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L'imprimitura
3 partecipanti
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L'imprimitura
" Di seguito alcune foto per le varie fasi di imprimitura, queste riguardano la preparazione della tela sul telaio e relativa prima mano isolante, si tratta di colla vinilica un cucchiaio in due bicchieri d'acqua e mescolati con frullino a immersione!
Si usa un vecchio pennello e il tutto va spennellato su entrambe le facciate!... " M.G.
Si usa un vecchio pennello e il tutto va spennellato su entrambe le facciate!... " M.G.
Re: L'imprimitura
benissimo! è così che io imprimo le mie tele, dopo aver preparato la canapa sul telaio, passo poi una mano di questo impasto, e poi una seconda quando il primo è quasi asciutto, si lascia asciugare.
dopo preparo l imprimitura vera e propria composta da due bicchieri di calce idrata, un bicchiere d'acqua e due cucchiai di colla vinilica. Si passa su entrambe le facciate della tela in modo da ricoprire la trama, ma nn troppo, una volta asciutta , si da una seconda mano, e si lascia asciugare in modo orizzontale. Dopo un paio di giorni metto a bagno in un contenitore di vetro abbastanza capiente, un bicchiere da caffè, per sette di acqua, di colla perlina, che riscaldata a bagnomaria, passo calda sulla tela anche sul retro. si fa asciugare ben bene e se ne ripassa un altra mano, dopodichè la tela è utilizzabile per dipingervi nei modi che + si desidera! buon lavoro e divertimento a tutti!!!
dopo preparo l imprimitura vera e propria composta da due bicchieri di calce idrata, un bicchiere d'acqua e due cucchiai di colla vinilica. Si passa su entrambe le facciate della tela in modo da ricoprire la trama, ma nn troppo, una volta asciutta , si da una seconda mano, e si lascia asciugare in modo orizzontale. Dopo un paio di giorni metto a bagno in un contenitore di vetro abbastanza capiente, un bicchiere da caffè, per sette di acqua, di colla perlina, che riscaldata a bagnomaria, passo calda sulla tela anche sul retro. si fa asciugare ben bene e se ne ripassa un altra mano, dopodichè la tela è utilizzabile per dipingervi nei modi che + si desidera! buon lavoro e divertimento a tutti!!!
marcella76- nutrìcu
Re: L'imprimitura
allora ci vogliono colla vinilica e colla perlina, più calce idrata ...
puoi dirci meglio le caratteristiche di questi tre componenti e la differenza finale, sia come resa da piano di lavoro che come durabilità nel tempo, della tela così preparata rispetto alle normali tele che si acquistano nei negozi d'Arte?
Grazie
puoi dirci meglio le caratteristiche di questi tre componenti e la differenza finale, sia come resa da piano di lavoro che come durabilità nel tempo, della tela così preparata rispetto alle normali tele che si acquistano nei negozi d'Arte?
Grazie
Re: L'imprimitura
va da se flavia , che tutto il lavoro è molto + spesso delle normali tele acquistate nei negozi di belle arti , il che per me che adoro la materia allo stato grezzo è un ottimo risultato, certo nn è adatto questo fondo, per lavori di precisione, poichè la yuta essendo grezza e con molti rilievi e sporgenze lascia intravedere tutto da sotto il dipinto, allora per quei lavori direi che conviene utilizzare l imprimitura classica con colla di coniglio e gesso di bologna, ma per le tecniche moderne direi che questa va benissimo!! per quanto riguarda la differenza tra colla di coniglio classica e colla vinilica, è scontato che tutto ha un asciugatura + veloce dell antica colla,la calce al posto del gesso perchè si guasta meno con l ultilizzo della colla vinilica, e la colla perlina è molto + facile da reperire in una comune ferramenta rispetto a quella di coniglio, molto + cara e delicata, poi ognuno provandola deciderà se rendere questa base + o meno densa, ma questo viene solo con un pò di esperienza. per quanto riguarda la durata nn ho trovato problemi dopo l esecuzione dei quadri. direi che tiene bene, ma nn sottovalutate la tiratura della tela sul telaio, è una fase fondamentale.
marcella76- nutrìcu
Re: L'imprimitura
Un buon argomento utile per i pittori, complimenti per l'idea e per le artiste intervenute...
Comunque anch'io mi associo all'iniziativa con spirito di collaborazione ed aggiungo alcuni dati che ho potuto studiare e sperimentare durante la mia tesi dottorale, nell'università di Granada...
In Spagna negli ultimi 25 anni sono stati pubblicati alcuni libri di tecniche artistiche molto interessanti e abbiamo avuto la possibilità di approfondire alcune conoscenze sopratutto di natura chimica che in Italia, ai tempi in cui ero studente a Brera non si degnavano della benché minima attenzione ;-)
Il trattato più interessante, che io ho letto in spagnolo (lo cito per dare la possibilità di cercarlo in lingua italiana), è "The artist's handbook of materials and techniques" di Ralph Mayer...
Vi cito alcuni consigli di questo autore che mi trovano d'accordo, perchè li considero logici e ragionevoli.
Mayer prima di tutto scrive che è meglio usare come tela il lino, forte... Per la sua resistenza, ed elasticità, inoltre la sua trama non influisce quasi per niente sulla pittura e qli effetti che si vogliono ottenere restano liberi dai condizionamenti del tessuto.
Per quanto riguarda l,imprimitura, riassumo i seguenti punti:
1) Bisogna tendere bene la tela fissandola sul telaio;
2) Poi, si deve stendere una mano di colla per isolare il tessuto dalla pittura all'olio, però si deve dare una cappa fina, ma sufficiente per proteggere il tessuto... Gli esperti hanno comprovato che l'olio a contatto diretto del tessuto tende a deteriorarne la fibra. La colla che si consiglia è quella di pelle di coniglio (come giustamente ha scritto Marcella) sciolta a bagno maria, 50 g. circa per ogni litro d'acqua... (Attenzione! Se la cappa è grossa, la continua carica e scarica dell'umidità ambientale provoca la desquamazione della colla sotto la cappa di pittura e si mette in pericolo la sua adesione alla tela);
3) Dopo la prima cappa di colla, quando sia perfettamente asciutta, si consiglia di stendere sul davanti e sul di dietro della tela una soluzione di formaldeide al 4 % (chiamata anche formalina) per dare una buona protezione contro l'umidità...
4) Dopo la prima cappa di colla e quella del formaldeide, si stende un'altra cappa (imprimitura bianca) con una base oleosa, con 500g. di bianco di piombo (carbonato basico di piombo) all'olio di lino (chiamato anche albayalde), diluito con 90 cc. di essenza di trementina; si applica con una pennellessa chiudendo tutti i pori del tessuto, però la cappa deve essere anch'essa fina... Per passare una seconda cappa fina, è opportuno, prima, lasciare seccare la cappa anteriore e ripassare quest'ultima con una carta vetrata molto fina...
5) Mayer NON consiglia l'uso del gesso, tempera, caseina o altra materia che seccandosi formi una cappa poco elastica... Gli esperti sono d'accordo nel considerare insufficiente la flessibilità della caseina, del gouache e delle altre pitture con agglutinanti acquosi... e il gesso non da sufficiente protezione rispetto all'umidità che penetra dal retro della tela...
Bene, con questo credo che ci siano sufficienti elementi per una buona imprimitura... Comunque l'alternativa passa per comprare una tela già preparata (di buona qualità) e fissarla a un buon telaio...
In ogni caso questi dati sono validi, finché non ne arrivano altri più credibili, naturalmente ;-)
Sul telaio e sul modo di tendere la tela, si possono scrivere altre cose interessanti, non vi pare?
;-)
Comunque anch'io mi associo all'iniziativa con spirito di collaborazione ed aggiungo alcuni dati che ho potuto studiare e sperimentare durante la mia tesi dottorale, nell'università di Granada...
In Spagna negli ultimi 25 anni sono stati pubblicati alcuni libri di tecniche artistiche molto interessanti e abbiamo avuto la possibilità di approfondire alcune conoscenze sopratutto di natura chimica che in Italia, ai tempi in cui ero studente a Brera non si degnavano della benché minima attenzione ;-)
Il trattato più interessante, che io ho letto in spagnolo (lo cito per dare la possibilità di cercarlo in lingua italiana), è "The artist's handbook of materials and techniques" di Ralph Mayer...
Vi cito alcuni consigli di questo autore che mi trovano d'accordo, perchè li considero logici e ragionevoli.
Mayer prima di tutto scrive che è meglio usare come tela il lino, forte... Per la sua resistenza, ed elasticità, inoltre la sua trama non influisce quasi per niente sulla pittura e qli effetti che si vogliono ottenere restano liberi dai condizionamenti del tessuto.
Per quanto riguarda l,imprimitura, riassumo i seguenti punti:
1) Bisogna tendere bene la tela fissandola sul telaio;
2) Poi, si deve stendere una mano di colla per isolare il tessuto dalla pittura all'olio, però si deve dare una cappa fina, ma sufficiente per proteggere il tessuto... Gli esperti hanno comprovato che l'olio a contatto diretto del tessuto tende a deteriorarne la fibra. La colla che si consiglia è quella di pelle di coniglio (come giustamente ha scritto Marcella) sciolta a bagno maria, 50 g. circa per ogni litro d'acqua... (Attenzione! Se la cappa è grossa, la continua carica e scarica dell'umidità ambientale provoca la desquamazione della colla sotto la cappa di pittura e si mette in pericolo la sua adesione alla tela);
3) Dopo la prima cappa di colla, quando sia perfettamente asciutta, si consiglia di stendere sul davanti e sul di dietro della tela una soluzione di formaldeide al 4 % (chiamata anche formalina) per dare una buona protezione contro l'umidità...
4) Dopo la prima cappa di colla e quella del formaldeide, si stende un'altra cappa (imprimitura bianca) con una base oleosa, con 500g. di bianco di piombo (carbonato basico di piombo) all'olio di lino (chiamato anche albayalde), diluito con 90 cc. di essenza di trementina; si applica con una pennellessa chiudendo tutti i pori del tessuto, però la cappa deve essere anch'essa fina... Per passare una seconda cappa fina, è opportuno, prima, lasciare seccare la cappa anteriore e ripassare quest'ultima con una carta vetrata molto fina...
5) Mayer NON consiglia l'uso del gesso, tempera, caseina o altra materia che seccandosi formi una cappa poco elastica... Gli esperti sono d'accordo nel considerare insufficiente la flessibilità della caseina, del gouache e delle altre pitture con agglutinanti acquosi... e il gesso non da sufficiente protezione rispetto all'umidità che penetra dal retro della tela...
Bene, con questo credo che ci siano sufficienti elementi per una buona imprimitura... Comunque l'alternativa passa per comprare una tela già preparata (di buona qualità) e fissarla a un buon telaio...
In ogni caso questi dati sono validi, finché non ne arrivano altri più credibili, naturalmente ;-)
Sul telaio e sul modo di tendere la tela, si possono scrivere altre cose interessanti, non vi pare?
;-)
Ospite- Ospite
Re: L'imprimitura
ihhhii ... si mi pare, ma ... io già ho difficoltà a 'prendere i colori', se dovessi aspettare almeno tre giorni per prepararmi le basi quanto impiegherei prima di realizzare un dipinto ?!? ... Credo sia più che buona l'idea di formare un bel gruppetto di artisti che operino in uno stesso laboratorio, così magari si ha un incentivo in più per non demoralizzarsi in partenza :-))
credo possa essere interessante anche fare una analisi teorica sui colori, i loro pigmenti, mi pare che alcuni siano pure nocivi, e altri si deteriorano maggiormente col tempo al contatto della luce ...
aprite pure se avete da iniziare un nuovo argomento i nuovi topic in merito
chi si accingerà a realizzare queste imprimiture scriva pure qui di seguito le difficoltà o le positività incontrate ...
- Codice:
Sul telaio e sul modo di tendere la tela, si possono scrivere altre cose interessanti, non vi pare?
;-)
credo possa essere interessante anche fare una analisi teorica sui colori, i loro pigmenti, mi pare che alcuni siano pure nocivi, e altri si deteriorano maggiormente col tempo al contatto della luce ...
aprite pure se avete da iniziare un nuovo argomento i nuovi topic in merito
chi si accingerà a realizzare queste imprimiture scriva pure qui di seguito le difficoltà o le positività incontrate ...
Re: L'imprimitura
Sul telaio e sul modo di tendere la tela, si possono scrivere altre cose interessanti, non vi pare?
;-)
Purtroppo il tempo è tiranno, come recita un detto popolare... Senza contare la teoria generale della relatività del caro Albert Einstein che lo considerava come la quarta dimensione e che può rallentare e curvarsi... ;-)
Ma cerchiamo di rubare un poco di tempo al mio amico Nicola ;o))
Cominciamo dal telaio :-)
Il legno di cui deve essere fatto il telaio deve essere leggero e compatto, ma molto resistente e poco elastico...per resistere in modo stabila a la tensione della tela che deve restare tesa in modo uniforme su tutta la superficie del quadro.
Nella mia tesi (1996) ho ideato un tipo di telaio a tensione costante e regolabile, con delle molle di acciaio... ma qui sarebbe lungo parlarne e per il momento, lasciamo quest'argomento da parte ;-)
Riprendendo i consigli di Ralph Mayer...
Il telaio normale (di non più di 150 cm. di lunghezza) più solido e durevole ha le aste di 6 cm di larghezza e di 2,5 di spessore, inoltre ha una sezione inclinata sul lato anteriore, in modo che non molesti la tela, quando si dipinge ;-)
Inoltre deve avere degli incastri con spazi vuoti per poter inserire i piccoli cunei che servono a tendere la tela quando rimane floscia...
Prima di cominciare a fissare la tela, Mayer consiglia di allineare il telaio contro la cornice di una porta per assicurarsi che rimanga ortogonale...
Come si fissa la tela?
La cosa migliore, per una tensione uniforme senza "pieghe" moleste, è quella di mettere il telaio su un grande tavolo in orizzontale, poi si deve continuare con i seguenti passi:
1) Stendere la tela sopra il telaio, lasciando che avanzino 4 cm. circa per ogni lato... e metterlo con la faccia in giù ;o)
2) Si comincia a inchiodare i 4 centri in modo che la tela si fissi simmetricamente sul telaio...
3) A partire dal centro delle aste più longitudinali, si deve continuare a inchiodare andando poco a poco verso gli angoli, cercando di stirare la tela contemporaneamente sui lati più piccoli... Meglio usare la tenaglia da tappezziere per tirare la tela dalla parte che si deve inchiodare... stando sempre attenti a mantenere la simmetria della tela con il telaio...
Dopo che si è inchiodata la tela nei lati più lunghi del telaio, si continua con la stessa tecnica sui lati più stretti, sempre dal centro prima e poi poco a poco verso gli angoli... Stirando sempre la tela (senza esagerare la tensione) mano a mano che si procede verso gli angoli... fino a completare l'inchiodatura ai quattro angoli... E aggiustando finalmente in modo equilibrato tuttas la superficie del lino sul telaio.
Ovviamente questo processo minuzioso si deve applicare sopratutto quando le opere sono grandi e importanti... come quando si devono collocare in un edificio di culto o in uno "pubblico": nel Comune, nella Provincia, Regione, Stato e per ultimo nella sede di una grande azienda privata ;-)
Già il tempo è scaduto, scusatemi ma qui devo chiudere e spero di essere stato utile ai colleghi pittori-pittrici (fratelli-sorelle in arte)
;-)
Purtroppo il tempo è tiranno, come recita un detto popolare... Senza contare la teoria generale della relatività del caro Albert Einstein che lo considerava come la quarta dimensione e che può rallentare e curvarsi... ;-)
Ma cerchiamo di rubare un poco di tempo al mio amico Nicola ;o))
Cominciamo dal telaio :-)
Il legno di cui deve essere fatto il telaio deve essere leggero e compatto, ma molto resistente e poco elastico...per resistere in modo stabila a la tensione della tela che deve restare tesa in modo uniforme su tutta la superficie del quadro.
Nella mia tesi (1996) ho ideato un tipo di telaio a tensione costante e regolabile, con delle molle di acciaio... ma qui sarebbe lungo parlarne e per il momento, lasciamo quest'argomento da parte ;-)
Riprendendo i consigli di Ralph Mayer...
Il telaio normale (di non più di 150 cm. di lunghezza) più solido e durevole ha le aste di 6 cm di larghezza e di 2,5 di spessore, inoltre ha una sezione inclinata sul lato anteriore, in modo che non molesti la tela, quando si dipinge ;-)
Inoltre deve avere degli incastri con spazi vuoti per poter inserire i piccoli cunei che servono a tendere la tela quando rimane floscia...
Prima di cominciare a fissare la tela, Mayer consiglia di allineare il telaio contro la cornice di una porta per assicurarsi che rimanga ortogonale...
Come si fissa la tela?
La cosa migliore, per una tensione uniforme senza "pieghe" moleste, è quella di mettere il telaio su un grande tavolo in orizzontale, poi si deve continuare con i seguenti passi:
1) Stendere la tela sopra il telaio, lasciando che avanzino 4 cm. circa per ogni lato... e metterlo con la faccia in giù ;o)
2) Si comincia a inchiodare i 4 centri in modo che la tela si fissi simmetricamente sul telaio...
3) A partire dal centro delle aste più longitudinali, si deve continuare a inchiodare andando poco a poco verso gli angoli, cercando di stirare la tela contemporaneamente sui lati più piccoli... Meglio usare la tenaglia da tappezziere per tirare la tela dalla parte che si deve inchiodare... stando sempre attenti a mantenere la simmetria della tela con il telaio...
Dopo che si è inchiodata la tela nei lati più lunghi del telaio, si continua con la stessa tecnica sui lati più stretti, sempre dal centro prima e poi poco a poco verso gli angoli... Stirando sempre la tela (senza esagerare la tensione) mano a mano che si procede verso gli angoli... fino a completare l'inchiodatura ai quattro angoli... E aggiustando finalmente in modo equilibrato tuttas la superficie del lino sul telaio.
Ovviamente questo processo minuzioso si deve applicare sopratutto quando le opere sono grandi e importanti... come quando si devono collocare in un edificio di culto o in uno "pubblico": nel Comune, nella Provincia, Regione, Stato e per ultimo nella sede di una grande azienda privata ;-)
Già il tempo è scaduto, scusatemi ma qui devo chiudere e spero di essere stato utile ai colleghi pittori-pittrici (fratelli-sorelle in arte)
Ospite- Ospite
Re: L'imprimitura
Una domanda :
dipingere su tele libere da telaio, quali complicanze porta alla resa del lavoro finito?
dipingere su tele libere da telaio, quali complicanze porta alla resa del lavoro finito?
Re: L'imprimitura
Flavia Vizzari ha scritto:Una domanda :
dipingere su tele libere da telaio, quali complicanze porta alla resa del lavoro finito?
Lo strato di pittura ha una certa rigidezza, dipendendo dallo spessore e dagli ingredienti utilizzati... tale rigidezza può provocare lesioni nella crosta quando la tela si stira per essere fissata al telaio, per cui bisogna stirarla con molta precauzione e non tirare troppo...
Fra l'altro non è neanche consigliabile arrotolare le tele senza telaio per trasportarle o conservarle... salvo che non si arrotoli su un cilindro di diametro grande a sufficienza per evitare "crachelature" della superficie pittorica... e, comunque, bisognerebbe arrotolare la tela, in caso di assoluta necessita, con la pittura all'esterno... e poi proteggerla con una tela pulita tutt'attorno...
Aggiungerei che quando si fissa la tela, bisogna stirare la stessa, appianandola con l'altra mano prima di ficcare i chiodi, in modo che non rimangano pieghe tra un chiodo e l'altro
I chiodi è meglio che siano di ferro del tipo del tappezziere... (ne di rame ne di alluminio) perché quelli di ferro si fissano in maniera più stabile...
Per evitare la torsione del telaio durante la fissazione della tela, si posso infilare dei chiodi negli angoli al centro dell'incastro... e poi toglierli, prima di ficcare gli ultimi chiodi della tela, negli stessi angoli...
Ci sono altri piccoli trucchi, ma sarebbe utile spiegarli utilizzando delle immagini che si comprendono meglio di tante parole...
Dimenticavo di dire che il legno del telaio deve essere ben stagionato oppure di ottimo compensato...
Il telaio che ho inventato io è di alluminio e legno incastrati... è molto più resistente alle torsioni e di minore peso... è unito agli angoli con tubi rettangolari di acciaio inossidabile a forma di L
La prossima volta metterò delle foto se apprendo come si fa qui nel forum di Flavia
E per stasera è sufficiente... domani mi tocca lo sport preferito il trekking
Ospite- Ospite
Re: L'imprimitura
dai un occhiata qui:
http://artevizzari.italianoforum.com/la-nostra-associazione-virtuale-f3/per-inserire-immagini-sul-forum-t80.htm
non sapevo fossi pure inventore di queste cose a parte i sistemi di valutazione per gli studenti
dovrò studiare con serietà nei giorni a venire ... buone foto
http://artevizzari.italianoforum.com/la-nostra-associazione-virtuale-f3/per-inserire-immagini-sul-forum-t80.htm
non sapevo fossi pure inventore di queste cose a parte i sistemi di valutazione per gli studenti
dovrò studiare con serietà nei giorni a venire ... buone foto
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