Cerca
Ultimi argomenti attivi
Bookmarking sociale
Conserva e condivide l’indirizzo di Il Forum della Lingua siciliana sul tuo sito sociale bookmarking
Conserva e condividi l'indirizzo di FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA sul tuo sito di social bookmarking
Quelli che creano più argomenti
Flavia Vizzari | ||||
Admin | ||||
Giuseppe La Delfa | ||||
ninnetta | ||||
Renato Di Pane | ||||
Alfonso Chiaromonte | ||||
Antonio de Lieto Vollaro | ||||
cettina | ||||
Marioboss55 | ||||
Felice Serino |
L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
+5
Admin
Giovanni BonarRIGO
Lucio Musto
Boguslaw Ryczko
Flavia Vizzari
9 partecipanti
FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Idee e Opinioni sull'Arte e la Poesia
Pagina 2 di 2
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
Un artista diventa tale quando opera un cambiamento?
Ma chi è, poi, questo artista?
Ma può, l’arte, condizionare in positivo il comportamento di chi, di quell’arte, fruisce?
Ma può, l’arte, condizionare in positivo il comportamento dello stesso artista?
A mmìa, mi parissi di no.
Ma pensa te, che il grande Simenon scriveva per l’intera giornata e, seppur sposato, la sera, ed ogni sera, andava a cercarsi una donnina a pagamento (si vantava di avere avuto 5.000 donne).
Questo, che è solo uno di una miriade di esempi, vuol dire che la creazione e la fruizione artistica è solo un momento di un più complesso movimento di singoli e momentanei stati d’animo che cozzano fra di loro e si interscambiano senza nulla interferire ed influenzare?
A mmìa, mi parissi di sì.
E allora, considerato che i sentimenti son presenti anche in analfabetismo e follia e, sintiti sintiti, persino negli animali, ecco che l’artista non è colui che prova delle emozioni (visto che quelle emozioni le provano tutti), ma solo chi, quelle emozioni, riesce a manifestarle e condividerle ed evidenziarle in maniera elegante o innovativa.
Praticamente, un portatore sano di comunicabilità artistica, un medium della realistica rappresentazione della mistificazione, un archeologo espositore delle comuni e misere peculiarità mortali, un paraninfo del collegamento sinaptico, un ragioniere dell’intrattenimento neuro-nevrotico, un commerciante di emozioni altrui ed, in minima parte, anche delle proprie e paurose inconfessabilità che, in qualche modo, cerca di esorcizzare e psicanalizzare.
Arte ed etica, estetica e morale... i guai iniziano quando si iniziano a scindere queste categorie. Allora si può sgozzare un ebreo e poi piangere ascoltando Beethoven.dice Maria Lucia.
Se ciò è stato possibile, allora vuol dire che tutto è possibile, sia per l’artista e sia per il fruitore che si inebria nell’estasi dell’altrui arte.
Ecco, arte ed etica sono, di fatto, allora irremisimilmenti scisse?
Mah, anche se conviventi, par che siano separate in casa.
E allora, se non esistono libri morali o immorali, ma libri scritti bene o male (l'arte come etica in se stessa), come potrà, la bellezza, salvare il mondo?
Se, quella bellezza, nulla ha da spartire con l’animo di chi la propaga?
Secondo me l'artista è necessariamente una persona sensibile e altruista, dice Flavia.
Nel momento in cui artistichìa, certamente lo è.
Ma solo perché la volontà artistica gli consente di elevarsi (l’arte come etica di sé stessa).
Poi, passato il momento creativo, che peraltro può avere scopi di bassissima venalità, ogni artista rientra in quella misera condizione che lo rende capace di inimmaginabili nefandezze ed eroici altruismi.
Praticamente, uomini.
E le stelle stanno a guardare.
Ma chi è, poi, questo artista?
Ma può, l’arte, condizionare in positivo il comportamento di chi, di quell’arte, fruisce?
Ma può, l’arte, condizionare in positivo il comportamento dello stesso artista?
A mmìa, mi parissi di no.
Ma pensa te, che il grande Simenon scriveva per l’intera giornata e, seppur sposato, la sera, ed ogni sera, andava a cercarsi una donnina a pagamento (si vantava di avere avuto 5.000 donne).
Questo, che è solo uno di una miriade di esempi, vuol dire che la creazione e la fruizione artistica è solo un momento di un più complesso movimento di singoli e momentanei stati d’animo che cozzano fra di loro e si interscambiano senza nulla interferire ed influenzare?
A mmìa, mi parissi di sì.
E allora, considerato che i sentimenti son presenti anche in analfabetismo e follia e, sintiti sintiti, persino negli animali, ecco che l’artista non è colui che prova delle emozioni (visto che quelle emozioni le provano tutti), ma solo chi, quelle emozioni, riesce a manifestarle e condividerle ed evidenziarle in maniera elegante o innovativa.
Praticamente, un portatore sano di comunicabilità artistica, un medium della realistica rappresentazione della mistificazione, un archeologo espositore delle comuni e misere peculiarità mortali, un paraninfo del collegamento sinaptico, un ragioniere dell’intrattenimento neuro-nevrotico, un commerciante di emozioni altrui ed, in minima parte, anche delle proprie e paurose inconfessabilità che, in qualche modo, cerca di esorcizzare e psicanalizzare.
Arte ed etica, estetica e morale... i guai iniziano quando si iniziano a scindere queste categorie. Allora si può sgozzare un ebreo e poi piangere ascoltando Beethoven.dice Maria Lucia.
Se ciò è stato possibile, allora vuol dire che tutto è possibile, sia per l’artista e sia per il fruitore che si inebria nell’estasi dell’altrui arte.
Ecco, arte ed etica sono, di fatto, allora irremisimilmenti scisse?
Mah, anche se conviventi, par che siano separate in casa.
E allora, se non esistono libri morali o immorali, ma libri scritti bene o male (l'arte come etica in se stessa), come potrà, la bellezza, salvare il mondo?
Se, quella bellezza, nulla ha da spartire con l’animo di chi la propaga?
Secondo me l'artista è necessariamente una persona sensibile e altruista, dice Flavia.
Nel momento in cui artistichìa, certamente lo è.
Ma solo perché la volontà artistica gli consente di elevarsi (l’arte come etica di sé stessa).
Poi, passato il momento creativo, che peraltro può avere scopi di bassissima venalità, ogni artista rientra in quella misera condizione che lo rende capace di inimmaginabili nefandezze ed eroici altruismi.
Praticamente, uomini.
E le stelle stanno a guardare.
giò- affiziunatu
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
giò ha scritto:Un artista diventa tale quando opera un cambiamento?
Ma chi è, poi, questo artista?
Ma può, l’arte, condizionare in positivo il comportamento di chi, di quell’arte, fruisce?
Ma può, l’arte, condizionare in positivo il comportamento dello stesso artista?...
...
...
...
Nel momento in cui artistichìa, certamente lo è.
Ma solo perché la volontà artistica gli consente di elevarsi (l’arte come etica di sé stessa).
Poi, passato il momento creativo, che peraltro può avere scopi di bassissima venalità, ogni artista rientra in quella misera condizione che lo rende capace di inimmaginabili nefandezze ed eroici altruismi.
Praticamente, uomini.
E le stelle stanno a guardare.
assolutissimamente d'accordo! grazie, "giò"!
Lucio Musto- affiziunatu
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
Io invece daccordo non sono ...
se la vera Arte Emoziona, è indubbio che l'emozione attua una modifica in noi ... ora questa modifica può anche apparirci momentanea, ma è di per se una 'forza' che ci modifica anche se noi non l'avvertiamo, (certo non intendo che ci fa divenire da bruni, biondi o da grassi snelli e longilinei :-))
se la vera Arte Emoziona, è indubbio che l'emozione attua una modifica in noi ... ora questa modifica può anche apparirci momentanea, ma è di per se una 'forza' che ci modifica anche se noi non l'avvertiamo, (certo non intendo che ci fa divenire da bruni, biondi o da grassi snelli e longilinei :-))
L'opera d'Arte deve EMOZIONARE?
L'artigianato ha molto valore ma dal punto di vista commerciale e se fatto bene e non certo dal punto di vista artistico, perchè l'opera d'arte si distingue da essa? Qual'è quel "qualcosa" in più che la distinguer da essa? Possiamo dire che è la "capacità di emozionare" ?
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
Sono daccordo che "a volte, senza che ce ne accorgiamo, incorriamo nelle frasi fatte per rispondere a cose che crediamo di conoscere... Ovviamente capita anche a me, e mi fa piacere quando mi succede che mi si faccia notare, perché mi si aiuta a liberare la mia mente dalla loro schiavitù
A volte, ripetiamo, facendocene eco, i pregiudizi che sono stati diffusi, a bella posta, dalla grande mafia del prodotto "arte", per bocca di "autorevoli" critici o altri prestigiatori, mistificatori... queste frasi sono così diffuse e ripetute da molte persone, che, poco a poco, si trasformano in indiscutibili verità per tutti (dogmi popolari)
Allora è bene che apprendiamo a rimetterle in discussione e "scavarle" con il ragionamento logico, per mettere alla prova la loro veridicità...
Se vogliamo liberarci dalla loro schiavitù."
A volte, ripetiamo, facendocene eco, i pregiudizi che sono stati diffusi, a bella posta, dalla grande mafia del prodotto "arte", per bocca di "autorevoli" critici o altri prestigiatori, mistificatori... queste frasi sono così diffuse e ripetute da molte persone, che, poco a poco, si trasformano in indiscutibili verità per tutti (dogmi popolari)
Allora è bene che apprendiamo a rimetterle in discussione e "scavarle" con il ragionamento logico, per mettere alla prova la loro veridicità...
Se vogliamo liberarci dalla loro schiavitù."
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
Flavia Vizzari ha scritto:Perché un'opera d'arte deve emozionare?
Un opera d'Arte io la considero come una creazione universale e immutabile nel tempo, come un qualcosa che non ti dia la corrispondenza emozionale che può darti una sedia (sollievo alla stanchezza) o un bicchiere d'acqua (dissetare) deve sconvolgerti, deve farti palpitare, deve trasportarti dentro la tua stessa anima e sconvolgerti usando i tuoi stessi sentimenti, solo tuoi perchè anche se è opera d'Arte con linee, colori, e forme non può comunicarti un oggetto dei sentimenti suoi, ma può provocare, trasformare i tuoi stessi.
Che emozione deve far sentire un'opera d'arte?
La differenza che c'è a mio avviso tra un'opera di artigianato e un 'opera d'arte può essere quella che c'è tra due conoscenti e due innamorati solo che ovviamente trattandosi di oggetti il sentimento scaturisce solo dal fruitore ...
Tutti si devono emozionare e con la stessa emozione guardando un'opera d'arte?
la singola opera d'Arte ha linee, forme e colori immutabili ... ma un verde visto da un daltonico è diverso dal verde ... quindi anche se un opera è sempre quella, risulterà differente ad ogni fruitore ... ma differente solo come percezione connotativa e non visiva in se
E se qualcuno non si emoziona, quella continua a essere un'opera d'arte?
se qualcuno non si emoziona c'è da chiedersi se ha visto o guardato ... perchè se guarda ne sarà emozionato sicuramente ... poichè un opera-oggetto è immutabile, non può oggi emozionare e domani no! ...Cosa che invece può avvenire nella corrispondenza tra due persone innamorate ... le persone possono cambiare e quindi può venire meno l'innamoramento se non c'è più corrisponenza
Tu pensi che sia logico o ragionevole considerare che un'opera d'arte deve necessariamente emozionare l'osservatore?
seguendo il mio paragone opera d'arte=persona innamorata ... chiedo: mi posso mai innamorare di una persona che non mi comunica nessuna emozione?
Pensi che sia logico o ragionevole considerare che una delle funzioni imprescindibili dell'arte sia quella di dovere suscitare emozioni?
Si, perchè l'Arte è una creazione dell'uomo, paragonabile all'Universo creato da Dio... e dev'esserci una unità di misura che ci stabilisca cosa è migliore e cosa non lo è. Questa unità di misura secondo me è l'emozione ...
Se non sei daccordo contestami in maniera tale da farmi capire ... :-))
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
Flavia, mi sembra che ci hai messo molta passione in quello che hai scritto e questo è un chiaro segno della tua ammirabile carica poetica...
Però quando si tratta di RAGIONARE per stabilire una verità, sia pur essa relativa (come non può essere altrimenti), la passione, diventa un ostacolo
Quindi cercare di puntualizzare tutte le affermazioni che tu scrivi, mi sembra inopportuno, io le accetto per quello che sono
Ma ti invito a riscrivere le risposte freddamente, con ragionamenti logici e concludenti, se sei d'accordo e ne hai voglia. Oltre tutto sei proprio sicura che un'opera che tu definisci d'artigianato non può suscitare emozioni?
In facebook ti ho dato delle ragioni, puoi vederle e trarne le tue considerazioni con totale libertà di pensiero
Però quando si tratta di RAGIONARE per stabilire una verità, sia pur essa relativa (come non può essere altrimenti), la passione, diventa un ostacolo
Quindi cercare di puntualizzare tutte le affermazioni che tu scrivi, mi sembra inopportuno, io le accetto per quello che sono
Ma ti invito a riscrivere le risposte freddamente, con ragionamenti logici e concludenti, se sei d'accordo e ne hai voglia. Oltre tutto sei proprio sicura che un'opera che tu definisci d'artigianato non può suscitare emozioni?
In facebook ti ho dato delle ragioni, puoi vederle e trarne le tue considerazioni con totale libertà di pensiero
Ospite- Ospite
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
ma io sono io, ;o)) non posso staccarmi il cuore e metterlo in stand bay ... non trovi?
tu lo fai? E come? ...
tu lo fai? E come? ...
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
Sia l’opera d’Arte che altri Oggetti (anche l’artigianato) possono far nascere in noi delle “reazioni” delle “sensibilità” che però io non definirei espressamente EMOZIONI! Secondo me l’EMOZIONE può derivare da tre CAUSE:
1) l’osservazione e l’immedesimazione del creato
2) l’osservazione di una opera d’arte
3) la presenza di Amore.
Qualunque cosa ci può stimolare a percezioni (la sedia ci può fare avvertire la stanchezza; l’acqua la sete…il cibo la fame) ma sono cose necessarie, invece l’EMOZIONE non è necessaria, si potrebbe anche riuscire a vivere senza provare EMOZIONI … credo che l’opera d’Arte (vera) sia patrimonio esclusivo di chi si EMOZIONA
Ovvio che il rapporto “opera d’Arte”= “fruitore” pone come costante modificabile solo il “fruitore” perché può essere diverso (sia come persona, che come stato d’animo).
Ma l’opera d’arte ha una costruzione alla base di un certo messaggio da comunicare perché nasce da un artista che ha provato EMOZIONE nel realizzarla!
Se io falegname realizzo un tavolo, non lo realizzo fissandomi una idea x di trasmissione di emozionabilità nei confronti di comprerà il tavolo!
1) l’osservazione e l’immedesimazione del creato
2) l’osservazione di una opera d’arte
3) la presenza di Amore.
Qualunque cosa ci può stimolare a percezioni (la sedia ci può fare avvertire la stanchezza; l’acqua la sete…il cibo la fame) ma sono cose necessarie, invece l’EMOZIONE non è necessaria, si potrebbe anche riuscire a vivere senza provare EMOZIONI … credo che l’opera d’Arte (vera) sia patrimonio esclusivo di chi si EMOZIONA
Ovvio che il rapporto “opera d’Arte”= “fruitore” pone come costante modificabile solo il “fruitore” perché può essere diverso (sia come persona, che come stato d’animo).
Ma l’opera d’arte ha una costruzione alla base di un certo messaggio da comunicare perché nasce da un artista che ha provato EMOZIONE nel realizzarla!
Se io falegname realizzo un tavolo, non lo realizzo fissandomi una idea x di trasmissione di emozionabilità nei confronti di comprerà il tavolo!
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
L'arte deve emozionare, certo.
Deve far nascere il desiderio di rimanere lì, davanti a quella finestra, l'immagine, che immette in quel mondo.
Deve far nascere il desiderio di rimanere lì, davanti a quella finestra, l'immagine, che immette in quel mondo.
Re: L'arte opera un cambiamento? Deve emozionare?
GualtieroGiovanni ha scritto:L'arte deve emozionare, certo.
Deve far nascere il desiderio di rimanere lì, davanti a quella finestra, l'immagine, che immette in quel mondo.
;o)
Pagina 2 di 2 • 1, 2
FORUM - SEMINARIO di ARTE e POESIA - LINGUA SICILIANA :: SEMINARIO ARTE e POESIA :: Idee e Opinioni sull'Arte e la Poesia
Pagina 2 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Sab 20 Gen 2024 - 19:51 Da Admin
» Buon Compleanno a Rosetta Di Bella
Mar 30 Ago 2022 - 18:51 Da Admin
» Dind'a 'ndó
Sab 30 Lug 2022 - 13:02 Da Admin
» Benvenuta MariaM
Mer 27 Lug 2022 - 0:02 Da Admin
» Lucio Musto è pure qui... siate pazienti!
Mar 26 Lug 2022 - 23:58 Da Admin
» Per Richiedere la Selezione a Membro Giuria
Gio 21 Lug 2022 - 23:12 Da Admin
» Per Richiedere la Selezione a Membro Giuria
Gio 21 Lug 2022 - 23:11 Da Admin
» Flavia Vizzari
Mar 19 Lug 2022 - 15:20 Da Admin
» Lirica : Il Tenore Amerigo Marino
Sab 16 Lug 2022 - 23:20 Da Admin
» PREMIO POESIA A.S.A.S.
Sab 16 Lug 2022 - 15:15 Da Admin
» Comunicato Stampa
Ven 15 Lug 2022 - 0:03 Da Admin
» Buon Compleanno x Mimmo Spanò
Ven 15 Lug 2022 - 0:01 Da Admin
» Benvenuto NICOLA COMUNALE
Gio 14 Lug 2022 - 23:53 Da Admin
» Flora Restivo Auguri
Dom 13 Mar 2022 - 23:02 Da Admin
» Nuova Edizione Messina in Arte Asas 2022
Mer 16 Feb 2022 - 9:19 Da Admin
» Il caso A.N.PO.S.DI. siciliano
Gio 17 Giu 2021 - 18:25 Da Admin
» Incontri Culturali in Virtuale su chat Jitsi meet
Mar 4 Mag 2021 - 0:12 Da Admin
» Il centenario della nascita di Leonardo Sciascia
Mar 4 Mag 2021 - 0:07 Da Admin
» La scomparsa di Angelo Scandurra
Mar 4 Mag 2021 - 0:06 Da Admin
» Benvenuta Angela Castorelli
Lun 3 Mag 2021 - 23:59 Da Admin
» Gli Auguri 2021 del Presidente
Dom 27 Dic 2020 - 8:40 Da Admin
» PREMIO NAZIONALE DI POESIA ASAS
Sab 13 Giu 2020 - 9:46 Da Admin
» GRAMMATICA SISTEMATICA di Arturo Messina - Sr
Mar 24 Mar 2020 - 15:22 Da Admin
» Antologia poetica letteraria a cura di Giuseppe La Delfa In omaggio a Ignazio Buttitta
Mar 24 Mar 2020 - 12:33 Da Admin
» Vincenzo Aiello
Mar 24 Mar 2020 - 12:27 Da Admin
» BENVENUTO
Mar 24 Mar 2020 - 12:22 Da Admin
» LU ME' SICILIANU
Mar 24 Mar 2020 - 12:07 Da Admin
» Presentazione di "...e chiovi" - 9-1-10
Mar 24 Mar 2020 - 12:05 Da Admin
» Completamento di sacrifici di Pippo
Mar 24 Mar 2020 - 11:48 Da Admin
» Buongiorno Primavera 2020
Mar 24 Mar 2020 - 11:34 Da Admin