Vivevamo di ideali

Vivevamo di ideali un pregevole libro di Pino Sammartino

Ho rivisto Pino Sammartino dopo una lontananza di circa un cinquantennio,
grazie ad un casuale incontro al teatro greco di Siracusa. Successivamente alla
laurea in filosofia conseguita all’Università di Catania, mio cugino Pino si è
occupato a Leonforte, suo paese di nascita, per circa un trentennio, di
politica, prima come consigliere comunale, poi da assessore e come sindaco per
due volte.
Un protagonista nella politica, nella vita sociale e culturale di Enna,
Leonforte e d’Agira, quale docente e, in seguito, quale dipendente della
Provincia Regionale di Enna, dapprima nella funzione di direttore
amministrativo e, per ultimo, di preside presso il liceo linguistico Martin
Luther King di Agira.
Adesso, da più di un anno, è in pensione e per hobby si diletta a scrivere
saggi e pubblicare articoli giornalistici. Dopo aver collaborato, infatti, con
alcune testate giornalistiche comunali, provinciali, regionali e dal 2009 con
il quotidiano online cataniaomnia, dal 2012 collabora con siciliamediaweb e
con il periodico Epoca 88 di Leonforte. Dal 2012 è iscritto come pubblicista
all’Ordine dei giornalisti di Sicilia.
Nel 2007, con la Casa Editrice Marna, ha pubblicato “I vuoti dell’anima”, un
libro di successo di critica e di consensi, per il quale ha ottenuto la
menzione d’onore al premio letterario internazionale “Trofeo Penna d’Autore”
di Torino .
Il suo secondo libro, edito dalla suddetta Casa Editrice, di natura
autobiografica, scorrevole e alla portata di tutti, si legge tutto di un fiato
e riporta aneddoti piacevoli a leggersi, rappresentativi di un tempo ormai
passato pieno di ideali e di sani modi di vivere.
Con questo suo pregevole lavoro, ha messo in luce parecchi aspetti positivi
di Leonforte: I suoi docenti e compagni di scuola, gli amori giovanili, la
moglie e l’adorata figlia, i fratelli e le sorelle e, “dulcis in fundo”, la zia
Mela e lo zio Santo, suoi meravigliosi genitori, mirabile fondamento della sua
vita.
I suoi successi e le inevitabili delusioni sono scaturiti dai rapporti non
sempre idilliaci all’interno di una comunità in cui lo scetticismo, l’invidia,
la riconoscenza, la generosità, i pregiudizi sono all’ordine del giorno.
Nonostante le tante amarezze e preoccupazioni, il suo, un bilancio di vita
senz’altro positivo.
Pino Sammartino può dirsi appagato della stima di parecchie persone che gli
vogliono bene.
La lettura assai gradevole dell’intero testo mi riporta al passato, quello
della mia prima fanciullezza, precisamente al periodo compreso tra il 1958 e
il 1960, di cui ricordo in particolare le coinvolgenti feste di quartiere e le
serate di ballo lietamente trascorse nel palazzetto di casa sua costruito da
mia padre, durante le quali, per la bontà, la dolcezza e la bravura negli
studi, si distingueva la dolce sua sorella Mela, che, prematuramente, lasciando
nello sconforto la famiglia e un intero paese, ha raggiunto la vigna del
Signore.
Al caro cugino Pino, da cui mi dividono soltanto quattro anni di età, per il
suo secondo pregevole libro va un encomio e un augurale “Ad maiora semper ”.
Giuseppe La Delfa da Siracusa.

Caro Pippo, ci uniamo al tuo felice Augurio per Pino Sammartano, e ci complimentiamo per la sua carriera ricca e degna di nota

Cara Flavia , grazie per il tuo intervento per un libro che merita l'attenzione dei lettori. Ne avrai una copia non appena l'autore mi donerà una copia per te. Visto la generosità di Pino Sammartino sono sicuro che non sarà difficile esaudire sicuramente un tuo desiderio nascosto , alla luce della tua curiosità letteraria. Al prossimo incontro di Messina sicuramente avrai il libro.
Pippo