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I NONNI RACCONTANO...
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FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Storia, tradizioni e leggende
Pagina 1 di 1
I NONNI RACCONTANO...
I racconti dei nostri nonni
Nella notte di Natale si crede che avvengano prodigi ed incantesimi e che solo in essa si possono trasmettere segreti e scongiuri per guarire gravi malattie.
Si crede pure che chi nasce in quella notte diventi lupo mannaro, u pumpenàre, si dice nel mio paese, perché essa è riservata per l’eternità alla nascita di Gesù, e chi la viola è così punito.
Quando la luna è piena, tutti quelli che soffrono il mal di luna, non potendo sopportare in casa la gravezza della loro infermità, escono all’aria aperta. Vanno ululando per le vie, raschiando con le unghie gli usci delle case e rotolandosi per terra dovunque le strade si tagliano a croce.
Dicono che per la veemenza del male u pumpenàre è capace di sbranare chiunque incontri. Egli non può salire più di tre scalini, senza cadere. Guarisce dal male solo se qualcuno gli procura un taglietto e dalla ferita fuoriesce qualche goccia di sangue.
La tradizione dice che i due poi si riconoscono e diventano compari e conservano il segreto di quell’avvenimento fino alla morte.
Si racconta, inoltre, che u pumpenàre lacera e tritura tra i denti tutto ciò che può ghermire. Una volta ad un pumpenàre la moglie trovò tra i denti i residui di una calza gettatagli la notte innanzi da una finestra. La mattina, sul far dell’alba, rincasa muto e tranquillo, dopo essersi sfogato e strapazzato a quel modo tutta la notte.
Nella notte di Natale si crede che avvengano prodigi ed incantesimi e che solo in essa si possono trasmettere segreti e scongiuri per guarire gravi malattie.
Si crede pure che chi nasce in quella notte diventi lupo mannaro, u pumpenàre, si dice nel mio paese, perché essa è riservata per l’eternità alla nascita di Gesù, e chi la viola è così punito.
Quando la luna è piena, tutti quelli che soffrono il mal di luna, non potendo sopportare in casa la gravezza della loro infermità, escono all’aria aperta. Vanno ululando per le vie, raschiando con le unghie gli usci delle case e rotolandosi per terra dovunque le strade si tagliano a croce.
Dicono che per la veemenza del male u pumpenàre è capace di sbranare chiunque incontri. Egli non può salire più di tre scalini, senza cadere. Guarisce dal male solo se qualcuno gli procura un taglietto e dalla ferita fuoriesce qualche goccia di sangue.
La tradizione dice che i due poi si riconoscono e diventano compari e conservano il segreto di quell’avvenimento fino alla morte.
Si racconta, inoltre, che u pumpenàre lacera e tritura tra i denti tutto ciò che può ghermire. Una volta ad un pumpenàre la moglie trovò tra i denti i residui di una calza gettatagli la notte innanzi da una finestra. La mattina, sul far dell’alba, rincasa muto e tranquillo, dopo essersi sfogato e strapazzato a quel modo tutta la notte.
Re: I NONNI RACCONTANO...
anche io sapevo la storia dei tre gradini, ma che gli fosse proprio impossibile salirli, non soltanto senza cadere......
Re: I NONNI RACCONTANO...
credo non si tratti cmq proprio di racconto che i nonni facessero ai figli, di solito sono cose che non si dicono ai bambini, per non impaurirli, chi li racconta, ci crede lui stesso e dunque non ne ha tanta voglia di raccontarli....
Re: I NONNI RACCONTANO...
Oggi queste cose non si verificano più, perché la scienza medica ha vinto il male. Queste persone vengono curate diversamente.
Re: I NONNI RACCONTANO...
C'è chi crede pure nelle anime dei morti che rimangono negli animali, spprattutto cani ... chi racconta di avere sentito parlare cani con voce di amici trapassati nell'altra vita... ?!?!?!.....
Re: I NONNI RACCONTANO...
Che cos'è il lupo mannaro?
In termini psicologici, indica un particolare stato mentale in cui il soggetto viene affetto da pazzia, confusione, delirio e perdita di memoria. In tale stato, si getta a terra, ulula, ringhia come un lupo. Nei momenti di massima crisi, la forza aumenta in modo innaturale, e si diventa pericolosi in quanto si cerca di graffiare e mordere chiunque capiti a tiro.
Recentemente, si è scoperto che tali comportamenti sono più frequenti nei mesi in qui la luna è piena, ed esercita un maggiore magnetismo sulla terra. Già da tempo si sapeva che la luna ha effettivamente delle ripercussioni sugli esseri viventi e sugli elementi. Basti pensare alle maree, al rilascio di sperma e uova nel mare da parte dei polipi, alla fioritura di certi fiori, e anche della maggiore vitalità degli esseri umani. Molti sono anche le varie superstizioni sulla luna, come ad esempio il taglio della legna, la maggiore crescita e robustezza dei capelli, la maggiore aggressività dei disturbati mentali. Molte di queste credenze sono semplici superstizioni, ma altre sono provate scientificamente.
Ma nell'immaginario popolare, il lupo mannaro o licantropo, è sempre stato visto in modo ben diverso. A partire dalla preistoria.
Il lupo come spirito guida
L'uomo ha sempre invidiato il lupo. Anticamente era il principale rivale nella caccia, e l'uomo lo invidiava e adorava per le sue capacità. Il lupo poteva avvalersi di zanne, artigli, capacità di vedere nel buio, potenza. Tutte qualità che l'uomo aveva in misura molto minore. Allora, prima della caccia, gli sciamani si vestivano con pelli di lupi, assumevano droghe allucinogene e cercavano di entrare in contatto con gli spiriti, che altri non erano se non i lupi. Tramite questo rito, gli sciamani, infondevano potenza e maggiori capacità percettive nei cacciatori che stavano per partire. Così gli uomini partivano a caccia sotto gli occhi dei lupi che stazionavano lì intorno.
Gli sciamano usavano sempre nei loro riti degli animali totem, che servivano a proteggere la comunità e a darne sostegno. Per i cacciatori nomadi dell'Asia centrale, questo animale era il lupo; per altri popoli, era un altro animale, come giaguaro, orso, e altro ancora.
Con l'evoluzione culturale e religiosa, l'uomo, ha associato il lupo a spirito psicopompo, cioè una creatura che giuda la anime nell'Aldilà. Un canto funebre molto antico, è quello dei rumeni: "Il lupo apparirà davanti a te…prendilo come tuo fratello, perché il lupo conosce l'ordine delle foreste…egli ti condurrà per via piana verso il Paradiso…"
In seguito, nacquero moltissimi miti sulla Creazione, e avevano quasi sempre come protagonista il lupo. Nel mito greco, Artemide e Febo, erano divinità nate da Latona trasformatasi in lupa.
Licaone, primo vero lupo mannaro del mito, uccideva e mangiava uomini in onore di Giove. Un giorno lo stesso Giove si presentò a chiedergli ospitalità. Prima, però, Licaone volle accertarsi se il suo ospite non fosse veramente un Dio, e così gli servì come pasto le carni di un essere umano (alcune fonti dicono si trattasse del figlio di Licaone). Giove si indignò, e per punizione bruciò il tempio, e tramutò lo stesso Licaone in un lupo.
I Celti e i Sabini si proclamavano "Figli del Lupo"; come anche i Mongoli, i quali pensavano che i grandi Eroi, erano figli del Lupo Celeste.
Il lupo, dopo essere uscito dalla forma totemica cui era associato dai primitivi, viene inserito in svariate culture e religioni diverse. Come ad esempio il culto della fertilità delle popolazioni indo-arie, che associavano le religioni virili rappresentate dal sole (solari), alle religioni femminili rappresentate dalla luna (lunari). Oppure ancora la descrizione di una statua simboleggiante il Tempo. Essa rappresentava un mostro con tre teste: quella al centro era di leone, e rappresentava il presente, le altre due erano di lupo, e simboleggiavano il passato e il futuro, ovvero le cose che abbiamo dimenticato, e quelle che ancora non conosciamo. Ora il lupo è inserito anche nelle correnti del pensiero e della filosofia.
Nell'antica Roma, il dio Luperco era protettore dei greggi, e le feste tenute in suo onore (i lupercali), vedevano sacerdoti correre nudi con indosso pelli di lupo e in mano un coltello insanguinato, col quale passava la lama sulle fronti degli adolescenti. Probabile riproduzione simbolica dei sacrifici umani.
Questi miti, e queste usanze, ci pongono a stretto contatto con uno dei miti più vicini a noi e più tenebrosi della nostra storia: il rapporto uomo-lupo.
Il primo lupo mannaro
Se il primo vampiro fu Lilith, prima moglie di Adamo, che fu condannata a girare per il mondo uccidendo i bambini e succhiandone il sangue, il primo lupo mannaro fu Licaone. Da lui discendono tutti i lupi mannari.
La vicenda di Licaone è narrata da Ovidio ne Le metamorfosi. Si racconta che Giove, avendo udito dei terribili riti che si facevano in Arcadia, avesse voluto andare a controllare sotto false spoglie. Un giorno giunse davanti alle porte del palazzo di Licaone, e gli chiese ospitalità. Licaone acconsentì, ma solo per poter uccidere il nuovo arrivato e mangiarselo. Però, Licaone, sospettò l'inganno, e volle mettere alla prova Giove.
L'indomani, Licaone, servì a tavola la carne di uno schiavo da lui precedentemente sgozzato e squartato (secondo altre fonti servì addirittura le carni del suo stesso figlio), e attese che Giove mangiasse. Però Giove scoprì l'inganno, e infuriato fece cadere il castello di Licaone, schiacciando tutti i suoi servi e tutti i suoi guerrieri. Solo Licaone rimase vivo, ma per punizione Giove lo trasformò nella bestia che più gli si addiceva: un lupo enorme e ferocissimo. Licaone si trasformò in un lupo enorme e feroce, ma restò in possesso delle sue facoltà mentali. Decise di vendicarsi di Giove.
Una notte Licaone scalò il monte Olimpo, e si introdusse di soppiatto nella camera ove Giove dormiva, con un mano una scure. Ma Giove si svegliò appena prima che la scure lo colpisse, e condannò Licaone a vagare per sempre tra i boschi e le campagne, divorando gli umani.
Così nacque il primo lupo mannaro.
http://www.ilcancello.com/mistero_miti_lupo_mannaro.htm
In termini psicologici, indica un particolare stato mentale in cui il soggetto viene affetto da pazzia, confusione, delirio e perdita di memoria. In tale stato, si getta a terra, ulula, ringhia come un lupo. Nei momenti di massima crisi, la forza aumenta in modo innaturale, e si diventa pericolosi in quanto si cerca di graffiare e mordere chiunque capiti a tiro.
Recentemente, si è scoperto che tali comportamenti sono più frequenti nei mesi in qui la luna è piena, ed esercita un maggiore magnetismo sulla terra. Già da tempo si sapeva che la luna ha effettivamente delle ripercussioni sugli esseri viventi e sugli elementi. Basti pensare alle maree, al rilascio di sperma e uova nel mare da parte dei polipi, alla fioritura di certi fiori, e anche della maggiore vitalità degli esseri umani. Molti sono anche le varie superstizioni sulla luna, come ad esempio il taglio della legna, la maggiore crescita e robustezza dei capelli, la maggiore aggressività dei disturbati mentali. Molte di queste credenze sono semplici superstizioni, ma altre sono provate scientificamente.
Ma nell'immaginario popolare, il lupo mannaro o licantropo, è sempre stato visto in modo ben diverso. A partire dalla preistoria.
Il lupo come spirito guida
L'uomo ha sempre invidiato il lupo. Anticamente era il principale rivale nella caccia, e l'uomo lo invidiava e adorava per le sue capacità. Il lupo poteva avvalersi di zanne, artigli, capacità di vedere nel buio, potenza. Tutte qualità che l'uomo aveva in misura molto minore. Allora, prima della caccia, gli sciamani si vestivano con pelli di lupi, assumevano droghe allucinogene e cercavano di entrare in contatto con gli spiriti, che altri non erano se non i lupi. Tramite questo rito, gli sciamani, infondevano potenza e maggiori capacità percettive nei cacciatori che stavano per partire. Così gli uomini partivano a caccia sotto gli occhi dei lupi che stazionavano lì intorno.
Gli sciamano usavano sempre nei loro riti degli animali totem, che servivano a proteggere la comunità e a darne sostegno. Per i cacciatori nomadi dell'Asia centrale, questo animale era il lupo; per altri popoli, era un altro animale, come giaguaro, orso, e altro ancora.
Con l'evoluzione culturale e religiosa, l'uomo, ha associato il lupo a spirito psicopompo, cioè una creatura che giuda la anime nell'Aldilà. Un canto funebre molto antico, è quello dei rumeni: "Il lupo apparirà davanti a te…prendilo come tuo fratello, perché il lupo conosce l'ordine delle foreste…egli ti condurrà per via piana verso il Paradiso…"
In seguito, nacquero moltissimi miti sulla Creazione, e avevano quasi sempre come protagonista il lupo. Nel mito greco, Artemide e Febo, erano divinità nate da Latona trasformatasi in lupa.
Licaone, primo vero lupo mannaro del mito, uccideva e mangiava uomini in onore di Giove. Un giorno lo stesso Giove si presentò a chiedergli ospitalità. Prima, però, Licaone volle accertarsi se il suo ospite non fosse veramente un Dio, e così gli servì come pasto le carni di un essere umano (alcune fonti dicono si trattasse del figlio di Licaone). Giove si indignò, e per punizione bruciò il tempio, e tramutò lo stesso Licaone in un lupo.
I Celti e i Sabini si proclamavano "Figli del Lupo"; come anche i Mongoli, i quali pensavano che i grandi Eroi, erano figli del Lupo Celeste.
Il lupo, dopo essere uscito dalla forma totemica cui era associato dai primitivi, viene inserito in svariate culture e religioni diverse. Come ad esempio il culto della fertilità delle popolazioni indo-arie, che associavano le religioni virili rappresentate dal sole (solari), alle religioni femminili rappresentate dalla luna (lunari). Oppure ancora la descrizione di una statua simboleggiante il Tempo. Essa rappresentava un mostro con tre teste: quella al centro era di leone, e rappresentava il presente, le altre due erano di lupo, e simboleggiavano il passato e il futuro, ovvero le cose che abbiamo dimenticato, e quelle che ancora non conosciamo. Ora il lupo è inserito anche nelle correnti del pensiero e della filosofia.
Nell'antica Roma, il dio Luperco era protettore dei greggi, e le feste tenute in suo onore (i lupercali), vedevano sacerdoti correre nudi con indosso pelli di lupo e in mano un coltello insanguinato, col quale passava la lama sulle fronti degli adolescenti. Probabile riproduzione simbolica dei sacrifici umani.
Questi miti, e queste usanze, ci pongono a stretto contatto con uno dei miti più vicini a noi e più tenebrosi della nostra storia: il rapporto uomo-lupo.
Il primo lupo mannaro
Se il primo vampiro fu Lilith, prima moglie di Adamo, che fu condannata a girare per il mondo uccidendo i bambini e succhiandone il sangue, il primo lupo mannaro fu Licaone. Da lui discendono tutti i lupi mannari.
La vicenda di Licaone è narrata da Ovidio ne Le metamorfosi. Si racconta che Giove, avendo udito dei terribili riti che si facevano in Arcadia, avesse voluto andare a controllare sotto false spoglie. Un giorno giunse davanti alle porte del palazzo di Licaone, e gli chiese ospitalità. Licaone acconsentì, ma solo per poter uccidere il nuovo arrivato e mangiarselo. Però, Licaone, sospettò l'inganno, e volle mettere alla prova Giove.
L'indomani, Licaone, servì a tavola la carne di uno schiavo da lui precedentemente sgozzato e squartato (secondo altre fonti servì addirittura le carni del suo stesso figlio), e attese che Giove mangiasse. Però Giove scoprì l'inganno, e infuriato fece cadere il castello di Licaone, schiacciando tutti i suoi servi e tutti i suoi guerrieri. Solo Licaone rimase vivo, ma per punizione Giove lo trasformò nella bestia che più gli si addiceva: un lupo enorme e ferocissimo. Licaone si trasformò in un lupo enorme e feroce, ma restò in possesso delle sue facoltà mentali. Decise di vendicarsi di Giove.
Una notte Licaone scalò il monte Olimpo, e si introdusse di soppiatto nella camera ove Giove dormiva, con un mano una scure. Ma Giove si svegliò appena prima che la scure lo colpisse, e condannò Licaone a vagare per sempre tra i boschi e le campagne, divorando gli umani.
Così nacque il primo lupo mannaro.
http://www.ilcancello.com/mistero_miti_lupo_mannaro.htm
Re: I NONNI RACCONTANO...
beh... ma uscendo fuori dal leggendario... secondo te sono esistiti uomini, in tempi non molto lontani, trasformati, che succhiavano il sangue ad altri uomini?!?!..
Re: I NONNI RACCONTANO...
Alfonso Chiaromonte ha scritto:I racconti dei nostri nonni
Nella notte di Natale si crede che avvengano prodigi ed incantesimi e che solo in essa si possono trasmettere segreti e scongiuri per guarire gravi malattie.
Si crede pure che chi nasce in quella notte diventi lupo mannaro, u pumpenàre, si dice nel mio paese, perché essa è riservata per l’eternità alla nascita di Gesù, e chi la viola è così punito.
Quando la luna è piena, tutti quelli che soffrono il mal di luna, non potendo sopportare in casa la gravezza della loro infermità, escono all’aria aperta. Vanno ululando per le vie, raschiando con le unghie gli usci delle case e rotolandosi per terra dovunque le strade si tagliano a croce.
Dicono che per la veemenza del male u pumpenàre è capace di sbranare chiunque incontri. Egli non può salire più di tre scalini, senza cadere. Guarisce dal male solo se qualcuno gli procura un taglietto e dalla ferita fuoriesce qualche goccia di sangue.
La tradizione dice che i due poi si riconoscono e diventano compari e conservano il segreto di quell’avvenimento fino alla morte.
Si racconta, inoltre, che u pumpenàre lacera e tritura tra i denti tutto ciò che può ghermire. Una volta ad un pumpenàre la moglie trovò tra i denti i residui di una calza gettatagli la notte innanzi da una finestra. La mattina, sul far dell’alba, rincasa muto e tranquillo, dopo essersi sfogato e strapazzato a quel modo tutta la notte.
Il Castelli in "Credenze ed usi popolari siciliani" a pag. 19 scrive: "La Notte del Natale, mentre il sacerdote consacra in chiesa, si apprendono non so quali parole, con cui possono legarsi ossia incantarsi i cani feroci o idrofobi, le trombe, gli schioppi, potere non meno grande di quello che avevano anticamente le maliarde, le quali facevano co' loro incantesimi discendere la luna dal cielo, arrestavano il corso dei fiumi e va discorrendo..."
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