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Nella sartoria della poesia
5 partecipanti
FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Idee e Opinioni sull'Arte e la Poesia
Pagina 1 di 1
Nella sartoria della poesia
Nella sartoria della poesia
Rattoppi sfilacciati di parole,
ricami malriusciti di fonemi,
toppe cucite con pensieri avulsi...
se lacera è la rima dello strappo,
il vuoto mascherato a malapena,
nuova non fa la stoffa riciclata
che appena tesa sopra la misura
cede alla forza e...umanamente sbraca.
Rosetta Di Bella
Questi pochi versi per indrodurre un argomento sul quale sarebbe interessante confrontarsi:
Cosa ne pensate di certa poesia "d'avanguardia", che magari riceve il consenso della critica, i cui autori godono di prestigio anche in ambito nazionale, ma che risulta tanto ermetica da essere incomprensibile?
Ho appena finito di leggere un libro (non cito l'autore ovviamente) che mi ha dato in prestito Ninni Magrì.
Onestamente non ho capito nulla. Vi dico solo che leggere una qualsiasi di queste poesie o leggere di seguito i titoli delle stesse elencati alla fine del libro dava la stessa emozione: ZERO!
Eppure, facendo una ricerca su internet, l'autore in questione è citato ed apprezzato.
Nel film di Benigni "La tigre e la neve" si da una bella definizione di cosa debba essere la poesia, Benigni lo dice in modo magistrale e semplice allo stesso tempo, come sanno farlo solo i grandi. Il protagonista del film racconta che da bambino un uccellino si posò sulla sua spalla e questo gli diede un'emozione così grande che corse dalla mamma. Ma le sue parole non furono tali da comunicare alla mammma l'emozione che aveva provato . Quel giorno decise di diventare poeta per trovare il modo e le parole per trasmettere agli altri le proprie emozioni con la stessa intensità con cui lui le aveva vissute.
Rattoppi sfilacciati di parole,
ricami malriusciti di fonemi,
toppe cucite con pensieri avulsi...
se lacera è la rima dello strappo,
il vuoto mascherato a malapena,
nuova non fa la stoffa riciclata
che appena tesa sopra la misura
cede alla forza e...umanamente sbraca.
Rosetta Di Bella
Questi pochi versi per indrodurre un argomento sul quale sarebbe interessante confrontarsi:
Cosa ne pensate di certa poesia "d'avanguardia", che magari riceve il consenso della critica, i cui autori godono di prestigio anche in ambito nazionale, ma che risulta tanto ermetica da essere incomprensibile?
Ho appena finito di leggere un libro (non cito l'autore ovviamente) che mi ha dato in prestito Ninni Magrì.
Onestamente non ho capito nulla. Vi dico solo che leggere una qualsiasi di queste poesie o leggere di seguito i titoli delle stesse elencati alla fine del libro dava la stessa emozione: ZERO!
Eppure, facendo una ricerca su internet, l'autore in questione è citato ed apprezzato.
Nel film di Benigni "La tigre e la neve" si da una bella definizione di cosa debba essere la poesia, Benigni lo dice in modo magistrale e semplice allo stesso tempo, come sanno farlo solo i grandi. Il protagonista del film racconta che da bambino un uccellino si posò sulla sua spalla e questo gli diede un'emozione così grande che corse dalla mamma. Ma le sue parole non furono tali da comunicare alla mammma l'emozione che aveva provato . Quel giorno decise di diventare poeta per trovare il modo e le parole per trasmettere agli altri le proprie emozioni con la stessa intensità con cui lui le aveva vissute.
Rosetta Di Bella- affamatu
Re: Nella sartoria della poesia
Bella questa....ma siamo sempre la
che dire allora di un Burri? O di un Mondrian?
Io trovo che l'ermetismo o l'astrattismo se riesce a emozionarti è pur sempre Arte, ma come in tutte le cose, c'è cosa piace e cosa no....
io mi sono appassionata alla poesia (non all'essere poeta ) leggendo e ascoltando i versi di un poeta considerati ermetici...
ma credimi, si può capire anche l'Ermetismo, certo a tuo modo; ma anche una fotografia (immagine reale ) può essere letta diversamente dai più ....
Una poesia non è fatta solo di significato, ma anche di musica, di odore, di forma... di tutto se è, veramente Poesia....
che dire allora di un Burri? O di un Mondrian?
Io trovo che l'ermetismo o l'astrattismo se riesce a emozionarti è pur sempre Arte, ma come in tutte le cose, c'è cosa piace e cosa no....
io mi sono appassionata alla poesia (non all'essere poeta ) leggendo e ascoltando i versi di un poeta considerati ermetici...
ma credimi, si può capire anche l'Ermetismo, certo a tuo modo; ma anche una fotografia (immagine reale ) può essere letta diversamente dai più ....
Una poesia non è fatta solo di significato, ma anche di musica, di odore, di forma... di tutto se è, veramente Poesia....
Ultima modifica di Flavia Vizzari il Sab 3 Gen 2009 - 15:58 - modificato 1 volta.
Re: Nella sartoria della poesia
Flavia Vizzari ha scritto:
Una poesia non è fatta solo di significato, ma anche di musica, di odore, di forma... di tutto se è, veramente Poesia....
Credo rileggendo i tuoi versi che tu ti sia imbattuta in versi non altamente riusciti se li descrivi a quel modo, pertanto non era Poesia e per questo non ti hanno comunicato nulla....forse... non so.....
Re: Nella sartoria della poesia
Io ho amato tanto la poesia classica, ma, Aldo Palazzeschi mi diede un pizzicorino al cuore indimenticabile...E che dire dell'arte di Mondrian, Pollock o di Dalì? A Catania quest'inverno le opere in mostra di Dalì ci han dato un'emozione che nemmeno altre mostre di grandi classici ci avevan trasmesso..Se vi è poesia ed arte vera può generare emozione nel fruitore, ma, si diversifica, credo, da soggetto a soggetto secondo i propri modi di approccio o per una semplice diversità di gusto.
GIANSERE- bazzicaturi
Re: Nella sartoria della poesia
Il punto è:
é veramente poesia?
Non potrebbe trattarsi di un bluff letterario?
L'ermetismo di Ungaretti ci "illumina d'immenso", ma certi versi che si susseguono in modo inconcludente a volte fanno pensare che non sa cosa vogliono dire neanche chi li ha scritti.
Un mio professore soleva dire che nell'armonia della poesia ogni singola parola ha il suo valore e la sua necessità, tanto che spostare anche una sola parola ne può far crollare la bellezza.
Io ho provato a leggere una delle poesie del libro cui accennavo partendo dall'ultimo verso e risalendo verso il primo, credetemi: non cambiava niente, continuava ad essere un insieme di parole.
Sarebbe interessante copiare una delle poesie, poi scriverla partendo dall'ultimo verso, al contrario, sottoporla a dei lettori e chiedere loro quale è la poesia originale.
Oppure copiare una poesia e mettere vicino l'elenco dei titoli dell'indice usati come versi, sarebbe una bella sfida distinguere quale delle due è la poesia.
Sarebbe davvero divertente sentire il parere di certi critici illuminati.
é veramente poesia?
Non potrebbe trattarsi di un bluff letterario?
L'ermetismo di Ungaretti ci "illumina d'immenso", ma certi versi che si susseguono in modo inconcludente a volte fanno pensare che non sa cosa vogliono dire neanche chi li ha scritti.
Un mio professore soleva dire che nell'armonia della poesia ogni singola parola ha il suo valore e la sua necessità, tanto che spostare anche una sola parola ne può far crollare la bellezza.
Io ho provato a leggere una delle poesie del libro cui accennavo partendo dall'ultimo verso e risalendo verso il primo, credetemi: non cambiava niente, continuava ad essere un insieme di parole.
Sarebbe interessante copiare una delle poesie, poi scriverla partendo dall'ultimo verso, al contrario, sottoporla a dei lettori e chiedere loro quale è la poesia originale.
Oppure copiare una poesia e mettere vicino l'elenco dei titoli dell'indice usati come versi, sarebbe una bella sfida distinguere quale delle due è la poesia.
Sarebbe davvero divertente sentire il parere di certi critici illuminati.
Rosetta Di Bella- affamatu
Re: Nella sartoria della poesia
Io non sono, nè mi ritengo un critico illuminato, però condivido questo articolo.
L'avanguardia artistica si differenzia dall'arte tradizionale per molti aspetti.
Innanzitutto è sempre ideologica, e lo è in modo dichiarato, nel senso che opera sulla materia in linea ad una visione della realtà e delle cose che è data a priori almeno come guida o metodo da seguire. Inoltre l'avanguardia quando ha piena coscienza della sua natura che è sempre estetico-politica, rifiuta di essere collocata nel territorio separato e specializzato dell'arte, e opera in un campo d'azione più vasto. Tale territorio è l'ambito della realtà nel suo insieme.
Potrebbe apparire contraddittoria tale affermazione. Infatti leggendo i Manifesti delle avanguardie ci si accorge che queste sono interessate ad elementi specifici; come l'ossessione per la Velocità del futurismo, il sogno del surrealismo, la distruzione negatrice dell'arte in dada ecc. In realtà le avanguardie rivelano la loro natura ideologica proprio qui. In quanto esse intendono trasformare la realtà del tutto ponendo come punto di partenza e paradigma primario della loro opera trasformatrice e innovatrice uno o pochi aspetti peculiari ai quali sempre si riferiscono e sempre tornano. Le avanguardie agiscono dal "particolare" al "generale". Quando sembrano interessarsi esclusivamente di “una parte”, in verità utilizzano quella parte come chiave per la ristrutturazione del “tutto”.
http://www.poetidazione.it/teoria/saggi/essenza_avanguardia/index.htm
L'avanguardia artistica si differenzia dall'arte tradizionale per molti aspetti.
Innanzitutto è sempre ideologica, e lo è in modo dichiarato, nel senso che opera sulla materia in linea ad una visione della realtà e delle cose che è data a priori almeno come guida o metodo da seguire. Inoltre l'avanguardia quando ha piena coscienza della sua natura che è sempre estetico-politica, rifiuta di essere collocata nel territorio separato e specializzato dell'arte, e opera in un campo d'azione più vasto. Tale territorio è l'ambito della realtà nel suo insieme.
Potrebbe apparire contraddittoria tale affermazione. Infatti leggendo i Manifesti delle avanguardie ci si accorge che queste sono interessate ad elementi specifici; come l'ossessione per la Velocità del futurismo, il sogno del surrealismo, la distruzione negatrice dell'arte in dada ecc. In realtà le avanguardie rivelano la loro natura ideologica proprio qui. In quanto esse intendono trasformare la realtà del tutto ponendo come punto di partenza e paradigma primario della loro opera trasformatrice e innovatrice uno o pochi aspetti peculiari ai quali sempre si riferiscono e sempre tornano. Le avanguardie agiscono dal "particolare" al "generale". Quando sembrano interessarsi esclusivamente di “una parte”, in verità utilizzano quella parte come chiave per la ristrutturazione del “tutto”.
http://www.poetidazione.it/teoria/saggi/essenza_avanguardia/index.htm
Re: Nella sartoria della poesia
Rosetta Di Bella ha scritto:Il punto è:
é veramente poesia?
Non potrebbe trattarsi di un bluff letterario?
:
Certo che ci sono i bluff ... sia letterari che artistici!
Infatti la critica non giudica la singola opera ma l'insieme delle produzioni di un arista o delle liriche di un poeta....
è risaputo che anche chi si dedica alla realizzazione di tecniche astratte deve partire dal figurativo....
molti invece iniziano direttamente dall'astrattismo o dal concettuale e possono "spacciarsi" per artisti senza alcun dubbio, ma chi ne capisce si rende conto.....
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