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FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: LINGUA SICILIANA :: Grammatica della Lingua siciliana
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Regole di scrittura
Mi chiedevo se anche per la lingua siciliana, come per il francese, ci sono delle regole generali della lingua.....
ad esempio per il francese esistono le regole di lettura generali di determinate sillabe....
per il siciliano esistone regole generali per la scrittura?
ad esempio per il modo di apostrofare, per l'elisione, gli accenti.....
ad esempio per il francese esistono le regole di lettura generali di determinate sillabe....
per il siciliano esistone regole generali per la scrittura?
ad esempio per il modo di apostrofare, per l'elisione, gli accenti.....
Re: Regole di scrittura
[quote]
Anche la Sicilia ha avuto la dominazione francese.
E’ noto che il francese è la lingua che nel corso dei secoli ha maggiormente influito sull’italiano. Anche a Napoli, così come in tutto il Mezzogiorno, la presenza dei francesi si è alternata con quella di altri popoli dominatori, per cui si è avuto un afflusso di francesismi che si sono amalgamati con quelli di altre lingue (soprattutto lo spagnolo), creando sovrapposizioni che rendono a volte difficoltosa l’individuazione sicura dell’origine del termine.
Interessante, al riguardo, si è rivelata nella ricerca uno studio effettuato e pubblicato nel 2005 dall’Università degli Studi di Trieste.
Si tratta di “Francesismi nel dialetto napoletano” di Alessia Mignone (1), a cura di Marcello Marinucci.
(1) Alessia Mignone, Francesismi nel dialetto napoletano, a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005
Anche la Sicilia ha avuto la dominazione francese.
E’ noto che il francese è la lingua che nel corso dei secoli ha maggiormente influito sull’italiano. Anche a Napoli, così come in tutto il Mezzogiorno, la presenza dei francesi si è alternata con quella di altri popoli dominatori, per cui si è avuto un afflusso di francesismi che si sono amalgamati con quelli di altre lingue (soprattutto lo spagnolo), creando sovrapposizioni che rendono a volte difficoltosa l’individuazione sicura dell’origine del termine.
Interessante, al riguardo, si è rivelata nella ricerca uno studio effettuato e pubblicato nel 2005 dall’Università degli Studi di Trieste.
Si tratta di “Francesismi nel dialetto napoletano” di Alessia Mignone (1), a cura di Marcello Marinucci.
(1) Alessia Mignone, Francesismi nel dialetto napoletano, a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005
Re: Regole di scrittura
bhè io prendevo ad esempio il francese solo perchè è l'unica lingua che conosco appena un pochetto dopo l'italiano......
Re: Regole di scrittura
Il siciliano è stato per lungo tempo una lingua, con le sue regole e la sua grammatica, e ancora oggi lo è, ma bisogna mettere daccordo varie correnti di pensiero. Diciamo che fu lingua a tutti gli effetti fino al XV secolo, anche se documenti attestano che resistette in parte fino all'unità d'Italia. Poi, quando il toscano fu consolidato come la lingua di tutta la Nazione, non essendoci più la sua naturale funzione, nacque la "fonografia", ossia la scrittura attraverso il suono delle parlate locali, e da qui la babele in cui ci ritroviamo oggi. Comunque le regole ci sono.
Re: Regole di scrittura
Le regole di Saverio Quartarone nella "A Parrata Missinisi" sono in specifico per il messinese o per il Siciliano tutto?....
Re: Regole di scrittura
Cara Flavia, io ti posso esternare la mia corrente di pensiero, compresa delle mie riflessioni e di vent'anni di studi specifici; ma essa cozzerà con altre correnti di pensiero, e fin quando le varie correnti non si confronteranno fra di loro decidendo collettivamente una linea guida stabile per tutti, la babele delle parlate locali non finirà mai e il siciliano non avrà posto nelle scuole.
Re: Regole di scrittura
Antonino Magrì ha scritto:Cara Flavia, io ti posso esternare la mia corrente di pensiero, compresa delle mie riflessioni e di vent'anni di studi specifici; ma essa cozzerà con altre correnti di pensiero, e fin quando le varie correnti non si confronteranno fra di loro decidendo collettivamente una linea guida stabile per tutti, la babele delle parlate locali non finirà mai e il siciliano non avrà posto nelle scuole.
Accidenti 20 anni?...(Non sono troppi.?..devo fare molti recuperi... !)
bhè prima di potere dire la mia, mi devo fare una migliore cognizione sull'argomento...ma vedendolo dal punto di vista del mio modestissimo e scadente bagaglio, non la vedo poi così irrealizzabile questa 'avventura'....
innanzitutto c'è da capire dove e quali fonti reperire...per Messina credo ci sia solo il testo di Quartarone.....poi ho letto che ci sono testi di Camilleri, vero? ....E di chi altri?....
Certo tu la tua corrente di pensiero l'hai formata leggendo e studiandone altre, no? Quali?...
Re: Regole di scrittura
Antonino Magrì ha scritto:Cara Flavia, io ti posso esternare la mia corrente di pensiero, compresa delle mie riflessioni e di vent'anni di studi specifici; ma essa cozzerà con altre correnti di pensiero, e fin quando le varie correnti non si confronteranno fra di loro decidendo collettivamente una linea guida stabile per tutti, la babele delle parlate locali non finirà mai e il siciliano non avrà posto nelle scuole.
a questo link
http://lnx.linguasiciliana.org/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=77&Itemid=66
è scritto:
Per concludere: una certa uniformità del Siciliano scritto esiste già e non si vede la necessità di imporre anche una uniformità del Siciliano parlato.
Re: Regole di scrittura
in effetti per l'insegnamento nelle scuole ci vogliono dei sussidi che sono scritti e non "parlati"....
la confusione è creata dagli autori che scrivono testi in siciliano parlato e non dotto...
la confusione è creata dagli autori che scrivono testi in siciliano parlato e non dotto...
Re: Regole di scrittura
Flavia Vizzari ha scritto:in effetti per l'insegnamento nelle scuole ci vogliono dei sussidi che sono scritti e non "parlati"....
la confusione è creata dagli autori che scrivono testi in siciliano parlato e non dotto...
ESATTO!!! Il nocciolo duro della questione è proprio questo!
Re: Regole di scrittura
però, dovrebbero ugualmente coltivarsi anche i dialetti (messinese, catanese ecc)... seguendo uno schema grammaticale comune ma con le 'sfumature' specifiche delle varie province... giusto?
Re: Regole di scrittura
Flavia Vizzari ha scritto:però, dovrebbero ugualmente coltivarsi anche i dialetti (messinese, catanese ecc)... seguendo uno schema grammaticale comune ma con le 'sfumature' specifiche delle varie province... giusto?
Concordo pienamente! La grande varietà delle parlate locali che abbiamo in Sicilia è una meravigliosa fonte di arricchimento per tutti.
Re: Regole di scrittura
MA CHI SICILIANU STAI PARRANNU?
Tutti quanti voi certamente saprete che, date le innumerevoli dominazioni subìte dai nostri cari predecessori, anche il nostro dialetto, (nella provincia di Messina ormai da tempo annacquato nella dizione corrente dei giovani da influssi modernisti italianeggianti), si è da sempre suddiviso per sottoterritori, che siano Province, Comuni e perfino quartieri.
Già per colpa degli influssi Siculi e Sicani, Greci, Latini, Arabi, Normanni, Angioini, Spagnoli...
La foglia a Roccalumera la chiamiamo "fogghia" ma (nell'entroterra jonico è detta anche "pampina". E che dire del fazzoletto da naso, che l'influsso Sicano ci avrebbe restituito come "muccatùri"? Solo un altro esempio: la lumaca che io ho sempre nominato come "bavalaciu", pare che, di derivazione araba... venga ancora detta "babalùci".
Da uno studio approfondito di un professore di mia conoscenza, l'intera Sicilia è stata censita storicamente e territorialmente per ceppi dialettali, con sorprese alquanto spettacolari fra un Trapanese ed un Catanese, fra un Siracusano ed un... Messinese.
Leggere per intero i grossi volumi che compongono tale censimento sarebbe veramente arduo... ma meraviglioso!
Tutti quanti voi certamente saprete che, date le innumerevoli dominazioni subìte dai nostri cari predecessori, anche il nostro dialetto, (nella provincia di Messina ormai da tempo annacquato nella dizione corrente dei giovani da influssi modernisti italianeggianti), si è da sempre suddiviso per sottoterritori, che siano Province, Comuni e perfino quartieri.
Già per colpa degli influssi Siculi e Sicani, Greci, Latini, Arabi, Normanni, Angioini, Spagnoli...
La foglia a Roccalumera la chiamiamo "fogghia" ma (nell'entroterra jonico è detta anche "pampina". E che dire del fazzoletto da naso, che l'influsso Sicano ci avrebbe restituito come "muccatùri"? Solo un altro esempio: la lumaca che io ho sempre nominato come "bavalaciu", pare che, di derivazione araba... venga ancora detta "babalùci".
Da uno studio approfondito di un professore di mia conoscenza, l'intera Sicilia è stata censita storicamente e territorialmente per ceppi dialettali, con sorprese alquanto spettacolari fra un Trapanese ed un Catanese, fra un Siracusano ed un... Messinese.
Leggere per intero i grossi volumi che compongono tale censimento sarebbe veramente arduo... ma meraviglioso!
Re: Regole di scrittura
dicci quali sono questi grossi volumi ... e cmq questo Forum, ha lo scopo di venire incontro a tutti coloro che non possono permettersi di approvigionarsi di tutti i dizionari e le enciclopedie esistenti, e pertanto richiede con lo scambio di conoscenze di potere giungere a simile o vicina conoscenza ...
Re: Regole di scrittura
Giovanni BonarRIGO ha scritto:MA CHI SICILIANU STAI PARRANNU?
!
Ma pirchì non mi capisti? ... Spieghimni tu chiddu ca non va beni :-))
[Topic Lingua Siciliana]
Re: Regole di scrittura
Admin ha scritto:Giovanni BonarRIGO ha scritto:MA CHI SICILIANU STAI PARRANNU?
Ma pirchì non mi capisti? ... Spieghimni tu chiddu ca non va beni :-))
[Topic Lingua Siciliana]
Admin,
non intendevo dire che ci sia qualcosa che non va bene, anzi.
Intendevo precisare che, anche il siciliano vero non è "la lingua" della Sicilia, ma "un insieme di dialetti".
Tuttavia, io sono orgoglioso delle mie radici siciliane e del bagaglio storico culturale che i miei avi mi hanno tramandato.
Proporio per questo, se qualcuno dei forumisti (come mi capitò a Trapani e a Favara qualche annetto fa), mi dicesse: "non canusciu ddà palora", io sarei felice di spiegarla e di fare la stessa cosa ogni qual volta si presentasse a me un termine siculo sconosciuto.
U sapiti vui frati mèi siciliani,
chi quannu parràmu nui cuntamu a storia?
Basta ruspigghiari a memoria,
e 'nchiuti ddà finestra chi tràsi bbòria.
Nui, schizzamu in Grecu, nnì llurdamu in Latinu,
nnì sciarriamu in Arabu e travagghiamu in Francisi.
iè ssi rubbàmu, lu facemu in... Spagnulìsi.
Ma nui semu la genti di Sicilia, chidda cu còri 'mmanu,
semu la genti ginirusa, a Missìna iè 'ppuru a Raùsa!
Re: Regole di scrittura
Con la "corrente dei fonografi" si 'mbastardiu puru 'a lingua siciliana che alla corte dello "Stupor mundi" si era unificata in una sorta di linguaggio (oserei dire) nazionale, tenendo ben presente le influenze delle culture: greca, latina, araba,ebraica del tempo.
Fogghia = foglia, è lingua siciliana.
Pampina è italiano;
infatti, pampini si chiamano le foglie della vite.
Un caro abbraccio, Pino.
Fogghia = foglia, è lingua siciliana.
Pampina è italiano;
infatti, pampini si chiamano le foglie della vite.
Un caro abbraccio, Pino.
Giuseppe Sammartano- bazzicaturi
Re: Regole di scrittura
"dicci quali sono questi grossi volumi"
Stimato Giovanni BonarRIGO, saresti così gentile da citarci la bibliografia di questi "grossi volumi". il fatto è che sono un avido lettore di libri sulla Sicilia...
Te ne sarei molto grato
Stimato Giovanni BonarRIGO, saresti così gentile da citarci la bibliografia di questi "grossi volumi". il fatto è che sono un avido lettore di libri sulla Sicilia...
Te ne sarei molto grato
Ospite- Ospite
Re: Regole di scrittura
Giovanni BonarRIGO ha scritto:
Intendevo precisare che, anche il siciliano vero non è "la lingua" della Sicilia, ma "un insieme di dialetti".
..........................................................
U sapiti vui frati mèi siciliani,
chi quannu parràmu nui cuntamu a storia?
Basta ruspigghiari a memoria,
e 'nchiuti ddà finestra chi tràsi bbòria.
Nui, schizzamu in Grecu, nnì llurdamu in Latinu,
nnì sciarriamu in Arabu e travagghiamu in Francisi.
iè ssi rubbàmu, lu facemu in... Spagnulìsi.
Ma nui semu la genti di Sicilia, chidda cu còri 'mmanu,
semu la genti ginirusa, a Missìna iè 'ppuru a Raùsa!
Ciao Giovanni ...restando sempre in attesa dei tuoi consigli bibliografici, volevo chiederti se l'hai riscontrato in questi libri da te consultati che il siciliano è un insieme di dialetti ...
purtroppo devo constatare che non hai letto il Forum alla "Sezione Lingua siciliana", dove in più parti è spiegato che la Lingua ha una grammatica e una scrittura sua particolare ed esula in maniera categorica dal fonetismo!!!
http://artevizzari.italianoforum.com/lingua-siciliana-f4/cchiu-chiu-t666.htm
In Sicilia ci sono però e giustamente come tu dici, un insieme di dialetti e decisamente molti più di nove (le province) perchè ogni zona ha un suo idioma!!! E sono tutti dialetti che si basano sul fonetismo ... tu ad esempio scrivi prettamente in dialetto e sei lontano dalla LINGUA SICILIANA, che a me pare, guardando come scrivi che tu non conosca ... ma mi posso anche sbagliare eh ... correggimi tu :-))
ad esempio (ho quotato il tuo brano) fai largo uso della doppia consonante ad inizio di parole :
ddà - ssi - 'ppuru ( perchè elidi? E cosa?) - còri 'mmanu = in mano, andrebbe scritto in LINGUA SICILIANA "'nta la manu" ... tu hai scritto per 'come parliamo noi messinesi' e quindi foneticamente ed in DIALETTO ... non in LINGUA ...
La LINGUA SICILIANA è esistita e continua ad esistere ... ciò che è andata smarrita è la CONOSCENZA :-((
sempre da quelle mie scarse cognizioni che mi sono formata ultimamente, poichè non ho nessuna pretesa di ritenermi una 'storica affidabile' ... ma in questo Forum ci sono molti poeti quotati per dire la loro in maniera colta e appropriata!
Re: Regole di scrittura
Admin ha scritto:
ddà - ssi - 'ppuru ( perchè elidi? E cosa?) - còri 'mmanu = in mano, andrebbe scritto in LINGUA SICILIANA "'nta la manu" ... tu hai scritto per 'come parliamo noi messinesi' e quindi foneticamente ed in DIALETTO ... non in LINGUA ...
http://artevizzari.italianoforum.com/lingua-siciliana-f4/cchiu-chiu-t666.htm
Re: Regole di scrittura
Giovanni BonarRIGO ha scritto:.
Leggere per intero i grossi volumi che compongono tale censimento sarebbe veramente arduo... ma meraviglioso!
Ahimè siamo ancora senza una delucidazione bibliografica :-(
Re: Regole di scrittura
Antonino Magrì ha scritto:Cara Flavia, io ti posso esternare la mia corrente di pensiero, compresa delle mie riflessioni e di vent'anni di studi specifici; ma essa cozzerà con altre correnti di pensiero, e fin quando le varie correnti non si confronteranno fra di loro decidendo collettivamente una linea guida stabile per tutti, la babele delle parlate locali non finirà mai e il siciliano non avrà posto nelle scuole.
ci sono novità di confronto incentivate da te? Oppure ti sei rassegnato? :-)
Re: Regole di scrittura
Cara Flavia, non mi sono rassegnato per niente! ma debbo rimandare tutti gli impegni al prossimo anno, poiché ne ho così tanti che... non sacciu unni m'haju a spàrtiri :b6:
Re: Regole di scrittura
Antonino Magrì ha scritto:Cara Flavia, non mi sono rassegnato per niente! ma debbo rimandare tutti gli impegni al prossimo anno, poiché ne ho così tanti che... non sacciu unni m'haju a spàrtiri :b6:
Ninni questo forum ti aspetta sempre per rinascere ... in tutto questo tempo mi sono resa sempre più conto che sei colui che conosce il siciliano meglio di tutti :-) ...
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