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<Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà

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<Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà Empty <Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà

Messaggio  cettina Gio 16 Giu 2011 - 22:17

PER POESIE D'ESTATE DI CETTINA LASCIA CIRINNA'
di Giovanni Stella

***

Noto è una malia. Come Cupido colpisce e cattura. Andarci è facile, fuggirla assai meno. L’amo, l’odio, la cerco, l’accarezzo, la detesto, la sfuggo…E’ la quintessenza di questa Sicilia, novella Atlantide ma anche novella Anadiomene, che scompare per poi riapparire, emergendo dalle azzurre acque marine.

FotoQuel “Giardino di pietra”, come la definì Cesare Brandi, lancia ammiccamenti occulti, saette infiammate, ammaliante canto per le orecchie degli Ulisse di turno. Perché “la pietra è Dio e non sa di esserlo e il fatto di non saperlo la determina in quanto tale”, scriveva Corrado Sofia, che privilegiava i silenzi comunicativi ‘Nta-Alloy, l’ora del primo pomeriggio in cui Cristo fu condotto sul Golgota. E Mario Zuppardo e Gaetano Gangi, nella loro Guida per godere della città magica, avvertono che si riesce persino a immaginare il “canto visivo delle piogge cadenti come veli di fontane” e così “entrare in sintonia con l’anima di Noto”.

Perché sto scrivendo di Noto, città della quale non si finirebbe di parlare e scrivere?

La ragione sta nel fatto che in questa settimana di tarda primavera, per i tipi della libreria editrice Urso, ha visto la luce un libro, Poesie d’estate, frutto di quattro mani. Due dell’autrice Cettina Lascia Cirinnà, che a Noto è nata e vi ha trascorso buona parte della vita, prima di trasferirsi per ragioni di lavoro a Erba, dove ora vive, non facendo tuttavia mancare le sue periodiche incursioni a Itaca. Le altre due sono di Fabio Montalto, in arte Mont’, figura poliedrica, nato a Catania, alle pendici dell’Etna che avrà influito sulla sua personalità e dimorante a Noto dove lavora, schierato concettualmente per la fotografia intesa come “scrittura di luce”…

Nella copertina a colori del libro campeggia una foto di Mont’ che riprende un cappello bianco a folte larghe avvinto da una lunga fascia rossa, sigillata da una rosa dello stesso colore, che sventola; il tutto sospeso su un campo di grano dove l’oggetto proietta la sua ombra.

Foto assai simile, ma in bianco e nero e col cappello più in alto e su una distesa più ampia di grano che all’orizzonte porta un albero secolare, si trova all’interno del libro, sotto la poesia titolata “Nel vento… vola un cappello di paglia” che è “…desiderio di vivere un’estate insolita fino all’ultimo respiro anelante/ di un’Anima girovaga per le vie del Mondo…”

Coesistono in perfetta simbiosi le foto e le poesie: le une, tutte rigorosamente in bianco e nero, le altre, parole annerite su fogli bianchi.

Ho netta la sensazione che l’autrice, avute in mano quelle splendide foto d’arte vera, di alto profilo e frutto di mani esperte e felici, sia stata ispirata, una ad una, da quella “realtà” che, come avvertiva Eugenio Montale, è errato credere “…sia quella che si vede”, ricavandone versi frutto della immaginazione più emotiva o dei ricordi più cogenti. Per comunicare a se stessa prima, lavandosene il cuore, e al lettore poi, le sensazioni che promanano da persone, fatti, cose, di quella città con un nome breve, ma una storia lunga, che è posta nel cuore di Sicilia, che a sua volta è il cuore del mediterraneo e forse anche del pianeta.

Queste Poesie d’estate sono state “… scritte al sole di Sicilia/un’estate anomala, un’estate adulta/ un’estate in perenne trasformazione…” e quella che dà il titolo alla raccolta è ispirata al fideismo dei netini mentre il Santo Patrono “San Corrado” inizia la “…faticosa salita sui gradini della maestosa Cattedrale”.

gelatiIl gelataio grida, ogni … “Anima/…chiude il cuore ferito in una gabbia/nel carcere della vita/ (e vi) rimarrà per sempre prigioniero”.

All’Agliastrello, il quartiere arabo, “Vicoli si rincorrono”, mentre “Un viaggio a ritroso nel tempo/mi porta nel posto sicuro/… sule pareti di questa stanza”.

Davanti la scalinata della Cattedrale “Ansima la rondine… in agonia/… l’occhio ancora vivo lotta per vivere/… le ali non servono più/… Non vola”. Una metafora? La poesia è soprattutto metafora, la foto coglie l’attimo, il verso lo descrive e questo libro non si sottrae a questo suo dovere che è anche mezzo e fine.

La foto a piena pagina delle dita incrociate di una donna anziana dalla pelle rugata è quella della cara zia Virginia, ormai colpita dalla “Decadenza” del corpo e della mente ma che l’autrice vuole “…ricordare/bella come un tempo…”

Due gusci essiccati di mandorle siamesi evidenziano un cuore grande un’intera pagina: è “la via delle mandorle” (dedicata a Margherita). E di “…mandorle amare/hanno il sapore/queste lacrime che scendono finalmente spontanee/dagli occhi persi/a ricordare il profilo di un volto scolpito dentro il cuore…”.

foto Un corpo di donna nudo, seni coperti dalla tenda trasparente d’un balcone, ricorda quello i cui occhi … “sono ciechi d’amore/che una volta splendeva/in questa stanza (che la tiene) prigioniera”.

Nel buio di un bosco sotto alberi secolari, di spalle col giubbotto e le mani in tasca c’è un “uomo (che) è solo /quando nasce/quando muore/…nella follia…dentro il labirinto/senza uscita/… nella ragnatela della sua mente/… nella solitudine eterna/della sua anima”.

Il mare crespo che si vede tra le pale di fichi d’india è quello di “Taormina/…arroccata su un promontorio/… maestosa e aristocratica…” lì posta “…per allietare gli occhi e la mente”.

Un pallone poggiato accanto a una grondaia che scende da un vecchio muro di cortile, è “nostalgia di voci di bambini…/”ma “…la vita crudele calpesta i sentimenti senza nessuna pietà.”

“Un grammofono fermo ostinatamente/sull’ultima parola di una canzone d’altri tempi / sdride nell’aria…/…ricordi del passato appaiono più vivi/il presente scompare inghiottito dal nulla”.

“E adesso … guardo i resti / ai miei piedi/… e finalmente / un sentimento d’amore/… (mi) riporta al grembo materno/ dove si tende a ritornare/con la Morte eterna”.

Una donna sdraiata dorme su un cuscino di nuvole; se ne vede il volto, i lunghi capelli, le braccia. Il corpo è nascosto dalla foschia nuvolosa che tutto avvolge. Da lontano la luna illuminata diffonde la luce sulle guancie, sui gomiti. I versi che accompagnano questa foto sono i seguenti:”Poesia Zen/illuminazioni/nel buio del cuore/mi rintano /ho paura!”.

Si potrebbe e forse si dovrebbe continuare nella carrellata di versi scelti casualmente.

Lo farà il lettore certamente gustando con palato fine sia le immagini che le poesie da queste ispirate.

In un libretto di cinquantasei foto e altrettante composizioni c’è uno spaccato della Sicilia e dell’autrice, netina d.o.c. che fa onore e merito alla sua e nostra terra, con un lavoro gioioso che l’ha impegnata e allietata la scorsa estate e che ora è destinato a lunga durata e ad un apprezzamento di pubblico dell’Isola a tre punte e di altrove.

(Giovanni Stella nato ad Avola nel 1948, stimato commercialista, autore di parecchi volumi di liriche e prose, sodale di parecchi nomi di punta delle lettere italiane)
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<Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà Empty Per Poesie d'estate recensione di Milena Esposito

Messaggio  cettina Gio 16 Giu 2011 - 22:22

Opera Prima - Poesie d'estate di Cettina Lascia Cirinnà -
Libreria Editrice Urso - Maggio 2011

Recensione di Milena Esposito


L'Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto.
Goethe

Gli occhi parlano, possono farlo, debbono. I fogli si fanno immagine d’arte e le piccole tracce di scrittura inseguono le linee strappate al buio dalla destrezza di due artisti: Cettina Lascia Cirinnà e Fabio Montalto.
Poesie d’estate è un libro prezioso e riscrive una realtà fatta di luci, di luci che ingoiano a cucchiaiate le ombre.
Due artisti interpretano la materia umana e i luoghi attraverso strumenti duttili quali la fotografia e la poesia.
Scandagliano la città di Noto e la ripropongono attraverso rumori, tintinnii, sapori, profumi, attraverso le presenze e le inevitabili assenze.
Cettina Lascia Cirinnà fa un gran dono al suo lettore: gli regala Noto.
Per intera.
Gliela porge come un fascio di fiori, o meglio, come a mostrarla distesa sotto uno cielo di smalto stellato d’estate. Un cielo di luna orientale o un campo maturo di grano. Gliela offre, Noto, come una granita di mandorle.
Il sapore delle mandorle
arriva al palato
interrotto da pezzettini di brioche
appena sfornata…
E tutto di questo gustare arriva al lettore, ogni senso si fa spazio tra le belle pagine che aprono al mondo incantato siciliano dall’ardente fascino e dallo stupore contemplativo.
Questa poetessa invita al viaggio nei suoi luoghi e va oltre, va dentro, infila il lettore fra i vicoli di Noto o lo fa sedere sulle scalinate o accanto al profumo del mare o nel cuore intimo delle sue antiche e lussuose case.
È un invito a stendersi sui letti della memoria e sotto le nuvole che prendono colore dalle poesie.
mio padre aspetta un fiore da tempo,
eccomi sotto un sole cocente di Sicilia
porto fiori a te…
Ma c’è di più: c’è la musica.
Sorprende la musica barocca che s’eleva dalle parole di Cettina Lascia Cirinnà e non poteva essere diversamente, perché questa poetessa è essenza stessa della sua città, è radice, è seme e come tale fiorisce in gelsomino ed espande effluvi di mandorla e danza, danza la sua poesia calda.
Profumo di gelsomino
arrampicato
su per il muro
di questo palazzo antico
inebri l’aria intorno
soavemente
dipingi di bianco
il cielo azzurro
festoso
Come la musica barocca era dettata dal desiderio di stupire e di far gioire gli ascoltatori con cambi repentini di tempo, passaggi di ampio virtuosismo strumentale o vocale e l'uso del contrappunto e della fuga, così la poesia dell’autrice ha sviluppato in versi sciolti un profondo senso dell'ispirazione e della leggerezza.
Ogni pagina di questo libro c’inoltra nello stupore e lo fa come in un abbraccio del sole, un lungo cullare d’onda, nell’attesa di buriane estive.
dopo i canti
dopo il sole
dopo il cielo azzurro
Se qui le fotografie sono in bianco e nero, il lettore le vedrà, le potrà vedere, a colori, e saranno gli ori dell’Anima.
Cettina Lascia Cirinnà è poetessa delle generose tinte vivide della sua Sicilia e dei profumi umidi.
È l’Anima di un’antica città di mare dove ogni cosa è tonalità, è smalto ed è ricco colore dorato.
È narratrice dei luoghi, sì, ma è anche, nondimeno, indagatrice dell’essenza umana.
gli usci sbattono
in balia dell’Anima
che chiude il cuore ferito
in una gabbia
Dissotterra radici la cui linfa è sangue. Irrora le sue poesie con immagini familiari, con volti e profili dello spirito.
porto le radici
colme di Terra siciliana
in giro per il mondo
Così dalle ombre si esce e si vivono i luoghi delle luci: una luminosità solare fatta di vita vissuta e da vivere, d’invito al viaggio all’esterno e all’interno, di ricordi e di memorie, dell’utilità della morte e della sua compagna, vita, in una spirale aperta che è sempre e, prepotente, quella dell’arte.

Milena Esposito è narratrice, attiva nelle discipline dello spettacolo e della scrittura, spesso ispirata dal patrimonio popolare storico e mitologico. E’ formatrice teatrale. E’ trainer di corsi di scrittura ludo/creativa. Ha collaborato con vati giornali della provincia di Salerno. Fondatrice dell’associazione culturale “Arte e Parte”, è ideatrice e promotrice di numerosi eventi culturali nel Cilento. Ha pubblicato romanzi “Come miele d’autunno (2007) e Luisa Sanfelice ovvero l’involontaria, Com’è bello saper cantare, Poncho Purpureo, Bocca di Rosa. Opere non rappresentate: La via del desiderio (per teatro) e La boccetta dell’amore ( per il cinema). Per la poesia, ha scritto raccolte Lucifer (edita, 2009) e Senza clamori - Canti per te (inedita).
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<Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà Empty Cettina Lascia Cirinnà "Poesie d'estate" Recensione

Messaggio  Giuseppe La Delfa Sab 2 Lug 2011 - 16:58


Cari forumisti ,vi presento la poetessa Cristina, che ha pubblicato un volume di liriche con la casa editrice Urso di Avola (SR)

La collega poetessa Cristina, scrive versi in maniera moderna senza rispettare la metrica ed è legittimo . Dalla sua parte ha quell’entusiasmo emozionale nel comunicare le sue liriche ai suoi ammiratori –lettori . La poesia è arte fin dal tempo di Aristotele , di Platone e di tutti i lirici Greci fino ad arrivare ai nostri giorni. Alcune sue poesie si avvicinano alla tristezza di Giacomo Leopardi con un pizzico di pessimismo velato e teso al raggiungimento di una felicità a volte effimera, ma per chi ha fede si trasforma in una certezza che raggiunge l’anima sublime . La musica celestiale di versi ridondanti , che raggiungono il cuore del lettore e la consapevolezza fantastica di lasciare un messaggio alle nuove generazioni come contributo letterario inerente la propria produzione letteraria . Mi ha particolarmente colpito questa poesia: “Un paesaggio di Nuvole”-
In volo attraverso le nuvole/mi perdo…/Sembrano un velo/disteso tra la luce del sole e i miei occhi./in contemplazione…/ammiro un paesaggio inusuale/come panna montata/sopra casa di meringa / si adagiano nuvole bianche di vita…/Volteggiano sul cielo azzurro/per atterrare in terra di Sicilia//.
Oggi il mondo ha bisogno di poeti il genere umano è assetato di cultura , e ritengo a mio avviso che la fratellanza poetica interculturale può unire i popoli di tutta la terra unita alla solidarietà nella pace tra i popoli con amore senza pregiudizi e razzismo di sorta . Auguri Cettina per i tuoi futuri successi .

GIUSEPPE LA DELFA

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<Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà Empty ...grazie

Messaggio  cettina Ven 15 Lug 2011 - 19:07

... grazie al Cav. Giuseppe La Delfa per le sue parole di commento che gratificano chi come me inizia ad usare le parole (scritte) per trasferire emozioni in una lingua straniera che non conoscevo - la Poesia - un nuovo modo di comunicare con la mia Anima e con i lettori che trovo nel mio cammino- grazie di cuore Cettina.
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<Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà Empty Re: <Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà

Messaggio  Admin Dom 21 Ago 2011 - 9:48

Carissima Cettina, complimenti per questa tua pubblicazione ... facci sapere delle novità in merito e dei tuoi progetti ... <Poesie d'estate> di Cettina Lascia Cirinnà 929714
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