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Vittorio Sgarbi
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Vittorio Sgarbi
Personaggio eclettico unico nel panorama artistico letterario italiano. Critico d'arte, sindaco di Salemi, assessore alla cultura Milano , soprindentente di beni culturali nel Veneto, etc. La prima volta coi siamo coosciuti moltissimi anni fa all'inaugurazione di una libreria Siracusa, NEL 2005 siamo stati premiati insieme con il premio Capodieci , l'anno dopo abbiamo collaborato per aiutare Alda Merini e sono stato suo ospite all'assessorato assieme alla poetessa CARMEN Togni . Nel 2008 ci siamo rivisti al Premio ELIO Vittorinoi a Siracusa .PIPPO
Vittorio Sgarbi (nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi; Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, politico, scrittore e personaggio televisivo italiano. Più volte membro del Parlamento e di amministrazioni comunali come quella di Milano, dal 30 giugno 2008 è sindaco della cittadina siciliana di Salemi.
Indice [nascondi]
1 Biografia
2 Famiglia
3 Carriera politica
3.1 Militanze
4 Controversie
5 Condanne giudiziarie
6 Filmografia
7 Televisione
8 Citazioni nella musica
9 Note
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Biografia [modifica]
Dopo una giovinezza turbolenta (partecipò alla contestazione giovanile del Sessantotto tra le file degli anarchici[senza fonte]),si laureò in filosofia con specializzazione in storia dell'arte all'Università di Bologna e iniziò ad occuparsi di arte, diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici in Veneto. Ha insegnato per tre anni Storia delle tecniche artistiche all'Università di Udine.
Il suo personaggio nacque e si affermò soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava apprezzate lezioni d'arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti. Il suo comportamento lo elevò a protagonista della trash TV, invitato e ricercato dalle emittenti televisive come mezzo per aumentare gli ascolti[senza fonte].
Nel 1989 assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro Federico Zeri nel corso d'una puntata del programma di Costanzo. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi (La cena di Emmaus) che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. Secondo la donna, Sgarbi - allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del Veneto - le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro; essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera. La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti. Il critico da parte sua negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione.
Nel 2008 Sgarbi commise un atto di plagio intellettuale, copiando quasi testualmente, in una sua introduzione a un volume sul Botticelli, le frasi che la storica dell'arte Mina Bacci scrisse sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei «Maestri del colore» (Fabbri editore) nel 1964.[1]
Vittorio Sgarbi
Famiglia [modifica]
Vittorio Sgarbi è celibe. Ha riconosciuto tre figli, dichiarando
Vittorio Sgarbi (nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi; Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, politico, scrittore e personaggio televisivo italiano. Più volte membro del Parlamento e di amministrazioni comunali come quella di Milano, dal 30 giugno 2008 è sindaco della cittadina siciliana di Salemi.
Indice [nascondi]
1 Biografia
2 Famiglia
3 Carriera politica
3.1 Militanze
4 Controversie
5 Condanne giudiziarie
6 Filmografia
7 Televisione
8 Citazioni nella musica
9 Note
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Biografia [modifica]
Dopo una giovinezza turbolenta (partecipò alla contestazione giovanile del Sessantotto tra le file degli anarchici[senza fonte]),si laureò in filosofia con specializzazione in storia dell'arte all'Università di Bologna e iniziò ad occuparsi di arte, diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici in Veneto. Ha insegnato per tre anni Storia delle tecniche artistiche all'Università di Udine.
Il suo personaggio nacque e si affermò soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava apprezzate lezioni d'arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti. Il suo comportamento lo elevò a protagonista della trash TV, invitato e ricercato dalle emittenti televisive come mezzo per aumentare gli ascolti[senza fonte].
Nel 1989 assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro Federico Zeri nel corso d'una puntata del programma di Costanzo. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi (La cena di Emmaus) che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. Secondo la donna, Sgarbi - allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del Veneto - le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro; essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera. La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti. Il critico da parte sua negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione.
Nel 2008 Sgarbi commise un atto di plagio intellettuale, copiando quasi testualmente, in una sua introduzione a un volume sul Botticelli, le frasi che la storica dell'arte Mina Bacci scrisse sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei «Maestri del colore» (Fabbri editore) nel 1964.[1]
Vittorio Sgarbi
Famiglia [modifica]
Vittorio Sgarbi è celibe. Ha riconosciuto tre figli, dichiarando
Vittorio Sgarbi
SECONDA PARTE-
Politico spesso incline a cambiare idea e schieramento (alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia"),[3] nel 1990 si candida senza successo a sindaco di Pesaro per il Partito Comunista Italiano. Qualche mese dopo diventa consigliere comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano) e quindi nel 1992 primo cittadino, sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano.
Sempre nel 1992 è deputato nazionale per il Partito Liberale Italiano; successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996.
Il 7 aprile 1995 legge al TG5 una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di don Pino Puglisi, senza rivelare le generalità dell'autore e attribuendola ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava il procuratore Giancarlo Caselli di essere il mandante dell'omicidio e Leoluca Orlando e Michele Santoro di esserne gli esecutori materiali. Secondo quanto riportato da Marco Travaglio, Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi;[4] in virtù di ciò Sgarbi fu condannato per diffamazione in primo e secondo grado (intervenuta la prescrizione prima della sentenza di Cassazione).[5]
Il 21 marzo del 1999 nasce il movimento I Liberal Sgarbi-I libertari. Nello stesso anno passa a Forza Italia, con cui diventa sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002, allorché l'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei Ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani, fra cui l'accusa di far aprire fuori orario i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa Sgarbi replicherà che il suo era da considerare un dovere ispettivo d'ufficio, senza che egli potesse essere accusato legittimamente di "interesse privato in atti d'ufficio".
Parallelamente alla sua attività politica, continua ad occuparsi di arte, commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, vincitore del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006), Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008) (scritto con Marta Bravi. Personaggio televisivo grintoso (si è autodefinito "polemista"), oltre alle partecipazioni al "Maurizio Costanzo Show" ha condotto per anni la sua rubrica personale Sgarbi Quotidiani; famosa è la puntata in cui per protesta rimase in silenzio per 15 minuti (l'intera durata della trasmissione). Successivamente fonda in vista delle elezioni europee del 2004 la lista "Liberal Sgarbi", che si allea col Partito Repubblicano Italiano ma che ottiene nelle consultazioni del 2004 solo lo 0,7% dei voti.
Nel 2005 abbandona la Casa delle Libertà e passa all'Unione. Propone la propria candidatura in vista delle elezioni primarie della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi con la Lista Consumatori che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto.
Nel 2006 si candida a sindaco di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della Casa delle Libertà Letizia Moratti, che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione ottiene l'incarico di assessore alla cultura di Milano. L'8 maggio 2008 la nomina ad assessore gli viene revocata dal sindaco Moratti.[6] Il 30 giugno 2008 [7], sostenuto dall'Udc, dalla Dc e da una lista civica di centro è stato eletto Sindaco del comune di Salemi (TP). Il 29 luglio 2008 il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso con cui l'animatore d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore [8]. Il critico, tuttavia, con un comunicato, emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si è spontaneamente Dimesso.
Politico spesso incline a cambiare idea e schieramento (alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia"),[3] nel 1990 si candida senza successo a sindaco di Pesaro per il Partito Comunista Italiano. Qualche mese dopo diventa consigliere comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano) e quindi nel 1992 primo cittadino, sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano.
Sempre nel 1992 è deputato nazionale per il Partito Liberale Italiano; successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996.
Il 7 aprile 1995 legge al TG5 una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di don Pino Puglisi, senza rivelare le generalità dell'autore e attribuendola ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava il procuratore Giancarlo Caselli di essere il mandante dell'omicidio e Leoluca Orlando e Michele Santoro di esserne gli esecutori materiali. Secondo quanto riportato da Marco Travaglio, Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi;[4] in virtù di ciò Sgarbi fu condannato per diffamazione in primo e secondo grado (intervenuta la prescrizione prima della sentenza di Cassazione).[5]
Il 21 marzo del 1999 nasce il movimento I Liberal Sgarbi-I libertari. Nello stesso anno passa a Forza Italia, con cui diventa sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002, allorché l'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei Ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani, fra cui l'accusa di far aprire fuori orario i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa Sgarbi replicherà che il suo era da considerare un dovere ispettivo d'ufficio, senza che egli potesse essere accusato legittimamente di "interesse privato in atti d'ufficio".
Parallelamente alla sua attività politica, continua ad occuparsi di arte, commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, vincitore del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006), Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008) (scritto con Marta Bravi. Personaggio televisivo grintoso (si è autodefinito "polemista"), oltre alle partecipazioni al "Maurizio Costanzo Show" ha condotto per anni la sua rubrica personale Sgarbi Quotidiani; famosa è la puntata in cui per protesta rimase in silenzio per 15 minuti (l'intera durata della trasmissione). Successivamente fonda in vista delle elezioni europee del 2004 la lista "Liberal Sgarbi", che si allea col Partito Repubblicano Italiano ma che ottiene nelle consultazioni del 2004 solo lo 0,7% dei voti.
Nel 2005 abbandona la Casa delle Libertà e passa all'Unione. Propone la propria candidatura in vista delle elezioni primarie della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi con la Lista Consumatori che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto.
Nel 2006 si candida a sindaco di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della Casa delle Libertà Letizia Moratti, che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione ottiene l'incarico di assessore alla cultura di Milano. L'8 maggio 2008 la nomina ad assessore gli viene revocata dal sindaco Moratti.[6] Il 30 giugno 2008 [7], sostenuto dall'Udc, dalla Dc e da una lista civica di centro è stato eletto Sindaco del comune di Salemi (TP). Il 29 luglio 2008 il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso con cui l'animatore d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore [8]. Il critico, tuttavia, con un comunicato, emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si è spontaneamente Dimesso.
Re: Vittorio Sgarbi
L'ho conosciuto a Messina ad un incontro alla Chiesa di S. Maria Alemanna e si ricordava di te :-))
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