sèntri, sèntiri, o ... ?

Gianni Di Giorgio ha scritto:Grazie, mille grazie per il complimento!
Sono particolarmente contento perché è da poco tempo che mi diletto a scrivere qualcosa in versi e non avrei mai pensato, per come credo di essere fatto, di farlo e addirittura con tanto piacere. Ho cominciato per caso a giugno di quest’anno e ad oggi ho già scritto una dozzina di poesie, con la supervisione di una mia amica poetessa.
Grazie ancora!


(dal vocabolario di Giovanni Ragusa: sèntri, sèntiri)

Ciao Giorgio, innanzitutto devo dirti che anche io non è da molto che mi sono avvicinata alla Lingua siciliana ... son partita da un "rozzo" dizionarietto da tre euro comprato sulle bancarelle e poi grazie agli Amici di questo Forum e soprattutto sotto le "direttive" del poeta Ninni Magrì ... anche io ho scritto delle poesie ... (inserite in una mia prima pubblicazione assieme ad altre in italiano)

quindi il mio "appunto" era solo per accrescere la mia conoscenza ...

vedo che tu fai uso di "cediglia" mi pare si dica? !?!? Accenti circonflessi e trattino di congiunzione ... io ad esempio sono contraria al trattino di congiunzione che però è accettato dal Camilleri (Dizionario il "Ventaglio" € 85 ;o) comprato stavolta in libreria ;o))

poi ho acquistato pure questi volumi ...


http://artevizzari.italianoforum.com/dizionari-e-grammatiche-della-lingua-siciliana-f34/dizionario-a-traina-t2722.htm

Ciao Giorgio, bella Poesia, complimenti.
Voglio esprimere un mio pensiero, (premetto che ognuno è liberissimo di scrivere per come gli detta il cuore e per come si senta più a suo agio)
dato che sei ancora agli inizi (per come dici) è preferibile (a mio parere) cercare di scrivere il più vicino possibile alla lingua siciliana tralasciando il fonetico, che da come si evince dalla lettura della tua Poesia, è prettamente "impregnato" dal vernacolo Ragusano- Modechese, cosa che per alcuni è difficoltoso intendere.

Come ha sottolineato Flavia, sentri (sentire) non l'ho trovato in nessun vocabolario della lingua siciliana se non: sèntiri o sintiri che è il modo più corretto di scrivere questo verbo in lingua siciliana, quindi, dato che sei agli inizi è preferibile cercare di correggersi prima di aver poi "assorbito" in modo definitivo l'uso di scrivere in fonetico, che è anche bello, perchè sono del parere che non bisogna perdere le proprie radici, anzi bisogna sempre alimentare il fonetico, ma solo nella zona della propria appartenenza; quando invece, si vuole trasmettere il proprio pensiero, forse è meglio farlo nella lingua regionale che tutti intendono.
Poi, per carità, ognuno è libero di scrivere nel modo che più gli aggrada.

Ti abbraccio, Pino.

Ciao Pino, grazie per i complimenti e grazie anche per il consiglio, sono certo d’averne bisogno.
Volevo solo dirti, come ho fatto con Flavia, che mi sto appoggiando al vocabolario di Giovanni Ragusa, nel quale il verbo sentire è tradotto in sèntri e sèntiri, potevo quindi usare l’uno o l’altro ma ho preferito usare sèntri perché il verso, secondo me, si riduce di una sillaba.
Per quanto riguarda la lingua regionale, consultando qualche altro vocabolario, ho notato che ci sono notevoli differenze tra le varie provincie, e quindi quale usare?
Ti ringrazio ancora e ti porgo un caro saluto, Gianni.

Gianni Di Giorgio ha scritto:Ciao Pino, grazie per i complimenti e grazie anche per il consiglio, sono certo d’averne bisogno.
Volevo solo dirti, come ho fatto con Flavia, che mi sto appoggiando al vocabolario di Giovanni Ragusa, nel quale il verbo sentire è tradotto in sèntri e sèntiri, potevo quindi usare l’uno o l’altro ma ho preferito usare sèntri perché il verso, secondo me, si riduce di una sillaba.
Per quanto riguarda la lingua regionale, consultando qualche altro vocabolario, ho notato che ci sono notevoli differenze tra le varie provincie, e quindi quale usare?
Ti ringrazio ancora e ti porgo un caro saluto, Gianni.

Non conosco il vocabolario di Giovanni Ragusa, ma non è detto che tutto ciò che si trova in tutti i vocabolari che si stampano possa essere accettabile.

Di solito ci si affida a studiosi più consigliati.

Per la scelta credo ci si debba affidare meglio al proprio linguaggio parlato piuttosto che badare alle sillabe (non mi piace seguire la metrica anche per questo motivo, perchè tende a cambiare la scrittura)