Ispirazione

Un poeta, un artista, può trovare ispirazione all'improvviso in qualsiasi posto, in qualsiasi momento. Io, mi immaggino l'artista... uno con una matita in tasca e un pezzo di carta accartocciata. La poesia, è il risultato di una emozione o di un desiderio che riaffiora da un qualcosa che vediamo o che sentiamo. Bisogna cogliere l'attimo per realizzare dei capolavori.

Si, è vero ... ma a volte mentre sei dedito a mettere nero su bianco (o a imprimere con i colori) l'attimo colto; ti capita di rinnovare gli attimi, di sviluppare il tuo momento creativo, di cogliere l'attimo nell'attimo.. :-)

Sì, è propio così che avviene, magari ti trovi in un posto qualsiasi, dèdito ad altro, quando all'improvviso arriva lei, L'ISPIRAZIONE e non puoi dirle di no, non puoi cacciarla, non le puoi dire ci vediamo più tardi; o forse non vogliamo dirglielo per paura che non torni più.
Io mi diletto a scrivere poesie e quando mi viene a trovare la Musa, devo per forza lasciare tutto e tutti e darle retta, come se avessi paura che quello che vuole dirmi, lo dica solo in quel momento e se non ascolto possa perderlo per sempre.
Ma veramente la Musa allora è un'entità al di fuori di noi stessi, come una Dea che sceglie i suoi interlocutori?
Oppure è parte di noi e possiamo rimandare una sua "chiamata" ad un altro momento?

comunque, vi dedico questa mia poesia con la speranza che possa piacervi.


LU CHIAMU DI LA MUSA



Curri püeta curri! Nun la senti?
È la to musa chi ti sta chiamannu!
Nun fari finta ch’’un succeri nenti
talìa com’è chi curri e va circannu.

E lu püeta prestu tuttu modda,
chi nun resisti a stu richiamu duci,
stu cantu di sirena l’arrimodda,
l’attira versu d’idda cu la vuci.

E curri comu Ulissi a li sireni,
chi mancu si l’attaccanu resisti,
nun c’è a lu munnu forza chi tratteni
quann’è chi sta creatura chiama e ‘nsisti.

Davanti ad idda lu püeta “mori”
e tuttu lu so ‘ncantu lu subisci;
ci dici nta l’aricchi du’ palori,
lu lassa sulu e lesta poi spirisci.


GIUSEPPE GERBINO
12/2/08
22:30



peppe

beh ... io non credo che sparisca ...

Carta e penna con me sempre... non si sa mai! La poesia è sempre dietro l'angolo e arriva quando meno te l'aspetti.
Carta e penna anche sul comodino: mi è capitato più volte di svegliarmi e ricordarmi i sogni e così li scrivo subito. A volte, li ho sfruttati per dei racconti.

Ispirazione, può venire da una giornata d'estate,
dalla pioggia che cade,
da una immagine appesa ad una parete,
da quell'acqua che ti rinfranca dalla sete,

ispirazione, può essere posia, può essere pittura,
mentre osservi silenzioso la natura.

Ispirazione in ogni momento,
con la pioggia, di notte con il vento,
chiudi quella porta, accendi la bajur,
è proprio questo il mio momento!

http://iogeometra.blogspot.com/2009/04/roccalumera-omaggio-quasimodo-in.html

matteopugliares ha scritto:Carta e penna con me sempre... non si sa mai! La poesia è sempre dietro l'angolo e arriva quando meno te l'aspetti.
Carta e penna anche sul comodino: mi è capitato più volte di svegliarmi e ricordarmi i sogni e così li scrivo subito. A volte, li ho sfruttati per dei racconti.

Si, è vero ... anche a me è capitato di alzarmi di notte :-))

Panorami stupendi... tramonti meravigliosi... stare seduto su una roccia e contemplare l'immenso mare... sono momenti di contemplazione e nello stesso tempo d'ispirazione. Carta e penna e tutto diventa più smplice.... se poi ti diletti di poesia... alora riesci a dipingere con le parole quadretti fantastici...

L'ispirazione incontra difficoltà nei casi in cui si deve realizzare un opera "per committenza":

GualtieroGiovanni ha scritto:Ritengo che, una volta presa coscienza delle proprie capacità, si possa vivere nella società, come artisti, non facendo solo quello che si sente, ma anche quello che --- se nulla osta con il proprio sentire --- sentano gli altri.

Ad impedirlo, appunto le cose che non sentiamo, o per le quali in vario modo non ci sentiamo preparati o all'altezza.

Un artista deve essere consapevole dei propri limiti oltre che delle proprie capacità.

...........................

E qui, purtroppo, solo il tormento interiore e l'estasi finale, dell'artista potrebbero far emergere, per sé e per altri, quel quid comunicativo, unico, seppur universalmente riconoscibile.

Auguri ...

cioè quando bisogna realizzare un qualcosa che sia sentito anche da chi ci commissiona l'opera e non solo inizialmente da noi stessi, cioè deve seguire dei requisiti richiesti e questo può portare alla realizzazione di un qualcosa che si rischia segua solo i requisiti richiesti e non anche le sensibilità avvertite dallo stesso autore, con, a mio avviso, un decadimento del valore di opera d'arte e una esecuzione più a livello artigianale che artistico

Beh, io la vedo così.

Facciamo l'ipotesi che io sia un disegnatore.
L'immaginazione, non mi manca, per vedermi così.

E che qualcuno mi chieda di fargli un disegno.
Non un mio disegno, ma un disegno con certe caratteristiche.

Io, vedo se ne sono capace o se me la sento, in base anche alle cose nelle quali credo, e rispondo affermativamente o negativamente.

OK oppure NO!

Di solito, nel piccolo, qualche volta, se disegno qualcosa che sento, potrebbe anche piacere agli altri, se faccio qualcosa che non sento, è un lavoro senz'anima.

Ad eseguirlo è sempre stato il mio arto, il mio braccio, la mia mano.

E' arte tutto quello che produce un arto, tutto ciò che si realizza, o solo ciò che muove l'animo verso quel mondo raffigurato?

Io rimango dell'idea che l'arte sia una proiezione dell'animo umano.

Avviene attraverso il nostro veicolo materiale, il corpo, ma interessa, più la nostra anima che il semplice corpo.


Ciao.

ma i 'comandi' per muovere il tuo braccio e la tua mano, partono dal cervello

Molto interessante questo argomento.
Come ho già detto da qualche altra parte(sarò romantica, mah!),
ma per me la poesia e quindi la cosiddetta"ispirazione", è la voce del cuore.
Il cuore parla sempre, solo che ci sono momenti particolari in cui lo ascoltiamo volentieri, altri distrattamente, altri in cui siamo noi a cercare la sua voce nascosta. Poi c'è chi riesce a mettere nero su bianco le emozioni che la muovono e così nasce la poesia....

GualtieroGiovanni ha scritto:

Io, vedo se ne sono capace o se me la sento, in base anche alle cose nelle quali credo, e rispondo affermativamente o negativamente.

OK oppure NO!

:

Innanzitutto ogni lavoro anche se su committenza deve lasciare spazio all'estro creativo dell'artista ... punto irrinunciabile ... ma non si può neppure escludere di seguire le direttive di chi ti chiede la realizzazione dell'opera ... bisogna a mio avviso trovare una soluzione confacente per il tutto!

Da questo punto di vista non vedo perchè un'artista dovrebbe non sentirsi nelle condizioni di potere accettare, a meno che non giudichi da se stesso di non avere abbastanza capacità ... ma credo che chiunque nel proprio campo se rinuncia a raggiungere una realizzazione dimostra in verità che non si trova (nel caso si senta incapace) nell'ambito del campo proprio... dunque non idoneo da se stesso a considerarsi artista.

Beh, io per esempio, non mi sento artista. Voglio dire, anche piacendomi il disegno, prima viene l'uomo e le sue idee e dopo, molto dopo, la passione per il disegno.

GualtieroGiovanni ha scritto:Beh, io per esempio, non mi sento artista. Voglio dire, anche piacendomi il disegno, prima viene l'uomo e le sue idee e dopo, molto dopo, la passione per il disegno.

... e chissà se è così?

Non potrebbe darsi anche che un uomo dal pessimo carattere sia un artista ottimo ... ? L'importante è non avere idee 'malate'

Bisognerebbe ricordarsi che, forse, il disegno "divino", la vita, è più importante dei nostri disegni.
Il pessimo carattere di un artista dovrebbe più essere un suo problema, che degli altri.
Se non altro per il fatto che dovrebbe passare più tempo nel suo "sancta santorum", il suo studio, che in mezzo alla gente. ;-)

se non stai in mezzo alla gente come sviluppi le tue conoscenze, aumenti la tua esperienza? Nella vita bisogna rapportarsi anche con gli altri.

Anche, ma non solo.
Ci sono cose che la gente non ti può dare.

La vita è fatta anche del silenzio che la gente può dare.
In luogo dei suoi tanti rumori.
Ed in quel silenzio si sentono meglio le cose più autentiche della vita.

Per dirla in breve, se sto guardando un tramonto, tutto mi può servire, meno che qualcuno mi disturbi, facendomi perdere il momento.
E questo succede anche nell'intimo del proprio animo.
A volte tutto mi può servire, meno che avere della gente intorno.

Se non sto guardando un tramonto, o sentendo qualcosa dentro di me, posso anche incontrare gli altri.
Altrimenti, per dirla un pochino alla Montalbano: ... Sto mangiando la pasta con i broccoli, chi è che rompe???? ...
https://www.youtube.com/watch?v=JBTW98mFv1c&feature=fvsr


(Mmmm ... ho appena notato che la tastiera del notebook ha di problemini ... va beh, al limite aggiungo una tastiera USB. Ciao.)

GIUSEPPE GERBINO ha scritto:Sì, è propio così che avviene, magari ti trovi in un posto qualsiasi, dèdito ad altro, quando all'improvviso arriva lei, L'ISPIRAZIONE e non puoi dirle di no, non puoi cacciarla, non le puoi dire ci vediamo più tardi; o forse non vogliamo dirglielo per paura che non torni più.
Io mi diletto a scrivere poesie e quando mi viene a trovare la Musa, devo per forza lasciare tutto e tutti e darle retta, come se avessi paura che quello che vuole dirmi, lo dica solo in quel momento e se non ascolto possa perderlo per sempre.
Ma veramente la Musa allora è un'entità al di fuori di noi stessi, come una Dea che sceglie i suoi interlocutori?
Oppure è parte di noi e possiamo rimandare una sua "chiamata" ad un altro momento?

Ma e quando l'ispirazione viene ma le parole non escono e/o nel momento che provi a mettere nero su bianco, tutto si mescola nella tua mente e sparisce? Come voi fate?

e quando "lei" soltanto arriva quando non puoi fermare per scrivere?



Saluti

Forse l'ispirazione consta di due momenti



uno è quando ci ispira la natura o qualcosa al di fuori di noi la nostra sensibilità



l'altro è quando noi abbiamo assimilato l'ispirazione e siamo "ispirati" a metterla in concreto per comunicarla agli altri ...



sarà così?

Flavia, sono d'accordo con questo tuo "primo momento".

Comunque, questo "secondo momento", se ho capito bene, vuoi dire che soltanto riusciamo trascrivere i sentimenti, divagazioni, penseri, ecc quando ci viene anche l'ispirazione per farlo, è così?

Saluti