiungere il titolo "Sovrano" alla propria dicitura.
Si promulgarono gli Statuti con l'obbligo di reclutare i membri fra la più alta aristocrazia e gli alti ufficiali, privilegiando persone che incarnassero gli ideali eroici degli antichi cavalieri affinchè si conservasse lo spirito della Cavalleria e della tradizione.

Fra il 1737 ed il 1748 il nobile Conte Francesco Ventura, Gran Croce dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, agente a Venezia e Parigi dell’Infante Don Carlos di Borbone (poi Re di Spagna come Carlo III), venne incaricato dal Principe Louis François de Conty , di costituire in Italia una Commanderia dell’ “Ordine dei Templari francesi”. Il Conte Giovanbattista Ventura ebbe dall'ultimo Gran Maestro regolare, Duca di Brissac, la nomina per organizzare il Gran Priorato d'Italia dell'Ordine del Tempio.

Già da alcuni anni l'imperatore Napoleone Bonaparte stava favorendo la diffusione dell'Ordine in tutto il suo impero in quanto istituzione cavalleresca non più legata alla massoneria ma anzi di stampo cattolico (venivano ad esempio respinte le domande di adesione di protestanti).
Nel 1808 Napoleone fece addirittura celebrare dal clero parigino una solenne cerimonia di riabilitazione di Jacques de Molay.

In tempi brevi però sotto la guida di Fabrè-Palaprat si stava scadendo nello gnosticismo in quanto esso proponeva un Ordine interconfessionale, allora la maggior parte dei Templari rimasero fermi nella loro posizione perché in quanto cattolici desideravano che l’Ordine professasse esplicitamente la propria fede nella religione Cattolica Apostolica Romana.
Giunti dunque al 1815 il Conte Giovanbattista Ventura sentì il dovere di tenere fermo sugli antichi principi tradizionali e cattolici. Cosi decide di staccare il Gran Priorato d'Italia dal ramo francese e nello stesso anno convoca il Capitolo Generale d'Italia dove viene eletto e riconosciuto da tutti "Summus Rector".
Con la proclamazione di indipendenza avvenuta l' 1 Marzo 1815, nasce dunque in Italia l’Ordine Sovrano dei Cavalieri dei Tempio ( O. S. C. T. ) o Supernus Ordo Equester Templi (S.O.E.T.)
Si susseguono come Gran Maestri: Alvise Venier (1816-1827), Orazio Anselmi (1827-1860), il Marchese Alessandro Vettori (1860 - 1880), Angelo Duodo (1880-1905), il Marchese Luigi Boselli (1905-1925), il Marchese Alessandro Vettori (1925-1945), il Conte Gastone Ventura (1945-1981) Gaspare Cannizzo Falcone (1981-2006)
Con la ratifica del Capitolo del 2 ottobre 2006, il nuovo attuale Reggente è Danilo Riccioli.
Oggigiorno l'Ordine Sovrano dei Cavalieri del Tempio è il solo insieme all'Ordine portoghese che nel ricordare i ricordi di un passato glorioso, mantiene addirittura più del secondo una forma di investitura che di più si attiene alle tradizioni cavalleresche ed a quanto si richiedeva anticamente per essere ammessi.

Struttura dell'Ordine:

Strutturalmente l'Ordine è suddiviso in :
A) Gran Magistero: composto dal Gran Reggente, dai responsabili delle 4 Regioni, e dai Cavalieri di Gran Croce (Eques Magnae Crucis).
B) Quattro Regioni che prendono il titolo di Priorati : San Marco, Santo Stefano, San Giovanni e Sant'Ilario
C) dodici Valli (Commendatorie) cui sono preposti sedici Cavalieri che ne prendono il predicato e le armi gentilizie così come era stato nell'antico uso templare

Nel rispetto e in obbedienza a Santa Romana Chiesa, le varie Commanderie dell'Ordine sono a disposizione delle Diocesi.

Scopi e finalità dell'Ordine:

Scopi principali dell’Ordine sono :
a) Rafforzare nei suoi membri la fede in Cristo e la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Romano Pontefice e ai dettami della Chiesa Cattolica Apostolica Romana
b) la valorizzare e continuazione degli ideali ed i valori eterni della Cavalleria e tra questi i gloriosi ricordi dei Cavalieri Templari, associati nella Regola di San Bernardo nel rispetto della Tradizione
c) Difendere e rafforzare l’amor di Patria
d) L’Ordine, promuove gli studi storici, araldici, cavallereschi e tradizionali.
e) Promuove opere di assistenza, misericordia e carità e pone in essere quanto nelle sue possibilità è atto a favorire la più nobile formazione dell’uomo.

Cosa vuol dire essere membri all’Ordine:

Si entra a far parte dell'Ordine non per fregiarsi di uno status prestigioso ed averne un vantaggio personale; essere membri del S.O.E.T. non è un vanto bensì un dovere verso Dio e verso i fratelli in Cristo.
I ricevuti nel Supernus Odo Equester Templi ancora oggi si impegnano, con solenni giuramenti e promissioni, a difendere, fino alla morte la fede in Cristo sotto l'egida di Santa Romana Chiesa e i valori della Tradizione; ad arruolarsi volontari nel caso che la Patria entri in guerra e ad aiutare i deboli ed i più bisognosi; la carità è un dovere del cavaliere templare,quando la mano tesa di un povero si tende verso il Cavaliere o la Dama del Tempio mai quella mano dovrà ritirarsi vuota.

Per essere ammesso nell'Ordine,il postulante deve dare garanzie di ordine morale e religioso, di rispetto delle leggi dello Stato e dei civici doveri, di trasparenza ed integrità di vita, godere dei diritti civili e politici. E' necessario specificare l'adesione totale alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana ed ai suoi dettami. Non a caso viene richiesto l'atto di Battesimo e la dichiarazione di non appartenere ad associazioni in contrasto con Santa Romana Chiesa. La domanda di ricevimento va controfirmata da un Cavaliere garante e viene attentamente vagliata dal Priorato regionale di competenza e dal Gran Magistero. Se ritenuto idoneo il postulante sarà accolto come novizio, al termine dell'anno di noviziato, superato anche questo positivamente il novizio riceverà l'investitura a Cavaliere preceduta dalla "Veglia d'armi". Nell'Ordine si praticano i Gradi tradizionali di Novicius, Armiger, Miles ed Eques. Eccezionalmente, come stabilito nel 1934, vengono ricevute Dame cui si richiedono particolari meriti e qualificazioni.
Novizi, Cavalieri e Dame si distinguono in due classi: di Giustizia e di Grazia.
Il motto dell'Ordine è oggi come allora l'incipit del Salmo 115 :
"Non nobis Domine,non nobis sed nomini tuo da gloriam"
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Messaggio  Gero Miceli Sab 4 Lug 2009 - 16:44

L'Ordine Militare di Calatrava è un antico ordine monastico-militare spagnolo, reso dinastico nel 1482.
L'Ordine fu fondato dall'abate cistercense San Raimondo de Fitero nel 1158 a cui il re di Castiglia Sancho III aveva affidato la difesa della città di Calatrava contro i Mori infedeli.
Papa Alessandro III approvò l'ordine sei anni più tardi.

Era diviso in due classi (canonici e militari) e diretto da un Gran maestro. Nel 1482 (insieme agli Ordini di Santiago e di Alcántara) l'ordine venne annesso alla Corona e Ferdinando II d'Aragona ne divenne gran maestro: papa Alessandro VI rese tale carica ereditaria. Soppresso nel 1931 dal governo repubblicano, venne poi restaurato.
Insegne dell'ordine sono il nastro rosso e la croce gigliata rossa.
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Messaggio  Giuseppe La Delfa Dom 5 Lug 2009 - 1:08

Caro GERO , hai fatto un ottimo lavoro, adesso lasciamo ai nostri lettori un commento o esprimere un loro parere per arricchire il forum. PIPPO cavalleria Crociata 78942 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 977422 cavalleria Crociata 977422
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Messaggio  Gero Miceli Dom 5 Lug 2009 - 9:10

Giuseppe La Delfa ha scritto:Caro GERO , hai fatto un ottimo lavoro, adesso lasciamo ai nostri lettori un commento o esprimere un loro parere per arricchire il forum. PIPPO cavalleria Crociata 78942 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 83298 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 616184 cavalleria Crociata 977422 cavalleria Crociata 977422

Oppure inserire notizie su altri ordini. (ancora bisognerebbe almeno citare i Teutonici, i Lazzariti, gli Ordini di Santiago e Alcantara ecc...)

Un caro saluto.
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Messaggio  Gero Miceli Mar 14 Lug 2009 - 15:04

L'Ordine di Santiago conosciuto anche come Ordine di San Giacomo di Compostela è un ordine cavalleresco crucesignato sorto nel XII secolo nel Regno di León e reso dinastico nel 1482.

L’Ordine prende il proprio nome dal santo patrono di Spagna, S. Giacomo il Maggiore, sotto la cui egida i Cristiani della Galizia e delle Asturie iniziarono nel IX secolo a combattere i Musulmani che occuparovano la Spagna.
La prima fondazione dell'Ordine fu militare, nel 1170 infatti il re Ferdinando II di León incaricò un gruppo di cavalieri conosciuti come i frati de Caceres di difendere la città di Caceres contro le insidie dei Mori. La fondazione religiosa si attribuisce al re Alfonso VIII di Castiglia, con l'approvazione di Papa Alessandro III .
I cavalieri dell'Ordine di Santiago accettarono i voti di povertà e obbedienza. Tuttavia, all'organizzarsi scelsero la regola degli Agostiniani invece che quella Cistercense e che i propri membri non fossero obbligati a fare voto di castità e potessero contrarre matrimonio (alcuni dei fondatori erano sposati). La bolla di Alessandro III raccomandava il celibato, ma lo statuto precisava: "In coniugale castità, vivendo senza peccato, imitano ai primi padri, perché è meglio sposarsi che bruciare".

I cavalieri di Santiago parteciparono alla riconquista dei marchesati di Teruel e Castellon e combatterono nella Battaglia di Las Navas de Tolosa (1212). I monarchi concessero all'Ordine privilegi che permisero ad esso di ripopolare estese regioni dell'Andalusia e della Murcia.
Con il passare del tempo e la fine della Reconquista, l'Ordine di Santiago si vide implicato in lotte interne alla Corona di Castiglia. Allo stesso tempo, gli immensi beni dell'ordine obbligarono l'ordine stesso a sostenere le pretese della corona. Essendo il Gran Maestro dell'Ordine molto influente, non erano rare le lotte interne per il potere. Si arrivò ad un tale punto di discredito presso il popolo che alla morte nel 1493 dell'allora Gran Maestro Alonso de Cardenas, i Re Cattolici chiesero alla Santa Sede di mettere fine alla corruzione e agli scandali.
Così Alessandro VI concedette a loro l'amministrazione dell’ Ordine, ricompensa che poteva essere vista come un ringraziamento per gli sforzi fatti per proteggere la fede cattolica.
Con la morte di Ferdinando il Cattolico, l'amministrazione passò per successione all'imperatore Carlo V, e il Papa Adriano VI unì per sempre la corona spagnola con l'ordine di Santiago, Ordine di Calatrava e Ordine di Alcantara nel 1523. Sino ad allora il Gran Maestro veniva invece eletto da un consiglio di tredici cavalieri designati tra i governatori dell'ordine.


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cavalleria Crociata Empty "Aforismi e pensieri" di Vicenzina Basciu

Messaggio  Gero Miceli Mer 15 Lug 2009 - 13:20

"Verrà il mattino oh Prode Cavaliere, il tuo manto non solo t’avvolgerà ma segnerà la tua serenità.
Il fratello a cui hai donato mai solo ti lascerà e la battaglia mista al dolore lontano sarà".

(Vicenzina Basciu)

"Il vero Cavaliere sia esso al maschile che al femminile ha un codice di lealtà che sempre rispetterà a costo della sua stessa integrità." (Vicenzina Basciu)

"Oh,Cristo Nostro Re, Noi Cavalieri e Dame della Cristianità e della Pace, a Te volgiamo lo sguardo, a Te con umiltà ci invochiamo, a Te nostro ed Unico Re, con degno rispetto chiniamo il capo al tuo cospetto. A Te Nobile Sovrano, Re di tutti i popoli della terra chiediamo. Indicaci la strada, Segnaci la via, consegnaci la chiave dei valori oggi sottovalutati. Dacci la forza d'affrontare l'ipocrisia intercedendo per noi con la Vergine Maria. Dacci la speranza di non esser mai soli a combattere per la pace, ma dai forza alla tua Nobiltà facendoci barriera davanti a tanta malvagità". (Vicenzina Basciu)

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Messaggio  Gero Miceli Lun 27 Lug 2009 - 12:17

L'ordine di San Julián del Pereiro venne fondato nel 1156 dai fratelli Suero e Gómez Fernández Barrientosa: a imitazione dei templari, adottò la regola cistercense.Nel 1177 papa Alessandro III ne approvò gli statuti .
Assunse l'attuale nome nel 1217, quando il re di León Ferdinando II affidò ai cavalieri dell'ordine la difesa della città di Alcántara contro i Mori.
Nel 1522 papa Alessandro VI decretò l'annessione dell'ordine alla Corona e rese ereditaria la carica di Gran Maestro: venne soppresso nel 1872, ristabilito da Alfonso XII nel 1874.
Soppresso nuovamente nel 1931, venne ricostituito nuovamente per volere di Francisco Franco nel 1936.

Insegne dell'ordine sono la croce gigliata verde e il nastro verde.
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Messaggio  Gero Miceli Gio 6 Ago 2009 - 12:50

L'Ordine di San Lazzaro è uno dei più antichi degli ordini ospedalieri, fondato nel 1099. Prima di questa data, nella città santa di Gerusalemme c'erano tre ospedali importanti: l'Ospedale di San Lazzaro, l'Ospedale di Santa Maria Latina (IV secolo) e l'Ospedale di San Giovanni (IX secolo)
All'inizio l'Ordine era solamente ospedaliero. Solo verso il 1120 assunse anche un carattere militare. I "lazzariti" curavano gli ammalati di lebbra.Alcuni dei suoi membri erano lebbrosi guariti divenuti cavalieri.

In seguito alla fine dei regni crociati e alla risultante inutilità di gran parte degli Ordini religiosi cavallereschi nati in Terrasanta, i Pontefici procedettero alla soppressione, o alla riconversione verso altri scopi, di gran parte di questi. Nel 1498 Papa Alessandro VI emanò una prima bolla di soppressione per i Cavalieri di San Lazzaro, disponendone la riunione con quello di di San Giovanni. Questa disposizione rimase lettera morta.


Una seconda bolla del 1572 decretò la definitiva soppressione dell'Ordine di San Lazzaro, il cui magistero fu unito a quello dell'Ordine di San Maurizio ed assegnato al Duca di Savoia e suoi successori, assieme a tutti i beni e proprietà dell'Ordine, dando così origine all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Dopo tale provvedimento la Santa Sede non riconobbe più alcun ordine di San Lazzaro.

Il Re Enrico IV di Francia, dopo aver inizialmente dato l'exequatur alla bolla papale decise di appoggiare i cavalieri francesi di San Lazzaro che rifiutavano la bolla di scioglimento, che però con la loro opposizione violavano il proprio voto canonico di obbedienza. Enrico IV istituì nel 1604 l'Ordine di Nostra Signora del Monte Carmelo, a carattere religioso e monastico, tant'è che i membri professavano i voti canonici: ad esso furono ceduti tutti i beni dell'Ordine di San Lazzaro ed in esso confluirono i superstiti frati lazzaristi, e ciò avvenne con la formale approvazione della Santa Sede. In Francia, ma solo in Francia, la nuova istituzione fu conosciuta con il nome completo di Ordine Riunito di Nostra Signora del Monte Carmelo e di San Lazzaro di Gerusalemme. Le insegne usate erano una fusione della nuova croce del Carmelo con quella di San Lazzaro.

L’unione fu poi confermata da Luigi XIV di Francia nel 1672, nel 1694, e nel 1698, da Luigi XV nel 1767, 1770 e 1772 e, durante la Restaurazione da Luigi XVIII.“Guardacoste di Bretagna” all’ammiraglio di Coudray, cavaliere lazzarita.
Nel dicembre 1667 l’Ordine fondò a Parigi un’Accademia di Marina e due anni dopo Luigi XIV con lettera patente del 28 dicembre istituì cinque nuovi Gran Priorati: Gran Priorato di Normandia, Gran Priorato di Bretagna, Gran Priorato di Bourgogne, Gran Priorato di Fiandra, Gran Priorato di Languedoc.
Nel 1773 divenne Gran Maestro il conte di Provenza Luigi Stanislao di Borbone-Francia, futuro Luigi XVIII di Francia che con decreto del 21 gennaio 1779 separò i due Ordini: l’ Ordine di Nostra Signora del Monte Carmelo venne riservato ai soli allievi dell’Accademia Militare, i tre migliori della quale ogni anno sarebbero stati insigniti dell’Ordine di San Lazzaro.
Nel 1788 l’Accademia venne sospesa e scoppiata la Rivoluzione il governo abolì tutti gli ordini cavallereschi in Francia: espropriato dei suoi beni e perseguito l'ordine continuò la sua attività in esilio nominando nuovi cavalieri, guidato dal Gran Maestro, il Conte di Provenza.
Con la restaurazione della monarchia, l’Ordine di San Lazzaro riprese vita totalmente, continuando ed essere conferito a Sovrani stranieri, fra cui lo Zar Alessandro I di Russia.
Nel 1830 Luigi Filippo di Francia con decreto del 14 agosto statuì che solo l’Ordine della Legion d’Onore veniva mantenuto sotto la protezione Sovrana. La Casa Reale di Francia lasciò estinguere l'ordine non provvedendo a nuove nomine dopo il 1830, dunque secondo la legge canonica,l'Ordine cessò di esistere un secolo dopo la morte dell'ultimo suo membro.

Tentativi di ripresa

Nel 1920 vengono depositati presso gli Uffici del Registro di Parigi gli statuti dell’Ordine sotto la nuova denominazione di “Ordine Militare ed Ospitaliero di San Lazzaro di Gerusalemme”: non è riconosciuto come ordine cavalleresco né in Francia (dove legalmente si chiama "Associazione dei Cavalieri di S. Lazzaro"), né in Spagna, né in Italia. Esso non è riconosciuto dalla Santa Sede, che lo considera un falso ordine cavalleresco e lo ha incluso nella lista degli ordini non riconosciuti, pubblicata dall'Osservatore Romano.
Resta un'associazione con presidenza elettiva, che in Spagna rispetta la legislazione nazionale sulle associazioni (avendo ottenuto in quanto sodalizio benefico durante il periodo franchista la qualifica di interesse pubblico). Il 12 settembre 2004, nella Cattedrale di Orlèans, Enrico d'Orléans, conte di Parigi e Capo della Casa Reale di Francia, ripristina l'antico ordine ponendolo sotto la sua protezione: il rinato Ordine è stato riconosciuto dalla Legion d'Onore Francese il 28 settembre 2007. Attualmente ne è a capo Charles-Philippe d’Orlèans, nipote del Conte di Parigi.

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Messaggio  Fabio LA DELFA Gio 13 Ago 2009 - 20:09

Caro Gero, ti comunico che con grande gioia, il 29 giugno presso il DUOMO di Monreale (Pa), ho ricevuto l'investitura a Cavaliere dell'ordine Equestre di Santo Sepolcro dal Cardinale Finley di Filadelfia (USA) . Riceviti un caro saluto dal confratello.

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Messaggio  Gero Miceli Ven 14 Ago 2009 - 11:28

Si ne ero già a conoscenza, avendo letto l'articolo scritto da tuo padre, anzi i primi giorni di Luglio l'ho chiamato anche per porgerti i miei auguri. Si sarà dimenticato visto i tanti impegni universitari.

Tanti auguri Cavalier Fabio!

"Deus Vult" "Non Nobis..."

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Messaggio  Flavia Vizzari Ven 14 Ago 2009 - 18:35

Ordine equestre della Stella


Sto leggendo un libro in cui parla della soppressione di quest'ordine da parte di D. Francisco Bonavides d'Avila, conte di Santo Stefano che giunse a Messina il 5 gennaio 1679.

L'ordine era composto da 100 cavalieri che portavano, appunto, una stella d'oro attaccata al petto con un nastro, modello di nobiltà in tutto il regno.
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Messaggio  Flavia Vizzari Ven 14 Ago 2009 - 18:36

Fabio LA DELFA ha scritto:Caro Gero, ti comunico che con grande gioia, il 29 giugno presso il DUOMO di Monreale (Pa), ho ricevuto l'investitura a Cavaliere dell'ordine Equestre di Santo Sepolcro dal Cardinale Finley di Filadelfia (USA) . Riceviti un caro saluto dal confratello.

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Auguri Fabio anche da parte mia :-)) cavalleria Crociata 78942
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Messaggio  Giuseppe La Delfa Sab 10 Ott 2009 - 7:56

Caro Gero, complimenti per questa tua rubrica prosegui se ne hai voglia. Ti è successo qualche imprevisto , aspetto tue notizie. Pippo king cavalleria Crociata 78942 cavalleria Crociata 78942 cavalleria Crociata 78942
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Messaggio  Gero Miceli Lun 19 Ott 2009 - 14:14

Tutto bene caro Pippo, lo studio mi sottrae molto tempo (ma guai se non fosse così!) Razz Razz

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Messaggio  Gero Miceli Lun 19 Ott 2009 - 14:17

E forse erano tutto questo, anime perse e anime sante, cavallanti e cavalieri, banchieri ed eroi
(Umberto Eco)




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Messaggio  Giuseppe La Delfa Mer 21 Ott 2009 - 23:26

Caro Gero, domenica vi sarà una cerimoni dei cavalieri di Santo Sepolcro presso la cattedrale di Agrigento in onore della Madonna di Palestrina nostra madre celeste e patrona dell'Ordine Equestre. Sono spiacente a non partecipare a questo importante evento per motivi di salute della mia cara madre terrena .Se ti fa piacere puoi fare una visita e dire che appartieni al CISOM e chiedi di me a quelli di Siracusa. Pippo

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