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GIURIE: come giudicare le poesie
4 partecipanti
FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Idee e Opinioni sull'Arte e la Poesia
Pagina 1 di 1
GIURIE: come giudicare le poesie
Ben venga il porre le domande al Forum per mio mezzo ... non mi è stato chiesto l'anonimato ma lo manterrò, poichè mi appare sott'inteso
Mi si chiede per e-mail da un autore siciliano (che mi sottolinea di non volersi porre come esperto nella maniera più assoluta), alcuni giudizi in merito al metodo di selezione ai concorsi di Poesia Dialettale e in Lingua Siciliana.
Mi si evidenzia che avviene di essere esclusi "perchè le poesie in dialetto non rispettano le regole della grammatica siciliana", e si aggiunge che non risulta a questo autore che queste regole ci fossero prima che qualcuno, in tempi molto recenti, ne curasse la pubblicazione.
Si conclude che questa domanda vuole essere un sassolino per saperne di più
Chi vuole dire la sua opinione in merito?
Mi si chiede per e-mail da un autore siciliano (che mi sottolinea di non volersi porre come esperto nella maniera più assoluta), alcuni giudizi in merito al metodo di selezione ai concorsi di Poesia Dialettale e in Lingua Siciliana.
Mi si evidenzia che avviene di essere esclusi "perchè le poesie in dialetto non rispettano le regole della grammatica siciliana", e si aggiunge che non risulta a questo autore che queste regole ci fossero prima che qualcuno, in tempi molto recenti, ne curasse la pubblicazione.
Si conclude che questa domanda vuole essere un sassolino per saperne di più
Chi vuole dire la sua opinione in merito?
Ultima modifica di Flavia Vizzari il Mar 9 Giu 2009 - 20:26 - modificato 1 volta.
Re: GIURIE: come giudicare le poesie
Penso che una commissione giudicatrice, per riuscire ad esaminare in modo oggettivo e imparziale le poesie inviate dai partecipanti al concorso, debba stabilire degli indicatori ai quali attenersi, ad esempio:
- musicalità
-contenuto
-metrica
ecc.
tra questi indicatori potrebbe esserci il rispetto delle regole grammaticali come indicate da uno o più studiosi di chiara fama.
Se il criterio di valutazione è applicato a tutte le poesie partecipanti bisogna accettarlo perchè il giudizio della commissione è insindacabile e chi partecipa accetta le regole del concorso.
- musicalità
-contenuto
-metrica
ecc.
tra questi indicatori potrebbe esserci il rispetto delle regole grammaticali come indicate da uno o più studiosi di chiara fama.
Se il criterio di valutazione è applicato a tutte le poesie partecipanti bisogna accettarlo perchè il giudizio della commissione è insindacabile e chi partecipa accetta le regole del concorso.
Rosetta Di Bella- affamatu
Re: GIURIE: come giudicare le poesie
Beh, ci stanno delle figure retoriche, che ai puristi sembrano delle vere e proprie mostruosità grammaticali, e delle regole spicciole di linguaggio parlato, che vennero e vengono usate abitualmente da grandissimi (per intenderci, persino da Dante e Manzoni), epperciò il rigoroso rispetto di quelle regole sicule, peraltro mai univoche perché sempre al centro di discussioni partigiane e particolari, me pare che non sia così semplice, da valutare.
Epperò, io non ho mai fatto il giurato e non so quali parametri vengano considerati nella valutazione di un’opera in lingua siciliana.
Cheppoi, in poesia, se non rispetti la metrica e ti consegni al verso sciolto, puoi permetterti la più ampia libertà, anche di linguaggio (essennò, che licenze poetiche sarebbero?).
Pericoloso, però, fare il giurato, perché, oltre alle inevitabili disparità di valutazione che portano, a volte, a proclamazioni incomprensibili, si corre pure il rischio di far delle figure non eccelse.
Qualche tempo fa, una poesia minore di Montale (credo), sotto mentite spoglie, non ricevette manco una menzione, mentre un quadro astratto, nel quale furono riscontrati emozioni e sentimenti e pathos ed interiorità e ciocchettepare, risultò poi essere opera di un elefante.
E allora, cara Flavia e caro anonimo siciliano e cara Rosetta, n’avi cuda u maccarruni?
p.s. questa del maccarrone è una espressione tipicamente ennese che intende sottolineare una situazione paradossale e che può tradursi in "è mai possibile?".
Epperò, io non ho mai fatto il giurato e non so quali parametri vengano considerati nella valutazione di un’opera in lingua siciliana.
Cheppoi, in poesia, se non rispetti la metrica e ti consegni al verso sciolto, puoi permetterti la più ampia libertà, anche di linguaggio (essennò, che licenze poetiche sarebbero?).
Pericoloso, però, fare il giurato, perché, oltre alle inevitabili disparità di valutazione che portano, a volte, a proclamazioni incomprensibili, si corre pure il rischio di far delle figure non eccelse.
Qualche tempo fa, una poesia minore di Montale (credo), sotto mentite spoglie, non ricevette manco una menzione, mentre un quadro astratto, nel quale furono riscontrati emozioni e sentimenti e pathos ed interiorità e ciocchettepare, risultò poi essere opera di un elefante.
E allora, cara Flavia e caro anonimo siciliano e cara Rosetta, n’avi cuda u maccarruni?
p.s. questa del maccarrone è una espressione tipicamente ennese che intende sottolineare una situazione paradossale e che può tradursi in "è mai possibile?".
giò- affiziunatu
Re: GIURIE: come giudicare le poesie
Le giurie sono varie e molteplici, io non ho mai fatto parte di giurie di poesia, ma di pittura si
I parametri possono essere comuni se posti dall'organizzatore o dal presidente di Giuria, ma nn credo che ci possa essere qualcuno che dica ai singoli giurati "controllate la grammatica" :-))
Fondamentalmente ci sono parametri individuali; è per questo motivo che io se devo comporre una giuria di pittura scelgo personalità che abbiano idee e gusti differenti ... metto insieme sia chi predilige l'astratto, chi l'avanguardia che chi predilige il figurativo ecc ecc ... ovvio che la prospettiva la dovrebbero guardare tutti se è giusta o no... ma mi è capitato che qualcuno si sia basato più su un effetto coloristico blando che sulla vera bravura e capacità espressa dall'artista... in questo caso è il presidente della Giuria che si dovrebbe imporre....
Ma siamo sempre li, se nella vita di tutti i giorni applichiamo il parametro del fanno, organizzano, scelgono, come vogliamo poi anche in una giuria cambiare improvvisamente e pensare di fare agire, scegliere con la propria fermezza e ad ogni costo? No... succede sempre come su questo forum.... SI TACE
I parametri possono essere comuni se posti dall'organizzatore o dal presidente di Giuria, ma nn credo che ci possa essere qualcuno che dica ai singoli giurati "controllate la grammatica" :-))
Fondamentalmente ci sono parametri individuali; è per questo motivo che io se devo comporre una giuria di pittura scelgo personalità che abbiano idee e gusti differenti ... metto insieme sia chi predilige l'astratto, chi l'avanguardia che chi predilige il figurativo ecc ecc ... ovvio che la prospettiva la dovrebbero guardare tutti se è giusta o no... ma mi è capitato che qualcuno si sia basato più su un effetto coloristico blando che sulla vera bravura e capacità espressa dall'artista... in questo caso è il presidente della Giuria che si dovrebbe imporre....
Ma siamo sempre li, se nella vita di tutti i giorni applichiamo il parametro del fanno, organizzano, scelgono, come vogliamo poi anche in una giuria cambiare improvvisamente e pensare di fare agire, scegliere con la propria fermezza e ad ogni costo? No... succede sempre come su questo forum.... SI TACE
Re: GIURIE: come giudicare le poesie
A me è capitato che la stessa poesia si è classificata al 1°posto in un concorso,mentre in un altro non è andata neanche in finale, cosa vuol dire ciò? A mio parere è molto semplice perchè ogni cosa è soggettiva.
Faccio un esempio su me stesso (che non si sbaglia mai), ho visto quadri di pittori affermatissimi (roba da decine di migliaia di euro) che non li vorrei neanche regalati (si fa per dire),come ho letto poesie di poeti molto noti che non mi hanno "detto" niente. E allora?
La valutazione (per quanto mi riguarda) è semplicemente nell'emozione, nelle sensazioni che tali opere sono capaci di trasmetterti, così succede che una stessa poesia letta da diverse persone dà: a qualcuno una forte emozione, ad un'altro un pò di meno e ad un'altro ancora, zero assoluto.
Così sono le giurie e bisogna accettarle per come sono (visto che partecipi ai loro concorsi).
Sono del parere che nelle poesie in metrica, la stessa deve essere rispettata, specialmente negli accenti (che a mio parere sono molto importanti).
Nei versi sciolti, non è che vi sia la licenza di uccidere, anche lì (sempre a mio parere) vi sono delle cose da rispettare oltre alla musicalità delle parole, se nò, si rischia di leggere semplicemente prosa.
Per la grammatica, credo che sia l'ultimo chiodo del carro in questo senso: puoi benissimo leggere delle poesie degne di questo nome pur non essendo in perfetto lessico, ricordiamoci che molti poeti erano semianalfabeti, eppure le loro poesie ti danno emozioni da togliere il respiro.
Per concludere:
Cu' studia, pò aviri la cultura,
e non marita sempri 'a ntiligenza.
Cu' àvi senziu e ci duna cura
vagghiarda poi la spanni a so simenza,
ca chista non talia si 'a razza è pura
o siddu chi non àvi la licenza;
camina ppa so strata finu astura
purtannu u giustu pisu, e non scumpenza.
Un abbraccio a tutti, Pino.
Faccio un esempio su me stesso (che non si sbaglia mai), ho visto quadri di pittori affermatissimi (roba da decine di migliaia di euro) che non li vorrei neanche regalati (si fa per dire),come ho letto poesie di poeti molto noti che non mi hanno "detto" niente. E allora?
La valutazione (per quanto mi riguarda) è semplicemente nell'emozione, nelle sensazioni che tali opere sono capaci di trasmetterti, così succede che una stessa poesia letta da diverse persone dà: a qualcuno una forte emozione, ad un'altro un pò di meno e ad un'altro ancora, zero assoluto.
Così sono le giurie e bisogna accettarle per come sono (visto che partecipi ai loro concorsi).
Sono del parere che nelle poesie in metrica, la stessa deve essere rispettata, specialmente negli accenti (che a mio parere sono molto importanti).
Nei versi sciolti, non è che vi sia la licenza di uccidere, anche lì (sempre a mio parere) vi sono delle cose da rispettare oltre alla musicalità delle parole, se nò, si rischia di leggere semplicemente prosa.
Per la grammatica, credo che sia l'ultimo chiodo del carro in questo senso: puoi benissimo leggere delle poesie degne di questo nome pur non essendo in perfetto lessico, ricordiamoci che molti poeti erano semianalfabeti, eppure le loro poesie ti danno emozioni da togliere il respiro.
Per concludere:
Cu' studia, pò aviri la cultura,
e non marita sempri 'a ntiligenza.
Cu' àvi senziu e ci duna cura
vagghiarda poi la spanni a so simenza,
ca chista non talia si 'a razza è pura
o siddu chi non àvi la licenza;
camina ppa so strata finu astura
purtannu u giustu pisu, e non scumpenza.
Un abbraccio a tutti, Pino.
Giuseppe Sammartano- bazzicaturi
Re: GIURIE: come giudicare le poesie
Mi si evidenzia che avviene di essere esclusi "perchè le poesie in dialetto non rispettano le regole della grammatica siciliana", e si aggiunge che non risulta a questo autore che queste regole ci fossero prima che qualcuno, in tempi molto recenti, ne curasse la pubblicazione.
E me pare che qui si giri intorno al discorso, ma non si voglia centrarlo.
Quella evidenza soprastante ed anonima, vuol forse dire che qualcuno, da quando è uscita quella pubblicazione, ha cambiato metro di valutazione?
E che lo stesso qualcuno o qualcunaltro, illuminato da quelle regole od anche, forse, per ammuttare un po' quella pubblicazione lì, ha deciso di eliminare preliminarmente, da qualche concorso, quelle opere che non si adeguano alla novità?
Beh, questa è una accusa pesantuccia che mi pare sia difficilmente provabile, perchè le motivazioni delle esclusioni nun ce stanno mai.
Epperò, se così fosse, non basterebbe dichiarare preventivamente, in quel concorso, che saranno privilegiate quelle opere che seguono quelle regole di quella pubblicazione lì, e tutto sarebbe perfettamente regolare?
Come i concorsi a tema o quelli che pretendono il rispetto della metrica?
Seeeeeeeeeeeeeee
ma co sto caldo, me fate fà sti ragionamenti così mpegnati...
vado a rinfrescarmi un po'.
Cià.
E me pare che qui si giri intorno al discorso, ma non si voglia centrarlo.
Quella evidenza soprastante ed anonima, vuol forse dire che qualcuno, da quando è uscita quella pubblicazione, ha cambiato metro di valutazione?
E che lo stesso qualcuno o qualcunaltro, illuminato da quelle regole od anche, forse, per ammuttare un po' quella pubblicazione lì, ha deciso di eliminare preliminarmente, da qualche concorso, quelle opere che non si adeguano alla novità?
Beh, questa è una accusa pesantuccia che mi pare sia difficilmente provabile, perchè le motivazioni delle esclusioni nun ce stanno mai.
Epperò, se così fosse, non basterebbe dichiarare preventivamente, in quel concorso, che saranno privilegiate quelle opere che seguono quelle regole di quella pubblicazione lì, e tutto sarebbe perfettamente regolare?
Come i concorsi a tema o quelli che pretendono il rispetto della metrica?
Seeeeeeeeeeeeeee
ma co sto caldo, me fate fà sti ragionamenti così mpegnati...
vado a rinfrescarmi un po'.
Cià.
giò- affiziunatu
Re: GIURIE: come giudicare le poesie
Si Giò, credo che l'accusa volesse essere pesantuccia ... forse ho sbagliato a riportarla, poichè credo che ognuno per esprimersi debba sapere anche relazionarsi al proprio coraggio ...
l'utente è registrato ... se vuole continui da se ...
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