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Il pronome SOCCU
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FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: LINGUA SICILIANA :: Dubbi su come scrivere il siciliano
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Il pronome SOCCU
AlfonsoLaLicata ha scritto:va viri ‘nzo cchi parunu,
Alfonso La Licata
questa parola, la riscontro sempre in poeti del palermitano o del trapanese, benchè abbia più volte chiesto il suo significato, lo dimentico, poichè è molto lontano dal mio messinese (inesistente!?!?) .... in Alfonso lo ritrovo questo termine scisso in due .... forse analizzandone l'etimologia potrei capirne di più? Da dove deriva? ... Cosa vuol dire? Quandi modi di usarlo ci sono ?!?
Grazie :-))
Ultima modifica di Flavia Vizzari il Lun 18 Lug 2016 - 10:12 - modificato 1 volta.
n zoccu
Usannu frasi comuni sarà ch'è chiù façili capiri soccu significa a parola SOCCU.
A prima vista parissi ca si putissi usari u pronomi chi:
- chi bboi? Sock'è chi bboi? Soccu voi?
E difatti è un modu pi řinfurzari a dumanna.
- N zoccu si spiçializzatu?
Kà si viri l'usu propriu pronominali ra parola. Si s'aissi a scriviri n modu analiticu avissimu a scriviri:
- N ki kosa sì spiçializzatu?
A prima vista parissi ca si putissi usari u pronomi chi:
- chi bboi? Sock'è chi bboi? Soccu voi?
E difatti è un modu pi řinfurzari a dumanna.
- N zoccu si spiçializzatu?
Kà si viri l'usu propriu pronominali ra parola. Si s'aissi a scriviri n modu analiticu avissimu a scriviri:
- N ki kosa sì spiçializzatu?
Re: Il pronome SOCCU
Ciao Andrea ... meno male che sei arrivato tu, che qui c'è un mortorio unico sul tema :-))
da a N zoccu - N chi cosa mi pare ci sia un passaggio molto differente
in breve cosa diviene zoccu o soccu? ...
Noi a Messina diciamo
Nta chi cosa, nta quali cosa, chi cosa voi?
da a N zoccu - N chi cosa mi pare ci sia un passaggio molto differente
in breve cosa diviene zoccu o soccu? ...
Noi a Messina diciamo
Nta chi cosa, nta quali cosa, chi cosa voi?
Re: Il pronome SOCCU
'nzoccu : nel senso di ciò,cosa, quello
[ 'Nzoccu mi dissi nun ti lu pozzu diri = Non posso dirti ciò (quello) che mi ha detto ]
Se ne era già parlato tempo fa qui :
http://artevizzari.italianoforum.com/i-dialetti-siciliani-f48/proviamo-provate-a-tradurla-t125-15.htm
[ 'Nzoccu mi dissi nun ti lu pozzu diri = Non posso dirti ciò (quello) che mi ha detto ]
Se ne era già parlato tempo fa qui :
http://artevizzari.italianoforum.com/i-dialetti-siciliani-f48/proviamo-provate-a-tradurla-t125-15.htm
Re: Il pronome SOCCU
La parola soccu o 'nzoccu, deriva dal francese CE QUE e si tratta di un IDIOTISMO che col tempo la diverse pronuncie Hanno trasformato in SOCCU E 'NZOCCU.
GIUSEPPE GERBINO- bazzicaturi
'nzo ccu 'nzo cchi
Carissimi tutti,
mi sono accorto soltanto adesso del quesito che avevo suscitato, quindi arrivo in ritardo nel significarne il senso, ma mi pare che ne sia stato abbondantemente precisato il senso linguistico semantico nonché l'etimo di partenza. Alla prossima. Saluti e grazie per l'attenzione prestata ai miei versi.
mi sono accorto soltanto adesso del quesito che avevo suscitato, quindi arrivo in ritardo nel significarne il senso, ma mi pare che ne sia stato abbondantemente precisato il senso linguistico semantico nonché l'etimo di partenza. Alla prossima. Saluti e grazie per l'attenzione prestata ai miei versi.
alfonso.- Ospite
'nzo ccu 'nzo cchi
Carissimi tutti,
mi sono accorto soltanto adesso del quesito che avevo suscitato nei versi di una mia poesia. Arrivo quindi in ritardo nel significarne il senso, anche se, mi pare, che ne sia stato abbondantemente precisato il senso linguistico semantico nonché l'etimo. Alla prossima. Saluti e grazie per l'attenzione.
mi sono accorto soltanto adesso del quesito che avevo suscitato nei versi di una mia poesia. Arrivo quindi in ritardo nel significarne il senso, anche se, mi pare, che ne sia stato abbondantemente precisato il senso linguistico semantico nonché l'etimo. Alla prossima. Saluti e grazie per l'attenzione.
alfonso.- Ospite
N Zoccu
La parola Nzoccu non esiste. Esiste invece 'Soccu':
- che cosa hai toccato? Soccu tuccasti?
Se i siciliani dicono 'In che cosa ti sei andato a sporcare?', allora la 'N' fa mutare la S in Z. ma la N non
è attaccata alla parola appresso:
- In che cosa ti sei invischiato?
- N Zoccu t'jisti a mpelagari?
- che cosa hai toccato? Soccu tuccasti?
Se i siciliani dicono 'In che cosa ti sei andato a sporcare?', allora la 'N' fa mutare la S in Z. ma la N non
è attaccata alla parola appresso:
- In che cosa ti sei invischiato?
- N Zoccu t'jisti a mpelagari?
Re: Il pronome SOCCU
sì andrea, lo so che si scrive staccata e se devo dire la mia, anche secondo me la parola corretta è "SOCCU".
però nel catanese usano NZOCCU o 'N ZOCCU oppure 'NZOCCU; perciò non possiamo dire che non esiste (almeno io non posso permettermelo).
mi sembra strano che proprio tu che sei per il fonografismo, poi vai a criticare una parola che viene scritta così come la pronunciano i suoi parlanti.
comunque, il punto -in questo argomento- non era la scrittura corretta della parola, ma la provenienza.
però nel catanese usano NZOCCU o 'N ZOCCU oppure 'NZOCCU; perciò non possiamo dire che non esiste (almeno io non posso permettermelo).
mi sembra strano che proprio tu che sei per il fonografismo, poi vai a criticare una parola che viene scritta così come la pronunciano i suoi parlanti.
comunque, il punto -in questo argomento- non era la scrittura corretta della parola, ma la provenienza.
GIUSEPPE GERBINO- bazzicaturi
Re: Il pronome SOCCU
Soccu, zoccu, Nzoccu;
avverbio proveniente dal siciliano antico "zò" e dal siciliano moderno "chi" che in italiano suona: ciò che,
oppure dallo spagnolo "lo que" o dal francese "ce que".
La forma grammaticale per scrivere nsoccu è: 'n soccu, ma nel tempo ha perso prima l'aferesi (ritenendola sottintesa) e dopo la N è stata unita alla S, scrivendolo poi foneticamente in "nzoccu" come la parola " Pinseri che molti scrivono per come si pronuncia e cioè Pinzeri" e molti vocabolari ormai la scrivono con la Z, ma è ritenuta corretta in entrambi i casi.
Daltronde molte parole ormai si scrivono: npocu, ntettu, npalluni, ntilligenti (in fonetico la G si pronuncia doppia) e tantissime altre parole accettate in questa forma di scrittura.
N zoccu t'jisti a mpelagari?
Lessicamente , credo, che suoni male, nel catanese diciamo:
"Unni ti jisti a mpelagari?" (la J non si apostrofa, o si?)
"Qualsiasi cosa" è diventato:
originariamente; "soccu è è", poi "soccu edè"/ "zoccu egghè"
quindi vedi nelle varie province come cambia il fonetico pur avendo la stessa radice?
Il discorso è lungo e c'è moltissimo su cui discutere.
Un caro saluto a tutti, Pino.
avverbio proveniente dal siciliano antico "zò" e dal siciliano moderno "chi" che in italiano suona: ciò che,
oppure dallo spagnolo "lo que" o dal francese "ce que".
La forma grammaticale per scrivere nsoccu è: 'n soccu, ma nel tempo ha perso prima l'aferesi (ritenendola sottintesa) e dopo la N è stata unita alla S, scrivendolo poi foneticamente in "nzoccu" come la parola " Pinseri che molti scrivono per come si pronuncia e cioè Pinzeri" e molti vocabolari ormai la scrivono con la Z, ma è ritenuta corretta in entrambi i casi.
Daltronde molte parole ormai si scrivono: npocu, ntettu, npalluni, ntilligenti (in fonetico la G si pronuncia doppia) e tantissime altre parole accettate in questa forma di scrittura.
N zoccu t'jisti a mpelagari?
Lessicamente , credo, che suoni male, nel catanese diciamo:
"Unni ti jisti a mpelagari?" (la J non si apostrofa, o si?)
"Qualsiasi cosa" è diventato:
originariamente; "soccu è è", poi "soccu edè"/ "zoccu egghè"
quindi vedi nelle varie province come cambia il fonetico pur avendo la stessa radice?
Il discorso è lungo e c'è moltissimo su cui discutere.
Un caro saluto a tutti, Pino.
argoment- Ospite
Re: Il pronome SOCCU
deduco dai vostri commenti che questo ciò che è arrivato a scriversi zoccu... per dei processi influenzati dal fonetismo ... quindi ritengo che i messinesi non si sono persi nulla a non conoscere questo termine (concedetemi) INVENTATO!!!!
ma passiamo a CIO' ovvero ZO
perchè ciò si traduce zò ??? Come si arriva a questa traduzione?
Grazie!
ma passiamo a CIO' ovvero ZO
perchè ciò si traduce zò ??? Come si arriva a questa traduzione?
Grazie!
Re: Il pronome SOCCU
Gero Miceli ha scritto:'nzoccu : nel senso di ciò,cosa, quello
[ 'Nzoccu mi dissi nun ti lu pozzu diri = Non posso dirti ciò (quello) che mi ha detto ]
Se ne era già parlato tempo fa qui :
http://artevizzari.italianoforum.com/i-dialetti-siciliani-f48/proviamo-provate-a-tradurla-t125-15.htm
Qui dove? ...
Re: Il pronome SOCCU
Non possiamo sostenere che ZOCCU sia parola inventata perché esiste in molti modi di dire di diversi dialetti siciliani.
Io ritengo attendibile l'etimo francese proposto, ma senza andare lontano pensiamo al latino. ECCE HOC, ecco questo, proprio questa cosa qui... da cui viene il nostro "ciò" per modificazioni dovute a leggi di evoluzione fonetica. L'alternanza ZOCCU e SOCCU secondo me va vista nell'ottica della pronuncia diversa a seconda del territorio.
Io ritengo attendibile l'etimo francese proposto, ma senza andare lontano pensiamo al latino. ECCE HOC, ecco questo, proprio questa cosa qui... da cui viene il nostro "ciò" per modificazioni dovute a leggi di evoluzione fonetica. L'alternanza ZOCCU e SOCCU secondo me va vista nell'ottica della pronuncia diversa a seconda del territorio.
Re: Il pronome SOCCU
Maria Lucia Riccioli ha scritto: No per modificazioni dovute a leggi di evoluzione fonetica.
quali sono queste modificazioni? Quali queste leggi?
Perchè citi il fonetismo se si è appurato che la Lingua si basa sull'etimologia della parola?
----------------------
Maria Lucia Riccioli ha scritto:
L'alternanza ZOCCU e SOCCU secondo me va vista nell'ottica della pronuncia diversa a seconda del territorio.
Appunto la pronuncia non implica diversità di scrittura ... quindi se è vero che soccu non è di derivazione fonetica, credo che zoccu sia da scartare ... così come pinzeru ecc.
Re: Il pronome SOCCU
Io ho scritto sempre ZOCCU perché a Siracusa e provincia l'ho sempre sentito pronunciare così, anzi con l'iniziale raddoppiata: ZZOCCU. Mi sembrerebbe assurdo quindi scriverlo SOCCU.
Pensiamo a DDOCU = lì. Il palermitano dice DDUOICU, c'è chi pronuncia DDUOCU. Perché uniformare e togliere la patina locale?
Le leggi fonetiche esistono e in varie zone dell'isola molte parole hanno subito un'evoluzione differente. Pensiamo a più, detto CCHIù, CCHIUI, CCIù, CCIUI...
Pensiamo a DDOCU = lì. Il palermitano dice DDUOICU, c'è chi pronuncia DDUOCU. Perché uniformare e togliere la patina locale?
Le leggi fonetiche esistono e in varie zone dell'isola molte parole hanno subito un'evoluzione differente. Pensiamo a più, detto CCHIù, CCHIUI, CCIù, CCIUI...
Re: Il pronome SOCCU
Mi pare che alcuni fautori e fautrici della lingua siciliana, a volte pongono dei dubbi sull'esigenza di una unificazione o uniformazione nella grammatica e nel vocabolario della nostra "lingua scritta".
Non so se il caso della nostra amica (se mi permette di usare questa espressione) Maria Lucia Riccioli, quando scrive "Perché uniformare e togliere la patina locale?"
Vorrei ricordare a tutti gli amici che tale preoccupazione non ha motivo di esistere, semplicemente perché l'unificazione, mentre crea i presupposti linguistici indispensabili per normalizzare una lingua scritta e farla riconoscere ufficialmente come tale, non elimina la libertà di parlare o di scrivere nelle "forme dialettali" (palermitana, catanese, siracusana, ecc.) che continuano a coesistere e - direi - a dialogare (influenzandosi e arricchendosi reciprocamente) con la lingua siciliana...
Almeno questo è quello che io credo si stia proponendo da più parti e che la lingua scritta unificata di tutta la Sicilia dovrebbe somigliare un poco a tutti i dialetti che hanno le stesse radici culturali nella nostra isola; ma non dovrebbe identificarsi con nessuno di essi.
Io penso che il discorso per la libertà dei dialetti dovrebbe essere comunque salvaguardato, anche nell'interesse della stessa lingua unificata, che dai dialetti continuerebbe a ricevere linfa vitale.
Speriamo che si riesca a eleggere, tra tutti gli scrittori siciliani, un comitato di linguisti siciliani di prestigio, che si prenda cura, non solo di proporre una autorevole lingua unificata, ma proponga anche i necessari aggiornamenti periodici che potrebbero incorporare alcuni dei vocaboli e delle nuove forme, tra quelle che dovessero risultare via via più parlate in tutta la Sicilia...
Non so se il caso della nostra amica (se mi permette di usare questa espressione) Maria Lucia Riccioli, quando scrive "Perché uniformare e togliere la patina locale?"
Vorrei ricordare a tutti gli amici che tale preoccupazione non ha motivo di esistere, semplicemente perché l'unificazione, mentre crea i presupposti linguistici indispensabili per normalizzare una lingua scritta e farla riconoscere ufficialmente come tale, non elimina la libertà di parlare o di scrivere nelle "forme dialettali" (palermitana, catanese, siracusana, ecc.) che continuano a coesistere e - direi - a dialogare (influenzandosi e arricchendosi reciprocamente) con la lingua siciliana...
Almeno questo è quello che io credo si stia proponendo da più parti e che la lingua scritta unificata di tutta la Sicilia dovrebbe somigliare un poco a tutti i dialetti che hanno le stesse radici culturali nella nostra isola; ma non dovrebbe identificarsi con nessuno di essi.
Io penso che il discorso per la libertà dei dialetti dovrebbe essere comunque salvaguardato, anche nell'interesse della stessa lingua unificata, che dai dialetti continuerebbe a ricevere linfa vitale.
Speriamo che si riesca a eleggere, tra tutti gli scrittori siciliani, un comitato di linguisti siciliani di prestigio, che si prenda cura, non solo di proporre una autorevole lingua unificata, ma proponga anche i necessari aggiornamenti periodici che potrebbero incorporare alcuni dei vocaboli e delle nuove forme, tra quelle che dovessero risultare via via più parlate in tutta la Sicilia...
Ospite- Ospite
Re: Il pronome SOCCU
Per me è motivo di pregio essere amica dei frequentatori di questo forum... e ringrazio Nicola Comunale.
Più che di timore si tratta di una perplessità: esiste veramente la lingua siciliana? A che punto sono gli studi di linguisti e dialettologi?
Un esempio: Camilleri ha creato un proprio personalissimo pastiche di lingua e dialetto, dialetto che non coincide con l'agrigentino o con quello di Porto Empedocle in particolare, ma che trae forza ed espressività da molte parlate siciliane locali differenti. Lo potremmo chiamare un idioletto, una forma personale di espressione linguistica.
Ma ripeto e mi domando: esiste la lingua siciliana? O il problema è quello di una corretta trascrizione?
Ringrazio tutti coloro che mi aiuteranno a dissipare queste mie perplessità.
E ribadisco le mie scelte poetiche, che vanno nel segno di una patina linguistica il più possibile autoctona.
Più che di timore si tratta di una perplessità: esiste veramente la lingua siciliana? A che punto sono gli studi di linguisti e dialettologi?
Un esempio: Camilleri ha creato un proprio personalissimo pastiche di lingua e dialetto, dialetto che non coincide con l'agrigentino o con quello di Porto Empedocle in particolare, ma che trae forza ed espressività da molte parlate siciliane locali differenti. Lo potremmo chiamare un idioletto, una forma personale di espressione linguistica.
Ma ripeto e mi domando: esiste la lingua siciliana? O il problema è quello di una corretta trascrizione?
Ringrazio tutti coloro che mi aiuteranno a dissipare queste mie perplessità.
E ribadisco le mie scelte poetiche, che vanno nel segno di una patina linguistica il più possibile autoctona.
Re: Il pronome SOCCU
Forse non abbiamo chiarito bene di cosa parliamo: La consonante S dopo la N diventa Z (dolce).
Se dico - Soccu voi?- quando succede, e succede una sola volta, che c'è la N davanti la S diventa Z: 'N zoccu cunzisti sta cosa?
Ma questo non solo con la parola Soccu, ma sempre: Senzu, 'N Zenzu; Sì o nun Zì stancu? (sei o non sei stanco?).
ecc. ...
Se dico - Soccu voi?- quando succede, e succede una sola volta, che c'è la N davanti la S diventa Z: 'N zoccu cunzisti sta cosa?
Ma questo non solo con la parola Soccu, ma sempre: Senzu, 'N Zenzu; Sì o nun Zì stancu? (sei o non sei stanco?).
ecc. ...
Re: Il pronome SOCCU
La Lingua siciliana è esistita ed ancora esiste, ovviamente non è da ricercarla nel linguaggio inventato da Andrea Camilleri, autore da distinguere dallo studioso della Lingua Salvatore Camilleri.
Questo Forum ricerca un giusto modo per scrivere la Lingua siciliana, traendo spunto dall'origine etimologica dei termini e non perdendosi alle sfumature della varie pronunce che non potrebbero mai e poi mai essere unificate per tutta l'isola.
Gli studiosi e i Linguisti di oggi, si limitano a diffondere lo studio storico della Lingua e hanno superato da un pezzo le difficoltà che ci poniamo noi poeti che vogliamo scriverla questa Lingua e non soltanto studiarla.
Questo Forum ricerca un giusto modo per scrivere la Lingua siciliana, traendo spunto dall'origine etimologica dei termini e non perdendosi alle sfumature della varie pronunce che non potrebbero mai e poi mai essere unificate per tutta l'isola.
Gli studiosi e i Linguisti di oggi, si limitano a diffondere lo studio storico della Lingua e hanno superato da un pezzo le difficoltà che ci poniamo noi poeti che vogliamo scriverla questa Lingua e non soltanto studiarla.
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