Giovanni Piazza "in Arte" QUADRILUSSA

Grazie, Flavia, della piacevolezza che assegni al mio testo.
Lo sconto, per gli amici, sarà certamente totale ed assoluto e contemplerà l'esborso delle sole spese postali, ma l'autore, che sarebbe me stesso medesimo, ritiene che la voglia di sorridere della nostra misera condizione umana sia condizione necessaria ed indispensabile, per riuscire a sopportare quella condizione.
Epperciò, posto un esplicativo del genere eroticodemenzialpopolare che farà saltare sulla sedia qualunque femminista che si rispetti, ma che, da sempre, in quello stereotipo dell'eterna e sorridente lotta dei sessi, vede la donna che insegue il matrimonio e l'uomo che lo rifugge.
ADAMO
I
"Ahi!" fece Adamo aprèndosi il costato
"Manco il tempo de famme e già me smonti?"
e il Padreterno: "Zitto, esaggerato,
che te sto a ritajà nuovi orizzonti.
Dopo tutte le coppie che ho creato
te potevo lassà mica spaiato.
II
Co' sto prelievo d'alta chirurgìa
ho dato corso al mio grande disegno
ndo prevedevo a ffà na compagnìa
che te solleticasse nell'ingegno.
Eccola qua, che dichi, te funziona?"
"Orca Eva, s'è bbona!"
III
"Bravo," continuò Lui "ciài indovinato,
da sto momento in qua sarà tua moglie,
visto che ancora sei senza peccato
nun fa' lo spiritoso, co' ste foglie,
e sta a sentì, che già ce l'ho capito
che quello che te stùzzica è prurito.
IV
Attento a nun cadere in tentazione
e a nun fatte accecà dall'eccedenza
che sta robba che avete in dotazione
serve a servire me, di conseguenza
l'omo la donna sua se la spupazza
per la prosecuzione della razza.
VI
Tu dovrai mantenere la famiglia
col sudore e col sangue che t'ho dato
e qualsivoglia arrivo, figlio o figlia,
puranche se de nùmmero elevato,
deve èssere accettato in tutti i sensi,
che più casino ciài, meno ce pensi.
VII
La moglie non la si tradisce mai,
anche se dopo un po' t'attizza poco,
e adesso che in coscienza ce lo sai
che queste so' le regole del gioco,
pensace bene a dà l'intendimento
che se ce stai, vi impongo il sacramento."
VIII
Adamo ripensò a la libbertà
che aveva avuto fino al giorno appresso,
però je venne puro da pensà
che in quella libbertà nun c'era il sesso,
così arispose: "Pur de stalle accanto
so' pronto ad accettare tutto il quanto."
IX
Il Padreterno allora benedisse
quel matrimonio tra la prima ggente
coll'Angeli a teneje la culisse
ed invitati nun ce n'era gnente,
mentre il serpente già si contorceva
per festeggiare la vittoria d'Eva.
X
Cominciava così quell'attrazione
che fa girare il mondo intorno al sesso
ma la morale che se contrappone
è solo questa che te spiego adesso:
sebbene sia avvisato già da allora,
l'omo ce casca ancora.

Cari ragassuoli,
sono spiacente di dover comunicare che le poste do' paisi non riescono a reggere sta marea di richieste, epperciò, considerato il considerabile e tutto il considerante che lo circonda, ho deciso di farvi risparmiare puranco le sole spese di spedizione.
Da oggi, quindi, sull'onda (e sull'onta ) de "un sorriso al giorno toglie ogni camurrìa di torno", posterò una eroticodemenzialpopolarità (sempre di mia composizione e sempre rigorosamente metrico-rimaiola) che, avendola ed essendola e stirandola già scritta, sbummicherà nta na botta.
Che la Merini mi perdoni e che il Sommo abbia pietà.
E che Martoglio e Trilussa mi accompagnino.
Martoglio e Trilussa...
è Giò che ve bussa...
Trilussa e Martoglio...
reggete sto foglio...
Martoglio e Trilussa...
..............................
Stacce attenta
Figliola, ormai sei grande, hai da conòsce
questo mondo corotto come gira
che si tte ce presenti a chiappe mosce
l'òmmini te ce piglieranno a mira.

Ciài da sapè che so' figli del male
tutti stampati co' lo stesso stampo
e getteranno in campo ogni arsenale,
pur de riuscire, e nun ciavrài più scampo.

Giureranno su Santi e su Marie,
te scomporranno tutto il loro dramma
e t'arintroneranno de bugie,

ma tu diffida, che so' commedianti
e pensa a questo che te dice mamma:
fatte pagà ‘n contanti.

Qui il sesso c'entra solo incidentalmente per inciso.
Ma purtroppo l'argomento è di tremenda attualità.

TERREMOTATI
I
Venghi, dottò, ma venghi a sede qui!
Sa, dopo il terremoto che c'è stato
ce semo accomodati un po’ così,
ma l'importante è averlo raccontato.
Se lo ricorda? Quello che in un botto
ci arivoltò la casa soprasotto.
II
Nacque tutto così, senza preavviso,
come se tutti i diavoli d'inferno
all'improvviso avessero deciso
de fa la guerra contro ar Padreterno,
manco a potè gridà MAMMAGGESU'
ch'er paese diggià nun c'era più.
III
Fortuna che sto trèmito divino
se scatenò che se mieteva il grano,
così perdemmo solo Padre Gino
col pòvero Peppino, il sacrestano,
nun s'accorsero mica, e a voler di'
mi piacerebbe d'annavvia così.
IV
Perciò stiamo in baracca, e so' tantànni
che ormai non ci si fa piummanco effetto,
i regazzini sotto i quarantànni
mica lo sanno come è fatto un tetto,
poi, da quando Don Gino è più felice,
ce semo persi puro er benedice.
V
Quanno che il gran prurito te se avanza
te devi marità sulla parola,
non serve mancoppiù testimonianza,
se sceje, se contratta e se convola.
Pure per i battèsimi è costume
che ormai li famo solamente a fiume.
VI
Perché la chiesa è ancora scombinata
col campanile nella sacrestìa,
la parete votata a San Donata
cià na breccia che pare Porta Pia
ed è caduto pure il Redentore
dal crocefisso dell'altar maggiore.
VII
Quello, però, l'amo recuperato,
un pezzo a testa, pensi, la Badessa
ha ritrovato il buco del costato
e visto che da allora non c'è messa
ognuno, pe pregà, se sbatte er petto
cor pezzetto di Cristo nel cassetto.
VIII
Ma certo che se stanno preoccupando!
Tutti i governi hanno deliberato!
Proprio l'altrieri cià rifatto il bando
l'ùltimo che è caduto ritardato
e appena er Papa j'avrà messo er visto
manderanno al più presto un altro Cristo.

Giò... non condivido che tu renda pubblico il tuo testo... chi lo vuole leggere lo DEVE COMPRARE ...

e caspiterina

aspetta perchè il prossimo autunno mi organizzo alla grande (per i soli AMICI)

Scrivi per piacere quanto bisogna inviarti per posta o vaglia postale poi magari ti si contatta privatamente per l'indirizzo

il nome è Giovanni Piazza ... io consiglio che tu faccia un prezzo compreso di spese di spedizione ...

ti aggiungo privatamente ....

Checchè ne dica Flavia (Flaviaaaaaa, smettila di dire checchè ), continuo impertrepitamente aggratis all'inseguimento di quel sorriso, sperando che gli argomenti estivi, vacanzieri e leggerotti auspicati da Rosetta (ciao ) riescano nell'intento di intendere (che non so chi voli diri, ma ci sarà qualcunu ca mi ci sbummica na pinzata bbona).
Per inciso, ma conciso, vi informo ca cca si squagghia, epperciò non rispondo di quello che dico, soprattutto per una fastidiosissima camurria ad uno dei tantissimi miei denti del giudizio.
E, cara Gensere, vorrà dire che quando ci sarà da capire, capiremo.
Cià.
............................
Il topo
Nella toletta de na gran signora
c'era un incavo sotto ad un pendente
ndo stava un topo che veniva fora
dal tubo del bidè, controcorente.
.
Fino a quando un mattino de bonora
che s'era alzata per un impellente
se lo trovò davanti la signora
e ciò che scatenò sarta evidente.
.
Il topo corse via siccome il vento
che lo spavento ancora je trasuda
ma nun ce se spiegò quel portamento:
.
"Vabbè, non sono poi così carino,
ma quella volta che l'ho vista gnuda
mica j'ho fatto tutto sto casino!"

Eh eh...
ho scoperto una prerogativa del sito, che permette di conoscere quante letture ha avuto un post.
Adesso posto sto post, che me pare doveroso mantenere ciò che se promette, epperò (e te pareva ), se dovessi toccare con mano (o con qualunque altra qualunquità) che nun legge nisciuno, nun scrivu cchiù...
Giuru.
Bedda matri santissima.


Ehi...ma se così fosse, vuol dire che già adesso me sto parlando addosso e che iu mi la cantu e iu mi la sonu.
Evvabbè, tanto con me stesso non mi trovo poi così male.
Torno a provocar le femministe, allora, e ad incitare le mogli a non considerare il matrimonio come un traguardo.
Quella anti-maschilista domani, se un domani ci sarà (..azz...che menagramo
........................
L'abbito da sposa
"La vita è una continua rosicata!"
diceva il verme al cavolo fiorito
"Dopodechè t'imbozzi a un'insalata
e in quattro e quarantotto sei finito:"
.
"Ma ste scemenze qua chi te le imbroglia!"
fece la farfalletta che ascoltava
mentre cuciva l'ova al sottofoglia
"Tu, quando che t'impupi con la bava
.
lo fai per diventà così perfetta
da nun ciavè confronto co' na rosa.
Quella è la donna, che da giovinetta
.
s'addobba finchè l'uomo se lo acceca
ma appena smesso l'abbito da sposa
s'ammoscia e j'addiventa na ciofeca."

certo che si può, è già stato letto 92 volte poi in basso alla prima pagina c'è la funzione statistiche ... credo che la possiate vedere tutti ...nn soltanto io....

Ehi, raga,
capisco benissimo che in un forum di lingua siciliana e di poesia, ste mie scempiaggini ce stanno come i cavoli a merenda.
Ma anche un cavolo ha la sua dignità, e nel momento in cui si ritrova a dover merendare, quel cavolo, pur se sarà portato ad incavolarsi, non potrà infine che far buon viso a cattivo gioco.
E se c’è un tempo per amare ed uno per odiare, un tempo per vivere ed uno per morire, un tempo per pensare ed uno per camurriare, questo tempo qui, che sarà certamente tempu persu, avrà comunque la grande opportunità e la ottimistica pretesa di generar sorrisi, ma avrà, comunque anche lui, fatto il suo tempo (chi maluteeempuuu ).
Ringrazio ancora Flavia (ciao ), quindi, per aver voluto pubblicizzare, epperò, questo mio sentirmi a disagio mi spinge e mi costringe a sto papello introduttivo, perché, se come diceva quel sociologo lì (poi, quando rientra mi nipote che studia sociologìa, ve dico addirittura anche il nome), l’uomo non sa interpretare il mondo, ma deve fidarsi delle apparenze ed affidarsi a quelle, ecco che il mio stupido apparir sarà lampante.
Ma tra un lampo e l’altro scorgo una dozzina di lettori .
Ecco, a me appare che una dozzina di sfidanti affidatari abbia deciso di continuare a leggere.
E allora io continuo a scrivere, chettànto al paese mio se dice “ogni malafiura un sordu”.
E appena arrivo ad accucchiare quattru liri e setti tarì, mi fermu.
Cià.
…………………………
Il sesso, salvezza e speranza dell’umanità
.
IL GIORNO DEL GIUDIZIO
I
C'era grande fermento in Paradiso
il giorno universale del Giudizio.
Il sindacato angèlico ha deciso
che le trombe le suonerà un novizio
perché Gabriele, arcàngelo campione,
aveva fatto già l'Annunciazione.
II
Così, mentre San Pietro apre i cancelli,
Santa Cecilia accorda voci bianche,
Santa Lucia je illumina i cartelli
pe faje indirizzà l'ànime stanche
e San Tommaso, in dubbio permanente,
controlla l'onestà di chi se pente.
III
E ognuno aspetta quei protetti suoi,
da buon patrono di categorìa,
e ognuno cerca spazio percheppoi,
quando i cattivi se n'andranno via,
non rimarrà che quello condiviso
da chi non tiene santi in Paradiso.
IV
"Aprite il cielo!" disse il Padreterno,
e quello si squarciò siccome un manto
dispiegato sul fuoco dell'inferno,
e il mondo alzò la testa, tutto quanto,
ad ascoltare il suono del novizio
che dava inizio al giorno del Giudizio.
V
"E mo' che faccio." fece un giovinotto
che s'era intorcinato a una ragazza
"Si mme fermo così, tutto di botto,
Nennella quantomeno me se incazza,
e allora, Padretè, Tu che sei saggio,
damme quarche secondo de vantaggio."
VI
"Scemo, chèdije armeno una giornata"
je suggeriva adagio la ragazza
"che quanno se finisce st'adunata
in purgatorio ammè chimme strapazza."
e il giovinotto, che non si fermò,
si fece forza e glie lo domandò.
VII
"Te sia concesso!" j'arispose Lui
"Puro se state a fa' le porcherìe
siete sempre miei figli, ondepercui
puro st'affari so' invenzioni mie
perciò, finche ve rimarrà lo sfizio,
sospendo il gran giudizio del Giudizio."
VIII
"Bravo!" je fece er popolo affrancato
"Potevi dirlo sùbito però."
e tutto ciò che s'era già fermato
in un peccato se rincasinò,
che quando nun te va na certa storia
ce perdi molto presto la memoria.
IX
Da allora so' tantànni e il mondo gira,
e so' tantànni e gira ancora adesso,
che la promessa fatta a chi sospira
resisterà finquando è vivo il sesso
ed il giudizio non si rifarà
finchè Nennella non si stancherà.

a questo link:

http://artevizzari.italianoforum.com/comunicazioni-per-il-forum-f3/gli-argomenti-piu-letti-in-totale-t1449.htm#6680


ho inserito il grafico degli argomenti più letti...

cmq è da considerare che è una percentuale complessiva ... non è limitata ad un ultimo periodo ma è in totale come tempo ...

ovvio che gli argomenti che prima nn c'erano non si potevano leggere :-))

Bravo Giò, complimenti e grazie per il buonumore che ci regali.

Scena: giardino de na villetta romana, con al centro diverse statue classiche con le classiche e strategiche foglie di fico.
Accanto, una scuola, dalla quale escono i bimbi che, accompagnati dai nonni, passano davanti a quella villetta.
La curiosità infantile si manifesta sempre alla stessa maniera, ma il “vissuto nonnesco”, variegato assai, si lascia andare, riuscendo a dare il meglio di sé.
Sipario.

Atto primo:

Piccole foglie
"Nonno, ste statue qui so' proprio belle!
A che serve na foglia proprio lì?"
"Ma a gnente, caro, serve pe coprì,
pe confònne le idee de le zitelle.
E' come un paravento ripiegato
su ciò che si considera peccato.

Je pareva che fosse troppo spoglia
la vita senza avecce alcuno sfizio
e appena hanno trovato un orifizio
ciànno messo na foglia.
E tu te chiedi, fino a stacce male,
chi se nasconne dietro ar vegetale.

Tutta la gioventù ce passi intorno
a sto dubbio che te rosica er core
e te sconvorge tutto l'interiore
e quanno che t'ariva er grande giorno
che stacchi quella foglia al primo sì
te viè spontaneo dirgli: E' tutto lì?"

Atto secondo

Inutili foglie
"Nonno, ste statue qui sono stupende!
A che serve na foglia proprio là?"
"E' un modo pe nasconne la realtà,
figliuolo, perché il vero spesso offende
specie chi non è d'uso, co la moglie,
de levasse le voglie.

E allora hanno pensato d'oscuralla,
sta verità che j'abbacina l'occhi
e che j'incrina er monno dei balocchi.
Ma sono loro a rimanere a galla!
Loro a nun riconosce la beltà
de na nuda realtà.

Perché s'è vero
che nun offenne ciò ch'è presentato
ma ciò che rappresenta col pensiero
sta gente che vo' tutto censurato
je piaccia o nun je piaccia
sai che te dico?
Che la foglia di fico
dovrebbero portalla in su la faccia!"

Atto terzo

Velate foglie
"Nonno, guarda ste statue in mezzo all'orti!
A che serve na foglia proprio là?"
"E' un modo p'addolcire la realtà,
figliolo, p'attenuà le tinte forti,
perché nun je poi sbàtte sott’ar muso
quello che ciài nell'esclusiva d'uso.

Quanno ce sta qualcosa che t'aggrada
nun è detto che all'altro piaccia puro
così ammortizzi ciò che c'è di duro
e lo fa sobbalzare per la strada,
che lui le buche se le piglia uguale
ma nun je fanno male.

O quanno ce scambiàssimo l'offese
ed io te dico con in mano er core
d'annattelo a pijà ner posteriore.
Quanno invece te manno a quer paese
tu sempre là lo pij, ma te lo dico
con la foglia de fico."

nessuna richiesta?

Macchè!
Dire "nessuna richiesta" è già una esagerazione.
Ma disperar si può, quando la vita ti concede fama e onori e ricchezze e donne e sfiziose sfiziozerie che "più ne metta chi più ne ha"?
Naaaaaaaaaaaaaaaa
Ma sarebbe da ingrati, cara Flavia.
Cheppoi, ad una certa età, l'accontentarsi è uno dei pochi modi per continuare a godere.
E allura m'accuntentu.
E ti dicu puru ca mi ero fermato, in questa esposizione romanesca, perchè vedevo che non leggeva più nessuno.
Ma in questo periodo "caldo" di questa sbummicante politicheria, non riesco a contenermi epperciò me tocca postà un sonetto politico, dove una moglie si lamenta delle difficoltà del marito, politico appunto.
Cià


Il candidato
"Se so' tre mesi che nun ci arrivamo
e ancora nun ce sei, nella politica,
quanno l'elettorato abbocca all'amo
la notte sarà santa, più che stitica!"
.
"E' giusto, pora stella, ciài raggione,
ciò avuto un certo chè de sbandamento
ma nun posso delùde sta nazione
che me ce vo' presente in parlamento.
.
Lo sai, ci sono le tangenti, in gioco.
Sulla montagna che se fà il partito
me toccherebbe un tanto non da poco."
.
La moglie soppesò quella montagna,
puranco l'attribbuti del marito
e mo' s'è messa a faje la campagna.

La tematica è di scottante attualità.
C'è da dire però che c'è qualche moglie di qualche politico che non si presta al gioco, non le piacciono i diciottesimi compleanni e non si impegna a fare le campagne elettorali.

Felice di riuscire a strapparti un sorriso, Rosetta.
E, da affizziunato a affizziunata, mi acconsento di mannariti, di ribbùffito, una siculissima abbrazzata ringraziatoria.
E per quanto arriguarda la campagna lettorale, ognunu si la sbùmmica comu megghiu ci pari e ci piaci.
Che quella, la pulitica, sempre quello scopo, cià.
E, puliticamenti, falla comu voi, sempri è cucuzza.
Augh, ho detto.
Ciao
Giò

Approfitto del religioso argomentar, non certo per entrare in competizione con le eccellenze del Cantico o del Magnificat (poeta sì, ma mica scemo!), ma per una sorridente istantanea sul basso livello di religiosità che i nostri tempi sembra abbiano raggiunto e persino sorpassato.
Sarà il progredire della civiltà, a far calare il bisogno di Dio?
Sarà.
Vero è, peraltro, che ai tempi del Magnificat o del Cantico, l’affidarsi a Dio poteva rappresentare l’unica possibilità di guarigione o di lenire sofferenze fisiche, mentre adesso la scienza e la medicina ed una migliore conoscenza di meccanismi e disfunzioni ci hanno portato a dar maggior credito a ciò che la stessa chiesa suggerisce: “Aiutati che Dio t’aiuta”.
Adesso l’uomo può aiutarsi a guarire ed in ciò si sostituisce a Dio.
Si potrà disquisire se sia cosa buona e giusta ed ogni diverso parere conterrebbe certamente un pizzico di verità.
Ma lo “spittari la pàssula ‘mbucca” ha sempre ottenuto e contenuto una connotazione negativa, nella credenza popolare siciliana.
Come ben sa questo intraprendente “religioso” (ehi, a Palermo esiste veramente, un’ape con su una Madonna e dei ragazzini intorno che chiedono un obolo) i cui problemi da risolvere sono terra terra, come quelli dei gay da “aggiustare” o delle ragazze da “ricostruire” (anche se adesso le ragazze, anche loro più che al miracolo, si affidano alla ricostruzione chirurgica).
.
Madonna mia
I
“Dottò, n’offerta a la Madonna bella!”
diceva un giovinotto ch’era appresso
a un caretto cossù na statua in gesso
tenuta in piedi da ‘na catenella.
Ed io gli feci:”Anvedi st’impunito
che bella robba che s’è costruito!
II
Se vede chiaro che sta processione
non è stata per niente autorizzata
e sta Madonna te la si ‘nventata
per raggirare er popolo cojone!”
“Dottò,” -fece er sacrista – “si, in coscienza
questa è solo Madonna convenienza.
III
Lei cià perfettamente indovinato,
ma quanno campi con i cani appresso
nun ciài molto da scèglie, e almeno adesso
ciò la Madonna avulsa dal papato
e me la porto in giro per le vie
cantanno Paternostri e Avemmarie.
IV
Certo, pare mancanza de rispetto,
però sapesse quanto ciò pregato
co’ quella vera, ma che ciò pigliato?
E’ questa mia che m’ha rifatto il tetto.
Sempre la mia ch’ogni fine giornata
ce fa passare tutti in ritirata.
V
Ormai come se fosse de famiglia
e me so’ abbituato a sto pensiero
ch’ogni sera la prego pe’ davero,
perchessò che domani m’aripiglia.
In pratica me tolgo già lo sfizio
d’avecce na Madonna al mio servizio.
VI
E penso allora che sarebbe bello
se ognuno avesse la Madonna sua,
il bimbo l’userebbe per la bua,
il ghei p’accomodàccese er pisello,
le ragazze p’accalappià marito
o pe’ ricostruisse qualche sito.
VII
Sarebbe un mondo senza malattìa,
ognuno a compilà le mancoliste.
Visto che già la mafia non esiste
sarebbe un mondo senza camorrìa,
senza ‘ndrangheta nè corona unita,
sarebbe proprio na gran bella vita.
VIII
Però coi sogni ci puoi fare i voli
ma rimangono sogni de speranza
e i sogni nun te rièmpono la panza,
quella l’avemo da riempì da soli
pure co’ processioni fatte a mano.
Che poi che faccio… faccio il Vaticano!

Rosetta Di Bella ha scritto:
La tematica è di scottante attualità.
C'è da dire però che c'è qualche moglie di qualche politico che non si presta al gioco, non le piacciono i diciottesimi compleanni e non si impegna a fare le campagne elettorali.

Rosetta, hai richiesto il libro e l'hai letto?



brava, ne sono contenta :-))

Rosetta non avrà letto, ma io pure ho dimenticato di scriverti il mio indirizzo ...

via G. B. Caruso n° 3 - 98149 Messina

Scrivi Piego LIbro (ordinario) nel pacchetto e pagherai solo € 1,28

Giò, facciamo uno scambio culturale con i nostri libri? Che ne dici? ... Magari dopo le festività onde evitare smarrimenti ;o))

Ciaoooo , ti è arrivata la Comunicazione per l'Assemblea generale ASAS? Puoi scaricarla anche da qui: http://associazioneasas.jimdo.com/comunicazioni/ ! Fammi sapere. Flavia